Le oche selvatiche di Islay

Le oche selvatiche di Islay

Fonte Laphroaig.it


L’anno scorso in queste ore stavo preparando le valigie per l’ennesimo viaggio in Scozia, destinazione Islay.
Tenuto conto che le distillerie hanno un orario di apertura ridotto, che cosa si va a fare su Islay in pieno inverno?


Islay in inverno non è molto ospitale.
Giornate grige e corte, traghetti e voli annullati per il cattivo tempo, frequenti mareggiate, pioggia, neve e grandine.
Ma per qualcuno, queste condizioni climatiche sono un vero e proprio paradiso.


Sto parlando delle oche che popolano la Groenlandia che – per qualche strano motivo che la scienza non riuscirà mai a spiegare – decidono di passare l’inverno in Scozia.
E circa il 70% di queste oche arriva proprio su Islay nei primi giorni del mese di Ottobre.
Entro la fine del mese ci si possono aspettare fino a 50.000 oche Barnacle e 15.000 oche dalla Fronte Bianca della Groenlandia, provenienti dai luoghi artici.
Luoghi selvaggi, ottimi per nidificare, ma estremamente inospitali durante il lungo e freddo inverno.
La grande maggioranza di loro trascorrerà tutto l’inverno sull’isola di Islay, e ritornerà a Nord solo verso la metà di Aprile.

Qui di lato il Report della RSPB (la lega protezione uccelli Britannica) di Loch Gruinart, aggiornato al 14/01/2008.
Si può dedurre che le oche sono arrivate su Islay in grande quantità il 05/10/2007 e che a Dicembre sono state contate 44.327 oche Barnacle e 6.617 oche dalla Fronte Bianca.
Quindi in totale circa 51.000 oche su un isola di 600 km² e con poco più di 3.000 abitanti….


Le oche Barnacle dipingono strisce nel cielo. Riuscite a contare quante sono le oche?

Chi ha vissuto dal vivo l’arrivo delle prime oche, descrive sempre un’esperienza molto emozionante.
Le oche, dopo aver percorso migliaia di kilometri in volo – interrotto solo per una breve sosta di qualche giorno in Islanda – compaiono come piccoli puntini lontani appena sopra le onde.
I primi esemplari arrivano ad intervalli di pochi minuti ed immediatamente si fermano nelle acque di Loch Gruinart per riposare e per abbeverarsi.
Di lì a poco ecco arrivare, come una grande esplosione, il grosso dello stormo.
Entro la fine della giornata oltre 7.000 oche possono aver toccato terra a Loch Gruinart e da qui si distribuiranno su tutta l’isola.

Quest’anno le oche sono arrivate il 30 Settembre, nel pomeriggio. Prima del tramonto sono state contate 6.695 oche Barnacle e circa 200 oche di altra specie.
La data di arrivo è ovviamente condizionata dalle condizioni meteo, principalmente dai venti che devono essere orientati dai quadranti settentrionali.
Infatti in presenza di venti da Sud, le oche si trovano con il vento in faccia e la migrazione risulta ovviamente molto rallentata.

Le oche, come da tradizione, sono molto chiassose. Con il loro chiacchierare annunciano a tutta l’isola che l’inverno è arrivato.
Questa grande assemblea di uccelli costituisce uno degli spettacoli più belli della fauna selvatica del paese e attira su Islay molti amanti del birdwatching, incrementandone così l’industria turistica.
Allo stesso tempo, gli uccelli causano notevoli danni economici ad un altro importante industria dell’isola, vale a dire all’agricoltura.
Gli uccelli, oltre a devastare come cavallette eventuali campi appena seminati, entrano in competizione con le pecore locali.
Negli ultimi anni, la Scottish Natural Heritage ha pagato circa £ 400.000 ogni inverno a circa 100 agricoltori dell’isola, come riconoscimento del danno subito a causa delle oche.


Le oche si cibano negli stessi spazi normalmente utilizzati dalle pecore, sottraendo loro risorse

Entrambe le specie di oca sono protette, anche se il dipartimento Scozzese per l’agricoltura può rilasciare licenze di caccia per evitare gravi danni agricoli.
Tuttavia, per molti anni gli agricoltori hanno accettato la gestione delle oche da parte del SNH, rifiutando la caccia, ed hanno incassato i pagamenti.
Così facendo le oche di Islay continuano a costare al contribuente ingenti somme di denaro e questo sistema è solo parzialmente bilanciato dall’incremento dell’industria turistica.
Una apposita commissione è stata incaricata di regolamentare in modo definitivo queste sovvenzioni.

Gli agricoltori di Islay anche questo inverno riceveranno questi pagamenti e, ad essere sinceri, probabilmente sono felici di ricevere questo denaro piuttosto che ricevere l’autorizzazione di sparare alle oche.
L’agricoltura è in una situazione difficile ed ogni sovvenzione, e questi pagamenti sono certamente una forma di sovvenzione, è accolta come un aiuto per rimanere a galla.
Trovare il giusto punto di equilibrio tra il benessere delle oche e l’economia dell’isola è, e sarà, una sfida molto importante per Islay.


Oca Barnacle

Oca dalla Fronte Bianca
 

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