Si parla spesso del collegamento tra territorio e distilleria, e quando quest’ultima è urbana, il legame si innesta nella storia e nel tessuto architettonico della città, facendo dell’identità territoriale un elemento fondamentale nella personalità del prodotto.
Rame nasce nel 2023 per volontà di tre soci nel cuore di Perugia, in una città il cui fervore culturale raggiunge l’apice durante Umbria Jazz, evento estivo di caratura internazionale che riempie le strade di musica e persone di ogni età. Perugia ha un centro storico dalla forte caratterizzazione medievale, con la spettacolare Rocca Paolina incastonata nel quotidiano dei suoi cittadini e le vestigia dell’acquedotto medievale, di fronte alle quali si trova (non casualmente) proprio Rame.
Un boutique bar con terrazza coperta che dà proprio sull’acquedotto e che nel locale interno consente ai clienti di poter ammirare il piccolo alambicco in rame DES (bagnomaria ad alimentazione elettrica), che ogni giorno, tra le 10 del mattino e le 3 del pomeriggio, produce circa 180 litri di distillato diviso tra gin, vodka, amaro e fernet, con lavorazione artigianale.
In una caldissima mattina di luglio uno dei fondatori, David Cucco, mi ha aperto le porte del suo locale mentre era in corso l’imbottigliamento di uno dei gin nelle “Bag in box”, una sacca con rubinetto a diversi strati di pellicola metallizzata da 3 litri posta all’interno di una scatola di cartone.
“Ammetto come l’idea di per sé non sia originale,” spiega David “ma si tratta di una soluzione efficiente ed ecologica che già applichiamo nel nostro locale, consentendo di unire risparmio e praticità a chi si occupa di miscelazione o anche per chi organizza eventi privati. Comporta anche una riduzione degli imballaggi con il conseguente risparmio in termini di trasporto ed energia spesa che, nel nostro piccolo, contribuisce a renderci più sostenibili”.
Ovviamente i loro distillati sono presenti anche in più classiche bottiglie, scegliendo un formato atipico in vetro nero con etichetta serigrafata, dalle illustrazioni in tricromia di una disegnatrice perugina che richiamano in modo fantasioso il contenuto di ogni bottiglia: dalla rana verde per il London Dry Gin al polipo rosso della vodka fino all’anziana signora alla guida di un trattore dell’Amaro, accompagnate dalla rievocazione di alcune delle botaniche presenti nel distillato.
Botaniche tutte locali, come il fieno con cui viene infusa la vodka di cereali, con in progetto l’idea di fornirsi anche di erbe officinali sempre della zona, dando un’identità fortemente umbra ai propri prodotti.
La formazione di David nasce dagli studi di agraria e prosegue con seminari e corsi in Germania e ricerche sul malto e la distillazione, portandolo a unirsi ad Alberto Castaldo e Andrea Cavalagli nella creazione del progetto Rame, proiettati nel futuro per la produzione di vermouth, bitter, assenzio… e whisky.
“L’idea di produrre un whisky artigianale in realtà è sempre stata quella iniziale, ma le risorse necessarie sono tali da richiedere prima altri investimenti.” precisa David “L’obiettivo sarebbe quello di iniziare nel 2025, con una distilleria ad hoc da creare fuori dalla città per tutti i problemi logistici e pratici che questa comporta. E magari espandere anche la produzione attuale.”
Produzione che al momento prevede due gin, una vodka di cereali infusa con il fieno locale (che oltre agli aromi conferisce colore al distillato), un amaro di alloro e un fernet a base china, rabarbaro e genziana.
“Per i gin” spiega David “ci dividiamo tra London Dry e Italian, con il primo più secco e in linea con la tradizione: ginepro, angelica, coriandolo e cardamomo come spezie classiche; liquirizia ad ammorbidire la pungenza dei pepi che impieghiamo nella produzione (Cubebe, Timut, Pimento e Voatsiperifery). Le note agrumate sono date solo dalle spezie, non avendo voluto inserire bucce di agrumi: generalmente i bartender nella preparazione dei cocktail usano gli olii essenziali della buccia, che per noi sono più che sufficienti.
Questo anche per differenziarlo in maniera ancora più marcata da quello che chiamiamo Italian Gin, definizione data in funzione delle botaniche utilizzate: oltre a ginepro, angelica e coriandolo inseriamo buccia di arancia amara, rosmarino, timo, lavanda, foglie di ulivo e artemisia assenzio. Sono botaniche che conferiscono una maggiore morbidezza rispetto al London, con sentori più erbacei e agrumati”
Proprio in occasione di Umbria Jazz, Rame ha gestito la Terrazza Swing, uno spazio all’aperto sopra il mercato coperto di Perugia con una vista mozzafiato sulla città, in cui venivano serviti cocktail realizzati anche con i loro prodotti, e che continueranno per tutta l’estate grazie al rinnovo della collaborazione con il locale per la gestione della terrazza.
“Accanto a quelli classici, nel locale proponiamo in carta cocktail realizzati con i nostri distillati, come l’Etrusco Spritz che rivede il classico miscelato usando l’Amaro Alloro, o il Pinturicchio a base Fernet. Cerchiamo di guidare i clienti verso strade nuove, mantenendo un cuore local che possono portarsi a casa anche con le mignon da 0.50cl dei nostri prodotti, che devo dire hanno avuto un grande successo.”
London Dry Gin 42%: Al naso, ginepro, pepe, liquirizia, corteccia. Al palato, secco e amarotico, forte persistenza delle spezie (coriandolo, in particolare), liquirizia e pepe, lungo.
Italian Dry Gin 40%: Al naso, agrumi, erbe aromatiche (timo e assenzio su tutte), tocco di anice. Al palato, carezzevole e agrumato, persistenza delle erbe e delle note balsamiche.
Vodka 40%: Menzione per l’insolito colore giallo paglierino dato dal fieno, al naso si presenta con una dolcezza quasi floreale. Al palato, vegetale e floreale, a tratti balsamica, morbida.
Amaro 28%: Al naso, alloro in prima linea con liquirizia dolce e pasta di zucchero a supporto. Al palato, dolcezza non stucchevole con alloro in retrogusto e liquirizia appena accennata.
Fernet 32%: Al naso, china, rabarbaro, menta, liquirizia dolce. Al palato, intensamente amaro con pungenze speziate e retrogusto mentolato.