Il lento peregrinare che mi ha portato dal polare Kentucky sino alla soleggiatissima Miami, passando per New Orleans, mi ha permesso non solo di godere di numerose bevute accompagnate da ottima musica, ma anche di esplorare qualcosa di nuovo. Grazie all’aiuto di un esponente del Ministero dell’Agricoltura della Florida, ho potuto visitare le due più ampie zone di produzione di canna da zucchero negli Stati Uniti. E le relative, a dire il vero pochissime, distillerie di rum.
La produzione di canna da zucchero negli USA
Escludendo Porto Rico (territorio USA non incorporato), la produzione annuale di canna da zucchero negli Stati Uniti è di circa 30 milioni di tonnellate (Dati FAO 2021). Il che posiziona la confederazione come decimo produttore a livello mondiale, classifica chiaramente dominata da Brasile (715 milioni di tonnellate), India (405 milioni di tonnellate) e Cina (107 milioni di tonnellate).
Il più grande produttore di canna da zucchero negli Stati Uniti è la Florida, seguita da Louisiana e Texas. La Florida produce il 52% della canna da zucchero statunitense, circa il 70% della produzione in Florida è concentrata nell’area di Palm Beach, a Est / Sud-Est del grande Lago Okeechobee, sino a quasi sconfinare nel Parco Nazionale delle Everglades.
La produzione di canna da zucchero è intensiva. Il grande produttore che ho visitato è una enorme cooperativa di coltivatori della Florida, in totale 40.000 ettari, una raccolta che prosegue ininterrottamente da settembre sino a fine luglio con decine di camion che sfrecciano continuamente nel piazzale della gigantesca e cupa sugar factory.
Calore e sole qui non mancano, ad inizio gennaio la massima era fissa sopra i 25°C, con punte vicine ai 30°C. Anche l’acqua è abbondante, sia per il piovoso clima subtropicale, che per la presenza del lago Okeechobee, le cui acque in uscita non sembrano voler raggiungere il mare e si divertono ad irrigare costantemente la punta meridionale della Florida, creando una delle aree paludose più ampie del pianeta, il famoso River of Grass ancora naturale nelle Everglades, territorio ideale per gli alligatori.
Risultato? Gli Stati Uniti sono quasi autosufficienti per il fabbisogno di zucchero, e i produttori vedono nuovo business all’orizzonte visto che i poveri e disperati europei sono alle prese con l’azzeramento delle forniture della barbabietola ucraina.
Zuccherifici che rivendono la loro melassa blackstrap di grado C, impoverita ma comunque idonea alla produzione di rum 100% americano.
Le distillerie americane di rum oggi
Dovrei aprire un capitolo con qualche riferimento storico sulla produzione di rum negli attuali Stati Uniti, diciamo che non è questo il luogo adatto. Mi limito ad evidenziare che, mentre noi ci impegniamo a comprendere l’origine del nome Bourbon, oppure a ricordare che non è stato lui il primo whiskey prodotto su suolo Americano ma il Rye Whiskey, ci dimentichiamo di una cosa molto importante: il Rum è stato in realtà il primo distillato ad essere prodotto ed etichettato come americano.
Le associazioni del Craft Spirit Americano elencano oggi circa 250/300 distillerie che tra le tante cose producono anche rum. È circa il 10% del numero totale di distillerie, e la distribuzione è uniforme tra tutti gli Stati della Confederazione. Rimane indimenticabile il mio ritrovamento di una distilleria di rum in pieno deserto dell’Arizona.
Distillerie di Rum che sono diverse da come le immaginiamo. La quasi totalità produce rum solo da melassa, e questo ce lo potevamo aspettare, la gran parte del rum mondiale proviene da questa stessa materia prima. Qualche distilleria (della Louisiana e della Florida) dichiara l’utilizzo di melassa americana, proveniente dalle Sugar Factory locali, ma il messaggio è spesso molto confuso. Una cosa del tipo: il marketing dichiara “l’uso di canna da zucchero della Florida” e poi in retro-etichetta trovi la scritta “Prodotto con Melasse provenienti da Florida, Panama, Venezuela, Repubblica Domenicana”. Oppure l’incontro con una meravigliosa vodka, orgogliosamente prodotta con canna da zucchero della Florida.
Ma non è neanche questo, è il mercato che è diverso. Il consumatore Americano medio adora il rum aromatizzato (quello alla vaniglia piace tanto) e quello spiced, alle distillerie non resta che adeguarsi. Più volte ho fatto tour con turisti americani e in presenza di rum nessuno ha gradito il bianco, tutti sono usciti con una bottiglia di spiced. Difficilmente si trovano imbottigliamenti di rum bianco, qualcosa in più di rum invecchiato, ma davvero poco.
Di seguito la lunga lista di rum aromatizzati della Key West First Legal Rum distillery. Una persona che si fa 4 ore di strada per arrivare sino al lembo di terra più meridionale degli Stati Uniti, a due bracciate da L’Avana, non merita una migliore accoglienza?
