Fonte Laphroaig.it
Prendiamo spunto dall’articolo recentemente apparso su Whisky Magazine per un aggiornamento in merito alla distilleria Italiana Puni.
Whisky Magazine Agosto/Settembre 2013
Nell’uscita Agosto/Settembre di Whisky Magazine compare un bel articolo dedicato agli Whisky del Mondo nel quale per la prima volta si parla della distilleria Italiana Puni.
Sono passati un po’ di mesi dalla nostra visita di Gennaio alla bella distilleria di Glorenza (Val Venosta, Alto Adige) ed è bene fare il punto.
Il titolo di questo Articolo, “The Italian Job”, riprende con poca fantasia lo stesso titolo con cui nel 2008 il magazine parlava di Glen Grant dopo l’acquisizione da parte degli Italiani di Campari.
A firma di Joel Harrison (Caskstrength.net), l’articolo di 4 pagine è occupato per le prime due dalla maestosa fotografia autunnale del lago di Rèsia (che si trova pochi km a Nord di Glorenza).
Per il resto tante parole per dire quanto la location (nel bel mezzo delle Alpi) e lo stile a “cubo” della distilleria siano diversi da quelli delle distillerie Scozzesi.
E come questo stile unico ed intrigante impersonifichi al meglio la capacità di design che è scritta nel DNA di ogni singolo Italiano.
In pochi paragrafi viene quindi raccontata la breve storia della distilleria e lo stato dell’arte dei suoi prodotti.
Storia che nel frattempo ha avuto una evoluzione che vogliamo qui raccontare.
Prima cosa è cambiato il nome, da The Italian Single Malt, in etichetta adesso compare la scritta The Italian Triple Malt.
Ok, la legislazione qui da noi praticamente non esiste, la dicitura Triple Malt per noi appassionati crea un cortocircuito, ma l’intento di Puni è quello di sottolineare i tre malti che stanno alla base di ogni loro prodotto:
malto d’orzo, il frumento e la segale (che proviene da campi in Val Venosta, alcuni anche a 1500 metri slm).
In etichetta ora compare ben evidente il nome Puni, dimenticato nei primi rilasci (il White ed il Red).
Nuovi sono anche i prodotti oggi in vendita.
Il Puni Pure è il nuovo White, sempre il new make spirit della distilleria, ora passato al 43% ABV (rispetto al precedente 40%) e questo è bene.
Zero maturazione in legno, ma bensì maturazione di un anno in serbatoio d’acciaio per stabilizzare lo spirito.
Un aroma pulito che mette in risalto le qualità delle materie prime e del processo di distillazione.
Poi il Puni Alba, non ancora whisky visto che per questo rilascio lo spirito matura per soli 12 mesi in un mix di botti di Marsala Vergine e di Pinot Nero.
La gradazione alcolica anche in questo caso è stata portata al 43%.
Rispetto al precedente Red le note dolciastre della botte ex-vino sono qui accompagnate anche da un po’ di spezia.
Il carattere di quello che sarà il primo whisky Italiano è solo abbozzato, manteniamo il nostro interesse e la nostra sana curiosità.
Leggiamo dal sito:
“A parte il significato in italiano, ALBA è anche il vecchio nome gaelico della Scozia. Il nome rifletta la nostra reverenza per la tradizione e cultura scozzese di whisky e simbolizza la nascita di una nuova tradizione di whisky: il whisky italiano.”
Puni Pure |
Puni Alba |
Puni Coffee Cream |
Rendiamo conto anche dei primi successi incassati dalla distilleria Puni.
A Giugno il Puni Red ha vinto la medaglia d’oro all’ “Internationalen Spirituosen Wettbewerb 2013 (ISW)” di Colonia (Germania).
Sono andate a mille le vendite delle prime botti del Puni Private Cask Club – botti da 50 litri che si sono potute acquistare prima dell’Estate e che si potranno imbottigliare al raggiungimento dei 3 anni di maturazione.
Noi con gli amici di SingleMaltWhisky.it abbiamo tentato un acquisto di gruppo, ma ora che abbiamo deciso cosa e come le botti erano state già tutte piazzate.
Male, non ci resta che riprovare.
Il “brand” Puni è comparso in molti whisky-shop.
Naturalmente i mercati Austriaci e Tedeschi sono stati i primi ad essere stati “invasi”.
Questa settimana – complice la prossima partecipazione di Puni al Whisky Live di Parigi (28-30 Settembre 2013, dove anche noi saremo presenti) – c’è stato il lancio anche sul blasonato sito de La Maison du Whisky, dove troviamo scritto:
“L’idea di un whisky Italiano ha ispirato la famiglia Ebensperger che, appassionata di whisky Scozzese, ha iniziato a produrre la propria acquavite di cereali.
Nelle più alte montagne alpine Puni può beneficiare di un ambiente favorevole alla crescita dei cereali ed alla maturazione in botte.
Al di là della forma cubica molto singolare della sua distilleria, Puni si distingue per un mix di tre cereali maltati e distillati due volte: una base di orzo, la tavolozza aromatica è arricchita dal contributo di segale e frumento di produzione locale.”
Dal sito puni.com leggiamo come sono cambiate le modalità per visitare la distilleria.
Lo shop presso la distilleria è aperto da Lunedì a Domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18.
La visita alla distilleria è possibile la Domenica alle ore 10:30 ed il Lunedì alle ore 19 (10€ a persona, orari validi sino al 30/09/2013).
Oppure con appuntamento tramite la cosiddetta nuova Esperienza Puni, una visita guidata più approfondita con degustazione, della durata di 90 minuti, prenotabile per gruppi al costo di 70€ + 5€ per ogni partecipante.
Buon lavoro, ragazzi.