“Abbiamo sempre saputo della magia e della maestosità che Rosebank conserva”. – Malcolm Rennie, direttore della distilleria di Rosebank
Estata calda di annunci. Dopo oltre tre decenni di chiusura, circa un anno in ritardo rispetto a quanto mi era stato anticipato durante la mia visita del novembre 2021, la distilleria Rosebank, nelle Lowlands, ha completato le prime distillazioni. Ieri è stata riempita la botte n. 001.
Il nuovo distillato sta maturando in una botte di bourbon refill che creerà un whisky ricco, fruttato e floreale, che ricorda il profilo aromatico caratteristico dell’originale Rosebank. Questo rappresenta il passo più importante compiuto finora, e una pietra miliare nel percorso di recupero della distilleria avviato nel 2019.
E con questa fanno due. Dopo Brora, ora manca solo Port Ellen.
Avremo tempo per parlarne.
Rosebank distillery
Il whisky Rosebank è un Single Malt delle Lowland non torbato e a tripla distillazione. È considerato uno dei migliori whisky di malto delle Lowland, grazie allo stile fruttato e floreale prodotto dal contatto con il rame.
Rosebank è un’altra illustre vittima del Whisky Loch dei primi anni ’80. Al momento di decidere quale distilleria chiudere nelle Lowlands, DCL (divenuta poi Diageo) optò per Rosebank, che aveva maggiore attrattiva da un punto di vista immobiliare e meno dal punto di vista turistico. La chiusura definitiva della distilleria nel 1993 lasciò molti rimpianti tra gli appassionati di questo malto distillato tre volte e dalla caratteristica nota floreale e delicata.
Gli imbottigliamenti ufficiali sono pochi, ricordiamo il Flora&Fauna e i Rare Malts, oltre a una Special Release del 2014.
Breve storia
La storia della Rosebank nel suo attuale sito inizia nel 1840, quando James Rankine, un commerciante di vini locale, acquistò le malterie della Camelon Distillery, che si trovavano sulla riva opposta del canale rispetto alla distilleria principale. Rankine ampliò la distilleria nel 1845 prima di passare la gestione al figlio R.W. Rankine.
Rosebank divenne un whisky ricercato dai blender, che lo consideravano un “top dressing”. La richiesta era così grande che Rankine Jr. era in grado di far pagare ai blender l’affitto dello spazio per i barili mentre aspettavano il loro ordine.
Il successo proseguì e, nel XX secolo, Rosebank era venerato dagli intenditori di whisky di tutto il mondo come “il re delle Lowlands“. Una bella contrapposizione è rappresentata dal fatto che uno dei whisky scozzesi più leggeri e floreali mai prodotti fosse distillato nella Central Belt, zona dominata dalla grande industria scozzese. Questo contrasto si riflette nella tecnica di produzione unica, che prevede la combinazione di condensatori wormtub e la tripla distillazione. Il contrasto leggero/pieno che ne deriva, ha reso questo single malt scotch whisky delle Lowland uno dei più importanti della categoria.
Tuttavia, le vendite di whisky a livello mondiale diminuirono negli anni Novanta, anni in cui le porte di Rosebank si sono chiuse definitivamente. L’allora proprietario UDV (ora Diageo) mise in disuso il sito nel 1993 a causa dei costi di aggiornamento dell’impianto di trattamento degli effluenti e dei problemi di accesso alla strada. Il sito è stato venduto a British Waterways nel 2002 e gli alambicchi e il tino di ammostatura originali sono stati rubati durante le vacanze di Natale e Capodanno del 2008/09.
Successivamente, nel 2017, con la struttura dell’edificio che si stava sgretolando, Ian Macleod Distillers ha evitato, in zona Cesarini, che Rosebank diventasse una lost distillery. Ha acquisito il sito della distilleria abbandonata, dando nuova vita agli edifici e alla comunità circostante.
Il distillery manager Malcolm Rennie
“Cosa non ho fatto?” dice Malcolm Rennie, ridendo, quando gli si chiede della sua vita nel settore del whisky fino ad oggi. Parlando con il neo-direttore della distilleria di Rosebank diventa subito chiaro quanto abbia fatto in una carriera iniziata su Islay nel 1987.
