Scotch personal shopper

Scotch personal shopper

“Che bottiglie dovrei acquistare per iniziare a bere whisky?”

Quante volte ci sentiamo fare questa domanda! E quante risposte si potrebbero dare, tante sono le variabili da prendere in considerazione, finendo per scriverci quasi un’enciclopedia!

Ma siccome siamo persone pragmatiche, proviamo a dare un’indicazione di massima che tenga conto di parametri più o meno universali, tra tipologie di whisky e profili aromatici.

Cominciamo da una categoria molto popolare, ovvero quella degli scotch whisky, partendo da due presupposti: sei bottiglie che ne rappresentino, per quanto possibile, i profili geografici e degustativi, a un costo iniziale abbastanza ridotto (300€).

 

SEI BOTTIGLIE DI SCOTCH PER 300€

PROFILO TORBATO

È quello più conosciuto e apprezzato in Italia, che quindi non può mancare in un approccio iniziale al mondo dello scotch.

Trovandosi a muovere i primi passi, è meglio iniziare da qualcosa che non sia particolarmente aggressivo o intenso ma che presenti comunque una buona introduzione al genere.

E quindi parliamo di:

 

CAOL ILA 12 anni, 43% abv

Informazioni sulla distilleria Caol Ila

(prezzo: sotto i 50 euro)

Uno dei pilastri della categoria, da una distilleria situata in quell’isola di Islay che è diventata l’icona della torba scozzese, che incontrerete diverse volte soprattutto negli imbottigliamenti indipendenti.

Facilmente reperibile anche nella grande distribuzione, già all’olfatto esprime gli aromi di torba salmastra assieme a note agrumate e fresche che, se lasciato il bicchiere ad arieggiare per qualche tempo, fanno spuntare anche una certa speziatura.

Il palato riflette quanto percepito al naso, con ancora la fumosità della torba unita al pepe e agli agrumi. La salinità oceanica è sempre presente, ben integrata al tutto, senza mai soverchiare i colori del whisky.

Fumo e spezie restano in bocca dopo aver terminato la bevuta, in cui il profumo resta presente a lungo quanto al palato.

La torba però non è solo fumo e cenere, ne esistono sfumature diverse a seconda del profilo che la distilleria desidera imprimere al proprio whisky, giocando sugli elementi che compongono questa zolla di resti vegetali essiccata e usata per tostare l’orzo.

 

Ci spostiamo nei dintorni delle Highlands, muovendoci appena più a ovest, in quella piccola zona chiamata Speyside che circonda il fiume Spey da cui prende appunto il nome. Una regione certamente non rinomata per la fumosità dei propri distillati, dove scopriamo come esista “un’altra torba” dalle inflessioni nettamente differenti, scegliendo una delle distillerie che della maturazione in botti ex sherry ha fatto la propria bandiera. E tra tutti i propri imbottigliamenti rigorosamente non torbati, ha deciso di offrire un’alternativa con il

 

GLENDRONACH TRADITIONALLY PEATED, 48% abv

Informazioni sulla distilleria Glendronach

(prezzo: intorno ai 60 euro)

Troverete spesso un numero, espresso in ppm (parti per milione), per indicare il livello di torbatura di un whisky, numero che si riferisce alla parte di fenoli (i componenti alla base di quello che definiamo “aroma/gusto” torbato) rilasciati nell’orzo maltato durante il processo di essicazione nei forni (klin). È un livello presente nella materia prima alla base della distillazione, che quindi ha poco o nulla a che fare con quanto si trovi poi nel distillato.

Se Caol Ila è a 35ppm, questo GlenDronach viene torbato a 25ppm, una differenza all’apparenza minima ma che potrebbe avere un impatto ben diverso sul prodotto finale, specie quando la maturazione è avvenuta in un mix di botti ex sherry con un’aggiunta di ex porto.

E qui troviamo una torba ferrosa al naso, che si innesta su note fruttate (pesca, mela, more), vaniglia, crema catalana, arancia rossa, noci. Velo di cannella e noce moscata, sulle retrovie impressioni di cera per legno. Semplice ma strutturato.

Al palato la torba si fa boscosa e tostata, più presente ma senza prevaricare, lasciando che gli aromi si esprimano in modo armonioso senza essere soffocati. Spezie, frutta secca, miele, liquirizia, malto, un tocco di rabarbaro… i toni si equilibrano su uno sfondo di legno che fa da supporto.

Finale abbastanza lungo che alterna dolce e amaro su un tappeto di cenere, con un leggero tocco salino.

 

PROFILO FRUTTATO

Un approccio più morbido e gentile al whisky, in cui emergono le noti dolci e delicate del distillato che per molti sono preferibili a toni a volte aggressivi e marcati come quelli che si trovano nei torbati.

Dolcezza che non fa rima con semplicità o banalità, potendo offrire una paletta gustativa ampia e articolata fin da imbottigliamenti più giovani (e meno costosi), come per esempio

 

TOMATIN 12 anni, 43%

Informazioni sulla distilleria Tomatin

(prezzo: sotto i 50 euro)

Distilleria delle Highlands che ne incarna perfettamente le caratteristiche storiche in quanto ad aromi, nella cui offerta si possono trovare diversi imbottigliamenti con un rapporto qualità/prezzo davvero invidiabile.

Trovare un whisky di questa età a un prezzo così basso non è infatti così comune, e già versandolo nel bicchiere si rivela dolce e amabile, venendo accolti da biscotti caldi, malto, vaniglia, caramello, mou, e un’ondata di miele. Un’anima da negozio di caramelle infusa di frutta matura (mango, pesca gialla, albicocca) e zucchero di canna, molto accogliente e calorico, in cui una spiccata nota erbacea argina l’esplosione diabetica.