Rum da succo di canna ne abbiamo?
Circa 10, tra le 250/300 distillerie di rum, dichiarano di produrre rum agricole. Si trovano nel Sud Est (Alabama, Louisiana, North Carolina, South Carolina), nel Sud Ovest (California, Nevada) e sulle Hawaii (la maggiore concentrazione).
La situazione delle Hawaii è molto chiara e in qualche modo diversa rispetto al resto degli Stati Uniti. La canna da zucchero non vi è arrivata per merito di Cristoforo Colombo o di Magellano, ma è stata portata sull’arcipelago nel 600 DC, direttamente dal suo luogo di origine, la Nuova Guinea. Non ha dovuto fare l’intero giro del mondo. Il clima ne ha garantito una proficua coltivazione e – una volta arrivati gli Europei – anche la nascita di grandi piantagioni.
Nel 2016 ha chiuso l’ultima sugar factory delle Hawaii, il che ha fatto crollare la coltivazione della canna da zucchero, già in difficoltà da decenni. Qualche ettaro è rimasto, se ne ottiene il succo che viene utilizzato per produrre rum agricolo. Un aspetto reso ancora più affascinante dal fatto che quella canna è spesso di varietà antica, selezionata da Madre Natura, che ha fatto un lavoro tanto nobile da limitare l’introduzione di ibridi incrociati in laboratorio (vedi Caraibi).
Rum Agricolo, appunto. I più attenti staranno pensando … ma il Rum non può essere chiamato agricolo solo se prodotto nei Caraibi Francesi o a Madeira? Ragazzi, questa è una normativa europea, gli Americani per il mercato interno se ne fregano, vi ricordo che nel Nord America si produce serenamente distillato di vinaccia chiamandolo Grappa, una IG lì non tutelata.
Oxbow, Rhum Agricole Single Estate
La Florida, nonostante quanto scritto sopra, non sembra per il momento interessata alla produzione di Rum Agricolo. Sulle Hawaii non ci sono mai stato, ma ho avuto fortuna in Lousiana. Qui ho scovato una distilleria che produce Rhum con la “H”, siamo in un territorio con una forte influenza francese e ci sta, un rhum Agricole da succo di canna, canna che si coltivano loro. È a tutti gli effetti una Farm Distillery, un Rhum Single Estate.
La distilleria Oxbow si trova nella downtown di Baton Rouge, un’ora di auto a Nord Ovest di New Orleans. Non è lei la mamma del progetto, ma ne è la figlia. La fertile vallata del Mississippi, quando incrocia le acque calde del Golfo crea i presupposti – per temperatura e umidità – per la crescita della canna. Qui in passato la canna da zucchero è stata una coltivazione molto importante, poi sostituita dal cotone. Ancora oggi interi sobborghi di New Orleans portano il nome Plantation.
Alma Plantation è uno degli 11 sugar mill rimasti attivi in Louisiana. In totale 1000 ettari coltivati a canna da zucchero, è l’unico mulino dello stato con campi di proprietà. Olivia Stewart non si è limitata ad ereditare dalla famiglia una esperienza datata 1859, ma ha iniziato a muovere i primi passi verso il futuro. Contrariamente alle altre sugar factory, Alma produce anche una melassa di qualità di grado A, e da qui è nata l’idea di aprire una distilleria e di iniziare a produrre rum.
Nasce così nel 2017 la Cane Land Distilling, un primo cambio di nome nel 2019, quando diventa Three Roll Estate, e l’ultimo rebranding durante la pandemia per arrivare all’attuale nome Oxbow Rum Distillery, con un focus più convinto sul retaggio della famiglia e su una produzione un poco più agricola.
È del 2021 il lancio del primo batch di Oxbow Single Estate Agricole Rhum Louisiane, imbottigliato bianco a 90 proof (45% abv). La canna viene raccolta in autunno, viene ovviamente spremuta presso lo zuccherificio, il suo succo raggiunge la distilleria in pochissime ore e lì viene fatto fermentare per poi essere distillato in pot still. Niente zucchero o additivi per un rhum piacevole, complesso, con un legame intenso con la fermentazione – che cede un po’ di note funky, senza esagerare – e con il territorio – con le note vegetali della canna. Ancora presto per parlare di varietà di canna, o di diverse varietà di canna, ma la strada è quella giusta.
Tanto mi è piaciuta che è l’unica bottiglia che mi sono comprato durante questo giro americano, consapevole che manco avrei potuto imbarcarla visto che non avevo una valigia e che me la sarei dovuta bere tutta da lì a Miami. Cosa che ho fatto.
Bella la distilleria, bella l’area bar in grado di accogliere centinaia di visitatori, arricchita da enormi ingranaggi provenienti dal passato della sugar factory di famiglia. Bello il tour che parte con la spremitura in diretta di un pezzo di canna da zucchero e con l’assaggio del suo succo.
Ho anche assaggiato dei campioni di botte del rum di melassa, a gradazione piena, davvero notevoli.