“Mio padre era un bottaio e ci trasferimmo su Islay all’inizio degli anni ’70, originariamente a Bunnahabhain“, racconta Malcolm, che dopo aver lasciato la scuola ha trascorso alcuni anni in giro per il mondo con la Marina Mercantile, prima di entrare a far parte di Bruichladdich. Ha lavorato nel mashing e alla distillazione fino a quando la distilleria ha chiuso, apparentemente per sempre, nel 1995, due anni dopo che Rosebank aveva subito un destino simile.
“Sono stato fortunato ad ottenere un posto di lavoro presso Ardbeg quando Glenmorangie ha preso il controllo nel 1997″, continua, e durante questo periodo è stato distaccato come assistente manager a Glen Moray, la distilleria dello Speyside dell’azienda. Nel 2005 è stato riportato a Islay per dirigere Kilchoman, la prima nuova distilleria dell’isola dopo oltre 120 anni.
La distilleria, di piccole dimensioni, con maltaggio a terra e uno stile di whisky tutto da inventare, era a dir poco impegnativa. Essendo una nuova azienda con vincoli di liquidità, Kilchoman doveva anche maturare in tempi relativamente brevi, assicurando al contempo la migliore qualità possibile. In sostanza, “si trattava di mettere un ottimo spirito in ottime botti”, dice Malcolm, e il merito è suo e del suo team se Kilchoman è stato un ottimo whisky fin dall’inizio.
Nel 2010 ha lasciato la distilleria per contribuire alla creazione di Annandale, nei Borders. Si tratta di una distilleria vittoriana che non aveva distillato una goccia di whisky per novant’anni e, non essendoci alcuna bottiglia di Annandale sopravvissuta, era di nuovo una specie di foglio bianco. Nel caso di Rosebank, c’è ancora un po’ del single malt originale, ma non ci sono campioni del new make, quindi la sfida continua e per qualsiasi confronto bisognerà aspettare qualche anno.
“Nessuno può dire se abbiamo fatto bene o male finché non è rimasto in botte per qualche anno”, dice Malcolm, che presto si cimenterà con il mix unico in tutto il pianeta, di tripla distillazione e wormtub. “So che possiamo usare diversi strumenti e variare i parametri per ottenere un certo stile di spirito più leggero o più pesante. È la sfida più grande della mia carriera, ma non mi spaventa. È davvero entusiasmante”.
Il Visitor Centre
A partire dal 2024, la distilleria offrirà ai fan di Rosebank di tutto il mondo una ricca esperienza di visita, giusto il tempo degli ultimi ritocchi a una serie di spazi all’interno del sito storico. L’aspettativa è di accogliere 50.000 visitatori ogni anno.
Avevo visitato gli edifici dedicati all’accoglienza, davvero molto belli. Dal parcheggio si entra in distilleria passando ai piedi della enorme ciminiera, per giungere nel cortile centrale, dove si possono ammirare i worm tub. L’ingresso nello shop consente di salire ai piani superiori, dove – con una meravigliosa vista sul canale – ci sarà una zona ristorazione e le salette di degustazione.
Timeline
1798
Ci sono evidenze di distillazione nell’area di quella che sarà la distilleria Rosebank
1817
Entra in attività una distilleria chiamata Rosebank
1840
La Rosebank viene costruita da James Rankine sul luogo della malteria della vicina distilleria Camelon
1914
La distilleria è una delle fondatrici della Scottish Malt Distillers (SMD)
1925
Rosebank confluisce in Distillers Company Limited (DCL)
1988
Viene rilasciato un single malt 8 anni
1993
La distilleria viene chiusa perché è ritenuto antieconomico ristrutturarla
2002
Gli edifici sono venduti alla British Waterways Board
2008
Vengono presentati i piani per l’apertura di una nuova distilleria a Falkirk che utilizzi gli impianti della Rosebank
2009
Nel periodo tra Natale 2008 ed il Capodanno 2009 parte delle attrezzature in rame, inclusi gli alambicchi, vengono rubate; come conseguenza i piani per la nuova distilleria vengono accantonati
2017
Ian Macleod Distillers acquisisce finalmente gli edifici da Scottish Canals e marchio e magazzino da Diageo
2022
Ian Macleod Distillers rilascia alcuni imbottigliamenti limitati dal vecchio stock in attesa di una nuova produzione
2023
La distilleria riprende a distillare