Visitando una distilleria di Single Malt in Scozia una delle frasi ricorrenti è: "il whisky è fatto con acqua, malto d’orzo e lievito."
Di certo non si può confutare questa frase né il rigido disciplinare di produzione, tuttavia mancano alcuni ingredienti che non entrano direttamente nel processo produttivo o nei regolamenti, ma che sono altrettanto fondamentali: le persone, il tempo e il territorio. Quello che questo libro cerca di fare è rendere tangibili questi elementi che si permeano tra di loro e si materializzano soprattutto nelle persone, custodi del tempo, delle tradizioni e dell’ambiente. Le persone portano esperienze, innovazioni, testimonianze del passato sotto forma di ricordi e bottiglie che hanno custodito. Una bottiglia da collezione è un oggetto meraviglioso e, anche distaccata dal suo proprietario, spesso mantiene il suo valore monetario. Tuttavia, la medesima bottiglia posseduta da due persone diventa un oggetto totalmente diverso se accompagnata dalla storia che l’ha condotta nelle case dei proprietari. Il whisky – e quello scozzese a maggior ragione – porta con sé suggestioni ed emozioni: senza il racconto, le persone, la storia e il territorio, sarebbe un prodotto come tanti. Nelle parole e negli scatti di profili così diversi nel panorama del whisky, abbiamo cercato di portare tutto questo raccontando gli altri ingredienti che si impastano assieme ad acqua, orzo e lievito.
Disponibile dal 13 novembre 2017
My name is whisky
Edizioni MBookInternational Prefazione di Tom Morton Autori Simon Paul Murat, Davide Terziotti, Fabio Petroni Pagine: 480 Formato: 34×25 cm Data di pubblicazione: Novembre 2017Nulla, 0-5