Rhum Bielle, Marie-Galante

Rhum Bielle, Marie-Galante

 

L’habitation Bielle, che esiste dal XVIII secolo, ha oggi lasciato il posto ad una distilleria indipendente, strategicamente posizionata nel cuore di Marie-Galante ad una altitudine di 110mslm, circondata da centinaia di ettari coltivati a canna da zucchero. Lavora il 6% della produzione della canna da zucchero dell’isola, il che la posiziona tra le piccole distillerie di Guadalupa, con una produzione annua di circa 350k litri.

Dalla produzione del tradizionale rhum bianco a 59% e 50%, pensato per il consumo interno, l’interesse si sta progressivamente spostando verso gli invecchiamenti e le distillazioni di varietà antiche di canna da zucchero.

 

La Storia

Una piantagione di caffè viene avviata nel cuore dell’isola da Jean-Pierre Bielle (1769). Era di piccole dimensioni, dava lavoro a 32 coltivatori. I suoi discendenti Nicolas e Maximilien Bielle unirono le forze e crearono uno zuccherificio di 53 ettari (1826).

La collaborazione tra i due fratelli continuò sino al 1839, quando Maximilien cede le sue quote a Nicolas, che conserverà il domaine sino alla sua morte, avvenuta nel 1847. Gli eredi mettono in vendita l’azienda nel 1852, ma una serie di aggiudicazioni per cui non sono mai pervenuti i pagamenti ha trascinato Bielle verso una intricata serie di cambi di proprietà. Per certo si sa che lo zuccherificio era ancora in attività nel 1882, quando venne acquistato da Ernest Bourjac.

Nel XX secolo avviene la conversione progressiva a distilleria agricola. Nel 1934 le viene attribuita la produzione di 130 ettolitri di alcol, proveniente dalla canna da zucchero dei propri terreni e – in parte – da canna conferita da piccoli planteurs. Il rhum è per l’esclusivo consumo locale.

Nel 1955 l’intera tenuta e la distilleria vennero acquistate da Paul Rameaux, e da allora rimarrà di proprietà dei suoi discendenti. Dal 1975 la gestione è passata alla Société d’Exploitation de la Distillerie Bielle (SEDB), il cui attuale direttore è il nipotino di Paul Rameaux, Dominique Thiéry.

 

Dell’antico zuccherificio sono sopravvissute molte attrezzature, tra cui il forno, la ciminiera e le chaudières per la produzione dello zucchero

 

La visita

Visita organizzata da Anna Ostrovskyj, trattamento VIP ;). Siamo stati accolti in distilleria da Jérôme Thiery, che insieme allo zio Dominique gestisce la distilleria.

Il turismo non è molto impattante sull’isola, ne ho già parlato. Il turismo per distilleria ancora meno, non esistono dei veri e propri tour, le distillerie offrono normalmente dei pannelli con un percorso guidato che porta all’esplorazione della storia, del territorio e delle proprie peculiarità. Si cammina tra gli impianti che sono in funzione dalle 7 alle 13, consiglio quindi le visite durante la mattinata, nel pomeriggio meglio andare in spiaggia.

È sempre presente un piccolo shop, non un walk-in shop, ma un banco con tutte le bottiglie in bella vista nel back. La degustazione è al banco, gratuita e sommariamente guidata.

Bielle offre qualcosa in più. Vista da lontano, la distilleria ha l’aspetto di un insieme caotico di strutture di lamiera, in perfetto stile caraibico. I resti storici della sucrotte sono ben conservati e valorizzati. Eccellente lo stato di conservazione della batteria di chaudières e delle vecchie fornaci. Il parco attorno alla distilleria è disseminato di enormi ingranaggi, rulli, pompe e primordiali caldaie. Si coglie il desiderio di offrire una accoglienza coinvolgente ai visitatori.

Jérôme, dopo aver voluto conoscere chi è e cosa fa Whisky Club Italia, ci ha offerto una ampia ricostruzione storica degli ultimi decenni di storia della distilleria, per poi guidarci in un tour della distilleria ricco di dettagli tecnici, una degustazione in magazzino di campioni dalle botti e nel suo ufficio degli imbottigliamenti che stanno delineando l’offerta della distilleria. Da responsabile marketing, ha dato seguito al suo desiderio di coccolare chi si fa 10.000 km per visitare Marie-Galante, anziché il voler partecipare a decine di festival in giro per il mondo.

