Paul John Peated Select Cask #WeeklyDram

Paul John Peated Select Cask #WeeklyDram

Weekly Dram 23.28

Dopo Israele, restiamo in zona e questa settimana andiamo in India, paese gran consumatore di whisky (specie se affogato nel ghiaccio) che non manca di avere una vivace produzione del distillato, sebbene spesso non varchi i confini dello stato.

 

 

Come per tanti, l’idea di avviare la propria distilleria è venuta al fondatore Paul P. John dopo essere stato folgorato dallo scotch, partendo nel 1992 con dei blended per il solo mercato locale, per poi espandersi una decina di anni dopo nel mercato internazionale con il proprio whisky, grazie alla consulenza del mastro distillatore Michael D’Souza.

Orzo coltivato ai piedi dell’Himalaya con tutto il processo produttivo eseguito a Goa, dove la maturazione risulta ovviamente accelerata rispetto agli standard scozzesi, da cui la mancanza di età dichiarata in tutti i loro imbottigliamenti.

 

 

Mai una gradazione inferiore al 46%ABV, così da non dover filtrare a freddo il distillato, e un portafoglio di imbottigliamenti abbastanza nutrito in cui non mancano nemmeno i torbati, per il cui fumo si affidano alla materia prima importata direttamente dalla Scozia.

Ed è proprio di un torbato che vi parlo oggi, convinto della qualità di questo whisky che meriterebbe maggior attenzione da parte degli appassionati, troppo spesso “distratti” dalla provenienza della bottiglia invece di concentrarsi solo sul contenuto.

 


PAUL JOHN PEATED SELECT CASK

55,5% abv, botti ex bourbon

Prezzo: intorno ai 70 euro

 

Come da copione, è la torba a farsi sentire subito al naso, sospesa tra carne e mare, come degli involtini di alghe e costolette piazzati sul barbecue. Minerale e terroso, con generose iniezioni di caramello, ananas, albicocche secche, noce moscata, cardamomo, paprika, si insinua profondo e caldo con ricca rotondità.

 

 

Generoso anche al palato, ritrova lo stile speziato dell’olfatto con l’apporto di pancake, liquirizia, cioccolato al latte e ovviamente torba, qui più cinerea e minerale con una forte componente salata. Agrumi e frutta essiccata completano l’insieme, con la gradazione che fa da collante senza primeggiare. Punta amarognola e metallica di sottofondo.

Finale lungo, di cenere e spezie, liquirizia, sale e frutta secca.

 

Un whisky ricco e tridimensionale, che rivisita le tonalità torbate di Islay in una versione personale e divertente, sovvertendo le aspettative in modo a tratti spiazzante. Forse un po’ squilibrato, ma la sostanza c’è e si sente.

 

Link a tutti gli assaggi di Paul John: https://whiskyart.blog/it/category/india-2/paul-john/

 

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