Weekly Dram 23.45
In questi anni così vivaci e ricchi per il whisky, anche il Galles si è inserito da tempo nella sempre più lunga lista di paesi produttori del distillato, con a oggi nove distillerie all’attivo e una campagna attiva per ottenere il riconoscimento di indicazione geografica tipica, con un disciplinare che riconosca il valore del proprio territorio.
Penderyn è stata la prima distilleria a riportare nel paese una tradizione persa da oltre un secolo, fondata nel 2000 sotto la supervisione del compianto Jim Swan, con il lancio del primo imbottigliamento quattro anni dopo alla presenza del (allora) principe Carlo, che proprio nel Galles trovava il proprio titolo.
Da allora di acqua (e whisky) ne sono passati sotto i ponti, sono state inaugurate altre due distillerie a marchio Penderyn (Llandudno nel 2021 e Swansea Copperworks a metà di quest’anno), confermando l’azienda come una solida realtà nonché polo d’attrazione per il Galles.
Particolarità di Penderyn è aver esordito con un solo alambicco, il Faraday, una sorta di ibrido tra pot still e colonna, cui in seguito si è aggiunta una coppia di più classici pot still “alla scozzese” per aggiungere varietà al proprio distillato.
Quattro linee di single malt: Dragon, Icons of Wales, Single Cask e Gold, ed è da quest’ultima che ho scelto l’assaggio di questa domenica.
L’oro gallese è da sempre molto rinomato, indossato da principi e regnanti, ed è stata dunque l’ovvia scelta per nominare la linea base della distilleria, che in cinque versioni si propone come biglietto da visita del loro stile, di cui il Penderyn Madeira è, con parole loro, lo “stile originale di casa”.
PENDERYN MADEIRA
Single Malt Welsh Whisky
46% abv, botti ex bourbon ed ex madeira
Prezzo intorno ai 50 euro
Al naso si presenta con un’acidula dolcezza, di lychee, ananas, kiwi, pompelmo e ribes su uno strato di malto e cereali bagnati con qualche pennellata floreale. Col tempo, si raffina e ammorbidisce scivolando verso tonalità burrose e calde, con qualche venatura di legno e spezie. Giovane e gradevole.
La morbidezza che lascia l’olfatto si ritrova all’esordio in bocca, dal corpo più consistente di quanto mi aspettassi. Speziatura in crescendo lungo la bevuta (zenzero, cannella, pepe nero), porta avanti un plum cake con frutta candita, tra frutti rossi, ananas e mela, qualche inflessione di frutta secca e tanto, tanto legno, con una certa astringenza. In lunghezza emergono note vegetali piuttosto consistenti, che in breve prendono la guida dei sapori…
…portando a un finale secco e vegetale, con un sottofondo di malto, spezie, legno.
Di certo non si cercano complessità e ricchezza in bottiglie simili, ma qualche “zampata” riesce comunque a darla, seppur limitata dalla giovinezza. È comunque un viatico rispetto alle possibilità della distilleria, che lascia la curiosità di provare edizioni più elaborate.
Link a tutti gli assaggi di Penderyn: https://whiskyart.blog/it/category/galles/penderyn-gallese/