Weekly Dram 23.44
La Svezia ha una storia legata alla distillazione che si fa risalire fino al XV secolo, legata soprattutto alla produzione di moonshine e del distillato Brannvin, realizzato a partire da patate o cereali, sfociando nella vodka di cui il marchio Absolut è tra i più noti al mondo.
Arrivare alla produzione di whisky era solo questione di tempo, grazie anche all’abbondanza di acqua purissima e orzo locale, e dopo alcuni timidi tentativi a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, si deve aspettare il 1999 con la fondazione di Mackmyra perché il whisky entri ufficialmente nel tessuto produttivo del paese.
Da allora le distillerie dedicate al whisky si sono moltiplicate, tra piccole a grandi realtà: per citarne solo alcune, Wannborga (2007), Hven Backafallsbyn (2007), Gammelstilla (2010), Adalen (2010), Gotland (2010) e Smögen (2010).
Nata per volontà di un avvocato appassionato di whisky, Pär Caldenby, Smögen è una piccola realtà artigianale che si dedica solo ai torbati (come il nome, mutuato da una vicina isola, potrebbe far intuire), con l’intero processo eseguito manualmente in loco, presso la fattoria Ståleröd, e una capacità produttiva massima di 35.000 litri annui, di fatto mai raggiunta.
Produzione quindi in piccoli lotti, con bottiglie da 50cl, grande attenzione alle materie prime (locali e non), con il primo imbottigliamento distribuito nel 2013 cui sono seguiti diversi single cask, edizioni in batch numerati (arrivati a oggi al n° 18) e una versione a età dichiarata di otto anni giunta alla terza edizione.
È proprio di quest’ultima che vi parlo oggi, la cui prima versione del 2019 vedeva un invecchiamento in barrique ex Sauternes, la seconda (2020) in sette barrel ex bourbon di primo riempimento e infine la terza, del 2021, in quattro puncheon vergini di legno svedese che verso oggi nel bicchiere.
SMÖGEN 8 ANNI
Single Malt Swedish Whisky
56% abv, Botti vergini svedesi
Prezzo intorno ai 100 euro
La fumosità che si palesa al naso mi ricorda quella percepita in un altro whisky svedese, il Mackmyra Svensk Rök, dalle parti del ginepro tostato, ma più morbida e dolce, con inflessioni di frutta secca (noce brasiliana, mandorla, pinoli) ed essiccata (bacche di goji, albicocca, mango). Non mancano i tocchi speziati di cannella e noce moscata, con sporadici richiami di vaniglia, arancia candita e brioche al burro. Alcol grande assente in un olfatto ricco e complesso.
In bocca è stuzzicante, pepe e zenzero saltellano allegramente tra lingua e palato mentre la parte fumosa alza i toni spostandosi sulla griglia fruttariana, dove ananas, arancia, albicocca e mango sfrigolano assieme a una manciata di frutta secca. Il legno tostato si fa strada tra i sapori, senza invadenza, lasciando emergere impressioni di radice di liquirizia e una lieve nota di tabacco.
Finale abbastanza lungo di fumo, frutta secca tostata, foglie di tabacco, arancia.
A un naso davvero notevole non corrisponde un palato di altrettanta levatura, che si presenta “solo” buono, ma la sostanza c’è e la personalità pure, abbastanza da titillare la curiosità e seguire Caldenby nella sua avventura.
Link a tutti gli assaggi di Smögen: https://whiskyart.blog/it/category/svezia/smogen/