 

La distilleria

Bielle non ha campi di proprietà, lavora canna da zucchero proveniente da decide di differenti planteurs. Quello che salta subito all’occhio è il meticoloso controllo a cui vengono sottoposte le canne al loro arrivo. Due incaricate monitorano costantemente il lavoro della grande ruspa, prelevano campioni di canna per il controllo della qualità e del tenore zuccherino (BRIX), scartando quei lotti che non raggiungono lo standard desiderato dalla distilleria o richiesto dal disciplinare. Non solo, scartano anche quelle canne che si presentano sommariamente pulite, una parte di fibre eccessiva di fogliame potrebbero conferire eccessivo tannino al rhum. O canne troppo secche, lasciate probabilmente sui campi per troppo tempo, e che potrebbero avere già subito attacchi batterici.

La stagione di distillazione 2023 è iniziata il 16 febbraio. La raccolta della canna, come spesso ci racconta Anna, sta subito rapide mutazioni per colpa dei cambiamenti climatici. Parte sempre più tardi ed è sempre più corta e frenetica perché deve essere portata a termine prima dell’arrivo della stagione delle piogge (da luglio). Aggiungo che il mix di clima secco di questa parte dell’anno, di costante ventilazione e di un sole sì graffiante ma che lascia il posto a piacevoli nottate fresche (che possono anche scendere sotto i 20°C) conferisce ai campi di canna da zucchero una evidente sanità.

Il mulino è composto da una prima parte in cui la canna viene trinciata, e da due rulli che si occupano della sua spremitura. La canna di Marie-Galante è particolarmente coriacea, il che richiede mulini con tanta potenza e l’aggiunta di acqua durante la spremitura, un’acqua che agevola l’estrazione degli zuccheri dalla fibra. Il primo rullo produce un succo estremamente dolce e aromatico (sentori verdi di clorofilla), il secondo un succo meno dolce e più tannico / fibroso. I due succhi vengono raccolti in un unico contenitori, il liquido viene filtrato per rimuovere eventuali residui di fibra ed è pronto per la fase successiva della fermentazione.

La bagasse, scarto di lavorazione molto asciutto, viene utilizzata da Bielle nella grande caldaia per produrre il solo vapore per la distillazione. Il mulino è infatti mosso da motori elettrici.

Il succo ha una acidità non molto marcata, motivo per cui è spesso necessario aggiungere composti acidi prima della fermentazione, una operazione necessaria per difendere il mosto da attacchi batterici che – alle temperature caraibiche – sono molto probabili. La fermentazione avviene in enormi tini aperti, utilizza lieviti di panificazione e dura normalmente 36-48 ore. L’utilizzo dell’acqua nel mulino produce un mosto con una ridotta quantità di zuccheri, motivo per cui il vino che si ottiene ha normalmente una gradazione alcolica attorno al 5-6% abv.

La distillazione è affidata a tre colonne, tra cui due piccole di ispirazione creola (16 piatti di cui 5 di concentrazione di rame). Ne esce un new make che si posiziona tra il 70 e l’80% abv. Durante la nostra visita stavano distillando canna grigia, abbiamo assaggiato lo spirito all’uscita dall’alambicco, un distillato che – nonostante lo scompiglio portato dalla distillazione e nonostante l’elevata gradazione alcolica – ha conservato buona parte delle note primarie del succo di canna.

L’affinamento è affidato a quattro magazzini, tra cui quello di Rhum Vieux Marie Galante posizionato in prossimità della distilleria Poisson.

 

 

La degustazione

La parte affascinante è sicuramente l’esplorazione dei bianchi mono-varietali.

La Canne Baltazià è una varietà antica importata a Marie-Galante alla fine del XIX secolo, è una canna dalle fibre molto morbide. Oggi rimangono solo pochi appezzamenti in tutti i Caraibi (su altre isole può prendere nomi diversi). Si distingue per il suo lungo gambo e per la sua “buccia” con strisce viola, gialle o verdi a seconda della maturazione. Affascinante e atipico il naso, con note vegetali leggermente sottolineate dallo zafferano che lascia il posto ad una bocca ben più intensa, speziata e agrumata.

La Canne Genou Cassé ha origini ancora poco chiare. Prende il suo nome (ginocchio rotto) dal fatto di crescere storta, cambiando direzione ad ogni nodo e prendendo la forma di un ginocchio. La sua fibra è succosa e fruttata, la sua coltivazione rimane riservata a Marie-Galante. Il rhum ha piacevoli note di pasta di mandorle, molto “dolce” e fruttato al palato.

Sebbene il processo di fermentazione e di distillazione sia esattamente lo stesso per ogni varietà di canna, i rhum prodotti risultano diversi ed avvincenti. Una ricca tavolozza aromatica utilizzata per costruire i rhum della distilleria e valorizzata in questi imbottigliamenti “sperimentali”. Sicuramente apprezzati dai “bevitori” di whisky.

 

 

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