William Hogarth e la Gin Craze

William Hogarth e la Gin Craze

Dal diario di viaggio di Claudio Riva, whisky e dintorni


William Hogarth, convinto antagonista del consumo di gin a Londra, ben descrive il suo pensiero in questa coppia di stampe (1751). Nel “Gin Lane” è ben evidente lo stato di degrado della società londinese: squallore, disperazione, neonati abbandonati in fin di vita, prostitute, il barbiere suicida perché nessuno aveva più un penny da investire nel suo business, l’avido rappresentante del banco dei pegni che rastrella beni per pochi centesimi, soldi che verranno presto spesi per un ulteriore dram di gin. Nel “Beer Street” regna pace, prosperità, gioia. Il consumo di qualche pinta di Ale porta benefici alla società.

Il tutto nasce a fine XVII secolo, quando Guglielmo III d’Inghilterra blocca l’importazione di brandy dalla Francia e incentiva la distillazione del cereale locale al posto della più diffusa melassa proveniente dalle colonie. Fine nobile, risultato disastroso. Cinquant’anni dopo i Gin Act (1736 e 1751) riescono ad interrompere la continua ascesa del consumo di gin. Ma i 10 litri annuali pro capite di gin da qualcos’altro dovevano pur essere sostituiti…

Tutto il resto sulla gin craze lo racconta Giulio Benvenuto nel Master of GIN di Whisky Club Italia .








Veloci appunti e qualche fotografia, importati da Facebook

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