Weekly Dram 23.40
Una delle etichette più amate e rappresentative del whiskey irlandese è il grazioso pettirosso che campeggia sulle etichette di Redbreast, una delle svariate incarnazioni dei distillati prodotti dal colosso Midleton in quel di Cork.
Come buona parte dei marchi riconosciuti e riconoscibili d’Irlanda, pur avendo radici storiche anche Redbreast ha subito una battuta d’arresto negli anni ’80, interrompendo una produzione iniziata nel 1912 come bonder, pratica molto diffusa allora (e in altra forma anche oggi) con cui un commerciante acquistava new make prodotto da una o più distillerie (in questo caso Jameson a Dublino) per poi maturarlo in casa propria.
La londinese W&A Gilbey, all’epoca proprietaria del marchio, riuscì persino a spuntare un accordo con la Irish Distillers per continuare la fornitura di distillato quando quest’ultima, nel 1968, decise di interrompere la fornitura ai bonder, salvo dover interrompere la produzione nel pieno della crisi con la cessione dei diritti agli attuali proprietari, che rilanciarono il pettirosso nel 1991.
Tante le incarnazioni di questo Single Pot Still Irish (la ricetta tutta irlandese che prevede un uso minimo del 30% rispettivamente di orzo maltato e non, e un massimo del 5% di altri cereali), uno stormo (come lo definiscono loro stessi) di imbottigliamenti che dal classico 12 anni (che proverò oggi) arrivano fino a un 27 anni, con uno tra i più vecchi single pot still mai rilasciati (un 32 anni) realizzato nel 2018.
La longevità di questo imbottigliamento così classico si comprende subito versandolo nel bicchiere…
REDBREAST 12 ANNI
40% abv, botti ex bourbon ed ex sherry oloroso
Prezzo: intorno ai 50 euro
Al naso la parte di cereale fa da padrone, un porridge con una manciata di frutta essiccata (lamponi, ribes, uvetta, banana, cocco), frutta secca (mandorle, nocciole), miele e qualche scheggia di legno tanto per renderlo più croccante. Cannella e noce moscata di contorno, con lievi note floreali e vegetali di fondo. Solido e diretto.
Il palato rispecchia abbastanza fedelmente l’olfatto, si alzano i toni delle spezie facendosi più pungenti e pepati e in generale mostra un’intensità maggiore di quanto mi aspettassi. Più netta la parte maltata, che offre una buona pastosità, mentre si ripropone la frutta essiccata con l’aggiunta di arancia e accresciuta incisività dei frutti rossi, con una cucchiaiata di mostarda di mele cotogne.
Finale non molto lungo di spezie, frutti rossi, malto, miele, legno, note vegetali.
Ammetto di essere partito un po’ prevenuto a causa della gradazione minima, ma mi sono dovuto ricredere: una bevuta piena e soddisfacente, scevra di grandi profondità ma senza scadere nel banale, riuscendo a mantenere corpo e sostanza con dignitosa classe.
Link a tutti gli assaggi di Redbreast: https://whiskyart.blog/it/category/irlanda/redbreast-irlanda/