Quando si parla di Bielle, neofiti ed amatori del rum si trovano d’accordo: stiamo parlando di uno dei produttori più tradizionali e della più iconica isola dei Caraibi in cui si produca Rhum Agricole, Marie Galante.
Bielle, in funzione dagli inizi del 1900 con alterne fortune e passaggi di mano (vedi il bell’articolo di Claudio Riva scritto a seguito della visita di Whisky Club Italia sull’isola), tiene particolarmente a conservare la sua aura di estremo attaccamento alla tradizione: la distilleria è, già di suo, un piccolo museo a cielo aperto della canna da zucchero e della distillazione, e si propone, ogni anno, di mettere in risalto i valori legati al mondo agricolo tradizionale ed ai mestieri che ne fanno parte, organizzando un concorso per il miglior “Coupeur De Canne” dell’isola: un modo per difendere ad un tempo l’attaccamento ai valori tradizionali, ad un mestiere faticoso ma importantissimo, ed ad un savoir faire che è importante non perdere.
Marie Galante è il posto giusto per Bielle, e viceversa, insomma: anche nella fase di invecchiamento dei suoi rum, la distilleria è rimasta legata come poche alla tradizionale botte ex-bourbon, concedendosi solo nell’ultimo decennio alcune variazioni sul tema, anche grazie alla grande lezione impartita loro dalla presenza, sino al 2017, di Rhum Rhum allo stesso “civico”, nelle persone di Michele Lunardon e Gianni Capovilla, mentre resta viva l’esigenza di imbottigliare gran parte dei rhum vieux di pregio a “forza di botte” (“brut de fut”), una visione dell’invecchiamento che più à l’ancienne non si può.
Alcuni capolavori dei tempi andati sono testimoni di questo modo di operare, come il millesimo 1994, il 1998, il 2003, il 2007, e, più recentemente, il 2008 e 2009, mentre altri, come il millesimo 2011, presentato a 45% ABV, sono piacevoli eccezioni.
Oggi Bielle, forte di un nuovo magazzino d’invecchiamento, il quarto, può contare su uno stock molto sostanzioso di rhum vieux, che sfiora le 2000 botti: patrimonio che, oltre alla fama, diretta ed indiretta, che negli anni si è creata, hanno contribuito a renderla una delle mete predilette dei tanti, oserei dire troppi, imbottigliatori indipendenti che oggi sono presenti sul mercato del rum.
In una serata eccezionale, il 19 Ottobre prossimo, vi parlerò di Bielle e di questo “fenomeno” che la sta interessando così direttamente, e sta contribuendo in modo molto efficace alla sua fama ed al suo “svecchiamento”.
Ci vediamo on line e, per chi può, da uno dei luoghi mitici per tutti i rumlovers d’Italia, il Daiquiri Cocktail Bar di Cristian Camnasio: nei nostri bicchieri 4 pepite selezionate recentemente dallo stock Bielle, delle quali due introvabili e non in vendita.
A presto!