Whiskey americano al Tip Tap

Whiskey americano al Tip Tap

Ndr. Quando avevamo fato notare a Luigi Barberis e a Carlo Cotti che, nonostante il numero di iscritti al club, la provincia di Alessandria non aveva offerto opportunità per condividere il nostro credo, mai ci saremmo aspettati una reazione così veloce. All’evento di esordio presso Spiritoh ieri sera è seguita la conferma che il percorso avviato da Carlo al Tip Tap è solo all’inizio. Complimenti a tutti!

Quindi come è andata con gli americani? Ce lo racconta Carlo.

 


La rinascita del whiskey americano

Relatore: Carlo Cotti
Luogo: Tip Tap, Via Parma, 14, Alessandria
Data: Giovedì 05 Ottobre 2023

La riapertura delle serate al TIP TAP di Alessandria con la degustazione dedicata ai whisky americani è stata un successo annunciato avendo una line up molto interessante che ha toccato 4 differenti stile di American Whiskey.

 

 

La degustazione guidata da Carlo è partita con l’interessante e ormai famosissimo Mellow Corn Whiskey bottle in bond di Heaven Hill  ed è proseguita con gli interessantissimi imbottigliamenti di Michter’s (Bourbon US*1 Sour Mash), Copperworks (American single malt release 044 in pieno stile “scottish”), per finire con lo stupendo Straight Rye di Willett.

Quattro ricette diverse che ben rappresentano la dinamicità del mondo americano:

  • Corn Whiskey: un mash bill costituito da almeno l’80% di mais, con affinamento nullo (alla moonshine) o al massimo in botti di secondo passaggio, che valorizza il cereale e non lo copre con l’eccessiva pasticceria delle botti vergini, il cui uso è obbligatorio per il Bourbon Whiskey.
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  • Sour Mash: la tecnica di acidificazione del mosto, usata dalla gran parte dei whiskey americani, porta ad un risultato strabiliante quando si usa un mash bill fuori “disciplinare” dove non vince né il mais, né la segale.
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  • American Single Malt: sempre più distillerie americane interpretano la produzione tipicamente scozzese di single malt. Perché fare un whiskey di malto nel Nord-Ovest degli Stati Uniti? Perché lì non cresce il mais, mentre il clima è ideale per l’orzo. Perché il whiskey che ne deriva non è un tentativo di emulare lo Scotch, ma preserva un carattere marcatamente americano.
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  • Rye Whiskey: basterebbe un 51% di segale per essere qualificato come rye, ma con quasi il 75%, il rye whiskey di Willett offre all’appassionato una bevuta moderna, emozionante, indimenticabile.

Quattro dram assolutamente non banali che hanno entusiasmato la platea alessandrina, che sta crescendo sempre di più in vista del traguardo del Master di Primo Livello che si terrà a Novembre nei locali di Spiritoh.

 

 

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