Poli Segretario di Stato #WeeklyDram

Poli Segretario di Stato #WeeklyDram

Weekly Dram 23.13

Anche il bevitore più distratto ormai sa come il whisky non venga prodotto solo nel classico “quadrilatero” composto da Scozia, Irlanda, Stati Uniti e Giappone, con il distillato di cereali che viene realizzato in quasi tutti i paesi del globo.

Non tutti i risultati sono ovviamente eccellenti, o riescono a superare con successo i confini nazionali, ma il fermento che anima i produttori è comunque un elemento positivo che non può che fare bene al settore prima di tutto, e a noi bevitori in seconda battuta!

E tra i tanti paesi che si sono affacciati nell’agone del whisky, c’è anche il nostro, con un numero (per ora) striminzito di protagonisti che magari devono ancora raggiungere i fatidici tre anni di invecchiamento per esordire sul mercato, mentre altri hanno già potuto far conoscere “la via italiana del whisky”.

Se la realtà più affermata da tempo è quella di Puni, in Val Venosta, oggi mi perdonerete se anche per questioni meramente campanilistiche vi voglio parlare di una distilleria nata sul finire dell’800, a Schiavon in provincia di Vicenza, che dalla grappa si è espansa a produrre altri distillati, tra cui anche il gin, fino a esordire sul finire del 2021 con il proprio whisky: Poli.

 

 

Con il nome del fondatore, Giobatta Poli, è un’azienda ancora oggi a conduzione famigliare, guidata dai nipoti che hanno saputo portare avanti la tradizione della grappa per cui Vicenza è rinomata, senza temere di provare strade nuove come quella del whisky, unendo la tradizione scozzese a quella tutta italiana.

Realizzato a partire da orzo torbato e non torbato (di provenienza francese) con un alambicco a bagnomaria a due colonne, il progetto è figlio della passione di Jacopo Poli e della moglie Cristina per la Scozia, scegliendo di dare un’impronta ulteriore di italianità a questo giovane whisky facendo seguire all’invecchiamento iniziale in botti ex vino (di provenienza non dichiarata) un affinamento di oltre un anno in botti ex Amarone di primo riempimento.

Questo è il primo batch, dedicato a una figura importante della città di Schiavon, presentato in una elegante scatola di legno nello stile delle grappe pregiate della distilleria.

 


POLI SEGRETARIO DI STATO BATCH 1

43% abv, botti ex vino

Prezzo: sotto i 60 euro

 

La massiccia presenza del vino nell’invecchiamento è ben evidente al naso, dove la noce moscata scivola sulla componente acidula di frutti rossi (fragolina di bosco, lamponi), accompagnata da note di mango, cereali, carrube, agrumi, miele millefiori, radice di liquirizia e gomma. Sul fondo compare un filo di fumo, leggero, di frutta secca tostata. Col tempo, si fa più morbido e cioccolatoso.

 

 

In bocca il fumo prende il timone, conducendo i sapori al palato per lasciarli presto esprimere la propria natura, tornando a sprigionare essenze vinose in un corpo leggero ma non effimero, con una punta di pepe e zenzero. Ancora frutti rossi, susine, frutta secca, ciliegie in spirito, tocchi agrumati. Sulla distanza, il fumo torna a dominare con tonalità cenerine.

Finale abbastanza lungo e fumoso, di frutti rossi, arachidi tostate, cacao.

Molto interessante al naso, più lineare e prevedibile al palato, la gioventù sicuramente gioca un ruolo importante così come il lungo affinamento in botti parecchio cariche, ma il distillato alla base rivela spalle molto larghe, cui forse una gradazione maggiore avrebbe consentito di emergere di più. Come esordio da completi novizi del whisky resta comunque notevole.

 

Link a tutti gli articoli su Poli: https://whiskyart.blog/it/category/italia/distilleria-poli/

 

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