Primo Moonshine festival italiano

Primo Moonshine festival italiano

 

A pochi km dal mar ligure, nell’entroterra savonese, si trova l’unica distilleria ligure di cereali e una delle poche italiane. Il Mulino di Sassello 1830 vanta 200 anni di attività, di esperienza e conoscenza del grano locale. Sin dalle origini ha un fortissimo legame con il territorio e coltiva il 100% della materia prima impiegata nei prodotti commercializzati. In occasione del primo Moonshine festival sono stati organizzati stand enogastronomici che offrivano prodotti locali alcuni dei quali ricavati proprio dai macinati del mulino. Trattandosi di una distilleria non poteva mancare uno spazio dedicato al servizio di cocktail a base del loro distillato.

 

Mulino di Sassello 1830, mulino e distilleria

Diego e i suoi collaboratori hanno deciso di aggiungere alla loro offerta, 100% made in Sassello, una gamma di distillati. E così il 18 settembre 2022 venne inaugurata la distilleria. Il primo prodotto che hanno presentato è il Moonshine Italiano dei monti liguri, vincitore della medaglia d’oro ai World Whiskies Award 2023 di Londra. Il moonshine è un distillato di grano che ha le sue radici ad inizio 1800 e trova la sua fortuna nel pieno del proibizionismo americano. La forte diffusione gli fu assicurata grazie alla caratteristica di non richiedere alcun invecchiamento, è un “new make”.

 

 

Al Mulino di Sassello hanno deciso di presentare una loro interpretazione di questo prodotto, legata a tradizione, storia e conoscenza della materia prima: il granoturco. Il legame con questo prodotto risale alle origini dell’attività, costituisce la colonna portante della produzione nei 200 anni di storia del Mulino e della tradizione ligure. Per nobilitare la materia prima il grano di loro produzione (a filiera cortissima!) non viene maltato, lo scopo è conservarne gli aromi a discapito della resa nelle fasi di ammostamento e distillazione.

 

 

La storia del mulino vuole che tutti i prodotti siano macinati a pietra e il grist per il Moonshine non fa eccezione! La fermentazione avviene in tini d’acciaio, il processo è abbastanza lunga e varia con le condizioni climatiche stagionali passando dai 3 ai 6 giorni. In questa fase conosciamo l’importanza dei lieviti, in questo caso vengono impiegati in bassissima quantità lieviti di tipo distiller. Il quantitativo è molto contenuto preferendo una fermentazione più lunga per raggiungere il grado alcolico desiderato prima di iniziare la distillazione.

Diego Assandri, Master distiller che ci ha accompagnato con passione durante la visita, ci tiene a sottolineare l’attenzione nel valorizzare il prodotto del territorio e nel rispettare storia e tradizione dell’attività. Raggiunto il grado alcolico attorno al 5% procedono con la prima delle due distillazioni. Questa avviene in pot still a “bagno maria” da 480 litri. Il prodotto in uscita ha un grado alcolico intorno a 25%. Una prima distillazione che viene eseguita lentamente e ha lo scopo di massimizzare l’estrazione degli aromi del granoturco.

 

 

La seconda distillazione avviene in colonna, dove ad ogni stadio il distillato incrementa il grado alcolico del 10%. La capacità del secondo alambicco è di 380 litri. Il cuore del prodotto distillato ha un grado molto elevato nell’intorno dei 90-92%, un valore standard per il distillato in questione. In uscita dalla colonna, effettuati i tagli di teste e code, il cuore viene raffreddato in 10 minuti attraverso un condensatore a fascio tubiero.

 

 

Il prodotto viene poi diluito portandolo a 40% e riposa qualche giorno in tini di acciaio. Ad oggi la produzione annua si attesta attorno ai 3.000 litri.

 

I primi rilasci di Moonshine

Il Mulino di Sassello 1830 propone 3 varianti del prodotto, le prime due in degustazione durante l’evento la terza sfortunatamente no:

  • Il Moonshine bianco
  • Il Moonshine ambrato “cuore di legno”
  • Il Moonshine di Porto

 

 

Moonshine Bianco

Il colore è trasparente e cristallino. Il timore che l’elevato grado di distillazione potesse aver fatto perdere gli aromi della materia prima viene immediatamente smentito approcciando il bicchiere: al naso il distillato risulta molto elegante e bilanciato, l’alcool ben integrato e non percepito al naso.

