Dal diario di viaggio di Claudio Riva, whisky e dintorni
Tè caldo d’estate (Milano)
Il Giappone – parte prima
Presso La Teiera Eclettica
Niente, è stata l’esperienza più bella, più sorprendente, più stimolante di questo ricco 2019 di Whisky Club Italia. Super mega lungo post, assolutamente da leggere.
Sei assaggi di tè, guidati da Barbara Sighieri.
1. Tè di benvenuto: Gyokuro Shizuoka servito fresco
Le piantagioni da cui provengono le foglie sono vicine al fiume Asahina non lontano dalla città di Fujieda nella prefettura di Shizuoka, una delle tre aree più famose per la produzione del tè Gyokuro. Tè dall’intenso sapore vegetale, vellutato, dolce con intense note di clorofilla, persistente.
2. Tè verde tostato Hojicha servito fresco
Tè verde giapponese con foglie e rametti (“kuki”) sottoposti a lunga tostatura. Infuso dal tipico colore aranciato e dallo spiccato sapore legnoso e tostato, con minimo contenuto di caffeina. Per qualsiasi momento della giornata, perfetto per pasteggiare.
3. Tè verde tostato Machiko-hoji servito caldo
Machiko è un raro tè verde prodotto da piante cultivar Shizu-7132 (Shimizu – prefettura Shizuoka). I giovani rametti e le foglie sono sottoposti a una leggera tostatura per produrre un tè in cui note di legno fresco si combinano con quelle di foglia di ciliegio per dare un tè aromatico molto persistente. Minimo contenuto di caffeina.
4. 5. 6. Tè nero affumicato WakouWhiskyCha servito in tre modalità per far sentire come cambia il profilo aromatico in base alla preparazione (caldo prima infusione, caldo seconda infusione, fresco)
Tè nero prodotto in estate da piantazioni nella zona di Shimada (pref. Shizuola) da piante cultivar Yabukita. Le foglie di tè sono state affumicato con il legno di una botte della distilleria Chichibu. Nel 2014 ha vinto la medaglia d’argento alla “International Tea Tasting Competition” e da allora è migliorata soprattutto la produzione del tè nero. Il produttore ha come obiettivo trovare il giusto equilibrio tra sapore del tè e affumicatura, a differenza del classico tè affumicato cinese Lapsang Souchong in cui l’affumicatura è la nota prevalente.
Nel bicchiere, per questa prima serata, tre scotch: TIMOROUS BEASTIE 10 ANNI 46.8% HIGHLAND BLENDED MALT, GLENFARCLAS 15 ANNI 46% SPEYSIDE SINGLE MALT maturazione ex sherry, KILCHOMAN MACHIR BAY 46% ISLAY SINGLE MALT torbato e marino. Abbiamo chiesto ai presenti di abbinare ciascun tè ai tre malti (sorso di tè, sorso di tè, sorso di whisky, ripetuto per tre volte), andando a valutare la piacevolezza dell’esperienza. Risultati molto sorprendenti.
Le mie note.
Il Timorous Beastie, con le sue note di crema pasticcera e miele ha ben accontentato tutti gli abbinamenti, è stato come aggiungere un pasticcino ad una buona tazza di tè. Senza infamia senza lode? Assolutamente no, semplicemente la scelta più scontata.
L’abbinamento con il Glenfarclas, per cui avevo buone aspettative, è invece quasi sempre virato verso note troppo tanniche, effetto torta natalizia quasi annientato. Peccato.
Il torbato Kilchoman, wow, è stato quello più sorprendente. Per ogni tè ha fatto emergere lati diversi del suo carattere, senza mai scontrarsi direttamente, ha saputo adattarsi. Con i primi due il salmastro, con il terzo la torba e con l’ultimo la frutta tropicale. Torba uber alles! Ruffiano.
Ma siccome il mio giudizio conta nulla e avevamo a disposizione un nutrito panel di 26 persone, lascio alle loro valutazioni il compito di giudicare gli abbinamenti (da 0 a 5, 0 abbinamento spiacevole, 5 goduria totale). Questi i risultati:
………… Highland / Speyside sherry / Torbato
Tè 1 …. 2.9 / 2.5 / 2.2 media 2.5
Tè 2 …. 2.6 / 2.0 / 2.6 media 2.4
Tè 3 …. 2.4 / 2.0 / 2.7 media 2.3
Tè 4 …. 3.0 / 2.8 / 3.2 media 3.0
Tè 5 …. 2.7 / 3.2 / 3.0 media 3.0
Tè 6 …. 3.3 / 3.3 / 3.5 media 3.3
Facile tirare le conclusioni. Il tè nero affumicato servito freddo ha stravinto la classifica del miglior tè giapponese da abbinare allo scotch. Il Timorous ha chiuso con una media di 2.8, il Glenfarclas con 2.6. Il Kilchoman con 2.9 si aggiudica sul filo di lana il titolo di migliore scotch da abbinare al tè giapponese, nessuno (io per primo) lo avrebbe immaginato.
Settimana prossima, causa super mega overbooking, ripeteremo la degustazione con altre 25 persone. I tè saranno gli stessi, cambieremo i whisky mettendo probabilmente un bourbon, un rye e un giapponese. Tirati due conti avremo un piccolo database di esperienze su cui basare future degustazioni. E state tranquilli, l’entusiasmo con cui è stata accolta la serata di ieri ci fa desiderare di fare più di una replica.
Un grazie infinito a Barbara e al suo team, racconto sempre emozionante, servizio sempre impeccabile.
Veloci appunti e qualche fotografia, importati da Facebook
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