Fonte Laphroaig.it
La burocrazia del gusto si affida alla repressione: pesanti sanzioni contro i ‘ribelli del Bitto’ che hanno sfidato la Dop.
Abbiamo già parlato delle problematiche inerenti la produzione del Bitto.
Nonostante le promesse di importanti politici di tutelare la tradizione di questo importante formaggio, da molti considerato il migliore in Italia, purtroppo il 20 Ottobre la disputa è approdata al peggiore degli epiloghi.
Lascio la parola al prof.Corti, vice-presidente della Associazione Amici degli Alpeggi e della Montagna e stimato difensore della tradizione del Bitto.
da www.ruralpini.it, a cura del prof.Michele Corti
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Può una Dop mettere fuorilegge la storia e la geografia? Può annullare i diritti collettivi e un patrimonio di una comunità di pratica radicata nella storia e nel territorio?
Il giorno 20 ottobre alcuni funzionari del MIPAAF si sono presentati al ‘Centro del Bitto’ per notificare alla società che opera la commercializzazione del Bitto ‘storico’ (la Bitto trading’) due sanzioni per un massimo di 60.000 € motivate dal mancato assoggettamento ai controlli previsti per la produzione DOP e dalla usurpazione della denominazione protetta ‘Bitto’.
La prima considerazione da fare riguarda lo sfacciato tempismo dell’iniziativa (il 18 si era svolta a Morbegno la mostra del Bitto Dop, ‘ufficiale’ e si volevano evitare spiacevoli scandali), la seconda il carattere di vera e propria svolta che l’azione repressiva del Mipaaf imprime alla ‘guerra del Bitto’, il noto contenzioso, che si trascina da 15 anni, tra i produttori ‘storici’ – che operano nell’area di produzione tradizionale del formaggio Bitto – e il Consorzio di tutela (CTCB).
Il motivo è semplice: i produttori storici non accettano che il loro formaggio sia posto sullo stesso piano di una versione ‘semplificata’ che, per diversi aspetti, contraddice un procedimento di lavorazione costante nel tempo e che ha i suoi caposaldi nella qualità del latte di bovine alimentate con un sistema razionale di pascolo turnato (senza somministrazione di mangimi), nell’ immediata lavorazione del latte a caldo, nell’aggiunta del latte di capra, nella lentezza e accuratezza della lavorazione (che richiede sino a 4 ore).
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“La burocrazia del gusto si affida alla repressione: pesanti sanzioni contro i ‘ribelli del Bitto’ che hanno sfidato la Dop”
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Spero di non dovere scrivere in futuro un articolo simile anche per lo Scotch Whisky.
Leggi Servirà un Presidio per difendere lo Scotch Whisky?.