Il profumo si percepisce già con il bicchiere poco distante dal mento. Ti porta ad avvicinarsi ulteriormente e basta poco che ci si trova immersi nel bicchiere senza alcun fastidio.

N: frutta bianca (pera,uva), fiori freschi, delicata nota di cereale.

P: coerente, ritroviamo la nota fruttata leggera e dolce di pera. In lunghezza il sorso risulta asciutto e offre una traccia che alterna impressioni minerali ad altre più sapide.

F: corto e secco con un retrogusto fresco floreale.

 

Moonshine ambrato “cuore di legno”

Il prodotto è ottenuto lasciando in infusione delle chips di legno. Il distillato nel bicchiere ha una colorazione marrone intensa che richiama il caramello. Il trattamento con le chips aggiunge molto alla versione Bianca permettendo comunque di ritrovare le note di partenza.

N: Il contributo del legno è deciso, la differenza è percepibile già posizionando il bicchiere all’altezza del petto. Emerge la nota di legno vergine/fresco, direi rovere, l’evocazione alla mente è quella di una soffitta vecchia polverosa, di libri antichi. Ho trovato una nota che mi ha fatto tornare alla mente l’odore dei sacchi di pellet appena aperti, forse quasi una lieve sentore di colla che non ho capito quanto fosse nel bicchiere o una suggestione del quadro raffigurato in mente. Abituato il naso a questa differente espressione si riesce nuovamente a trovare la nota dolce di cereale del prodotto di partenza. Questa volta la nota fruttata è quella di frutta secca.

P: La bevuta è più bilanciata rispetto al naso che richiede il suo tempo. Sono ripristinati gli equilibri tra dolcezza, fruttato e la nota legnosa. Il palato e soprattutto la percezione retronasale spostano il contributo delle chips più verso il legno appena tagliato e alla segatura.

F: Il finale è persistente con forti richiami di legno appena tagliato.

 

Un whisky 100% ligure?

Partecipando al festival Diego ha svelato che sta lavorando ad un secondo prodotto… un whisky ligure al 100%. Come da tradizione del Mulino di Sassello il legame ai prodotti del territorio ligure, ai loro prodotti, a alla filiera corta è il punto di partenza. Per questo distillato si sono affidati al farro, una totale novità sul mercato. La prima distillazione è al primo anno di maturazione in botte. Le botti scelte sono realizzate dal bottificio Gamba, un eccellenza in questo settore. La scelta del rovere francese e della tipologia e grado di carbonizzazione sono state orientate al valorizzare la materia prima.

L’idea iniziale è quella di pensare ad invecchiamenti brevi (inferiori ai 12 anni) per nobilitare il new make. Abbiamo avuto la possibilità di “snasare” il prodotto distillato dall’alambicco discontinuo. Sollevato il coperchio del tino siamo stati investiti dal profumo di pane fatto in casa, un pane rustico integrale. Un forte sentore di frutta secca noci e nocciole. Un lieve sentore di zuppa di legumi, probabilmente per via della temperatura a cui si trovava e della distillazione parziale (teste e code erano ancora da separare).

Diego non si sbilancia sulla data di presentazione del prodotto sostenendo che non si può prevedere come evolverà la maturazione del Grain Whisky di farro, ma mentre lo afferma si accende il bagliore nell’occhio di chi sa che il potenziale c’è. Diego ci ha invitato per l’anno prossimo per la seconda edizione del festival per il quale ha già in mente alcune collaborazioni e possibili novità.

La distilleria offre la possibilità di seguire tour guidati su prenotazione. L’edificio del mulino ospita anche un ristorante con angolo mini market dove trovare prodotti del mulino, caseari e dolciari liguri. Inutile ricordare i prodotti più noti della zona quali amaretti e canestrelli.

 

Agrimulino  “Il mulino di Sassello 1830”
via Gerolamo Badano, 31
17046 Sassello – SV – Liguria

www.mulinodisassello.it

 

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