Ed è il profilo erbaceo a farsi largo al palato, molto fresco e pulito, a tratti balsamico, con la propensione dolciaria più sommessa espressa da uvetta, frutta matura, miele, buccia d’arancia e ancora il malto, che dona calore e un pizzico di salinità. Meno espressivo dell’olfatto, ma più equilibrato.

Il finale è medio, erbaceo e salino, leggermente speziato con miele e uvetta.

 

Restiamo nella stessa regione, allontanandoci oltre cento chilometri per arrivare a un’altra distilleria che incarna alla perfezione questo stile leggero e gentile, dimostrando come si possa mantenere una grande amabilità senza scendere a compromessi sulla gradazione, portandola a quella minima per attirare un pubblico più vasto. Ne abbiamo scelto il malto base, ovvero

 

GLENCADAM 10 anni, 46%

Informazioni sulla distilleria Glencadam

(prezzo: intorno ai 50 euro)

Scegliere una gradazione superiore al 40% abv per un imbottigliamento “base” non è mai una decisione banale, non perché di per sé sia una garanzia di qualità, ma perché diminuire la diluizione del distillato che esce dalla botte significa imbottigliarne comunque in quantità minore, e quando si guarda al portafoglio (perché le distillerie sono comunque delle aziende, nonostante tutto il bene che fanno per noi) certo non è cosa da poco!

E nel bicchiere troviamo subito mele e noci a scivolare tra le narici, sull’onda di un profilo olfattivo erbaceo e fresco, con una spruzzatina di limone su miele, vaniglia, marzapane, pesche e albicocche. Molto classico e gentile nonostante la non trascurabile gradazione.

Al palato sono i cereali a farsi sentire, con un leggero sottofondo di lievito, impastati con un pizzico di zenzero, vaniglia, nocciole, mela verde, legno. Cremoso e più deciso che all’olfatto, dimostra financo una certa arroganza della gioventù.

Finale medio di nocciole, cereali, mela verde, legno.

 

PROFILO MARINO E MINERALE

Può sembrare quasi ovvio parlare di influenza dell’oceano per un whisky prodotto su un’isola, ma tali e tante sono le componenti che vanno a concorrere alla creazione di quanto troviamo nel bicchiere che l’ambiente di produzione è solo una di queste, e non necessariamente la più impattante.

Ci sono però whisky in cui possiamo ritrovare elementi di salinità particolarmente spiccati, partendo da una bottiglia molto nota come

 

TALISKER 10 anni, 45.8%

Informazioni sulla distilleria Talisker

(prezzo: sotto i 50 euro)

Un’altra isola, quella di Skye, che come Islay è caratterizzata dagli influssi della torba sul distillato, in cui il caratteristico fumo acquisisce venature salmastre e speziate che si ritrovano in questa bottiglia degna rappresentante della distilleria. Il profumo è da subito costiero, fortemente marino, unito a pepe, cannella e arancia.

Un accenno di fumo unisce il tutto, assieme a un leggero pizzicore alcolico. In bocca il fumo si fa più presente, ma sempre etereo, elegante, quasi più un’impressione di torba bruciata, che si accompagna a sentori di tabacco e nuovamente cannella e spezie (pepe, ancor più che al naso). E l’oceano si fa più presente, con un’onda dolce e salata piena e appagante. Il marcato profilo speziato accompagna per breve tempo dopo la bevuta, assieme alla fumosità marina, più accentuata che al palato.

Per l’ultima bottiglia torniamo nello Speyside, volgendo l’attenzione su una distilleria parca di imbottigliamenti ma dalla personalità molto spiccata, ben espressa in questo

 

CRAIGELLACHIE 17 anni, 46%

Informazioni sulla distilleria Craigellachie

(prezzo: intorno ai 70 euro)

Anche qui ci troviamo con un distillato il cui destino è in buona parte quello di “nutrire” i blended della casa madre, ma che fortunatamente lascia sfuggire delle piccole perle come questa, con frutta e vaniglia che si mescolano all’olfatto, in un profilo molto morbido e vellutato di mele cotte, prugne mature, datteri, caramello, pistacchi. Frutta tropicale. Miele e un lieve sottofondo sulfureo completano il quadro, che nel tempo si fa più compatto e profondo, con il malto che fa da tema centrale per tutta la durata.

Sono i cereali a reggere il filo delle suggestioni anche al palato, come uno stendibiancheria cui appendere gli aromi, che restano sulla falsariga dell’olfatto declinato in una vena speziata e amarotica con punte di zenzero, chiodi di garofano e liquirizia che si affiancano a mele, ananas, succo d’arancia, caramello salato, marzapane. Oleoso con una certa salinità diffusa e un tocco erbaceo di sottofondo.

Finale mediamente lungo e salino, di arancia, cereali, frutta secca e zolfo.

 

Con queste sei bottiglie abbiamo cercato di riassumere l’impossibile, ovvero la ricchezza di aromi e sapori di un distillato dalle sfaccettature infinite, affiancando a etichette molto note altre che forse non conoscevate, nell’intento di darvi un punto di partenza più esaustivo possibile.

 

Sláinte!

 

In collaborazione con

 

LE MASTER WHISKY CLUB ITALIA

Sei perso tra mille imbottigliamenti? Non ti sei ancora fatto il tuo palato? Frequenta i nostri corsi di I e II livello, live o on-demand. Con 12 + 40 assaggi potrai scoprire quale è il tuo dram preferito.

 

ALTRI ARTICOLI

Comments

Leave a comment