Resoconto weekend a Sacile, il Sabato (16/04/2011)

Resoconto weekend a Sacile, il Sabato (16/04/2011)

Fonte Laphroaig.it


Uniti dall’interesse comune verso lo Scotch Whisky, con un bel gruppo di nostri amici siamo andati in Friuli – a Sacile – per una due giorni all’insegna delle risorse locali e del Single Malt.


Quando ho incontrato Riccardo, Andrea ed il loro gruppo Friulano su Islay gli ho detto che quella non sarebbe stata l’ultima loro visita all’isola.
Quasi fosse una sorta di mal d’Africa…

Premonizione ovviamente avveratasi, li ho rivisti su Islay – oltre che al Milano Whisky Festival e in visita al sottoscritto a Lecco.
Era giunto il momento di rendere la cortesia e di far visita a Sacile, per uno scambio culturale all’insegna del Single Malt (e non solo).



Il centro di Sacile, un piacevole dedalo di stradine, ponti e canali formati dal fiume Livenza

Come ben documentato sul forum SingleMaltWhisky.it il tutto si è trasformato in un piacevole e rilassante incontro.
Lo scorso weekend ha visto un gruppo di Lombardi invadere Sacile per unirsi ai locali alla scoperta di alcune preziose realtà artigianali e di 6 affascinanti malti di Islay.
Il gruppo è oscillato tra le 10 e le 25 persone (ovviamente durante la degustazione…) con quasi il 50% di presenze femminili, brave!

Due doverose parole su Sacile, piccola cittadina in provincia di Pordenone, posizionata proprio ai piedi delle montagne.
Il centro è davvero molto affascinante con un dedalo di canali, ponti e case storiche.
La cittadina si è sviluppata attorno a due piccole isole formatesi sul fiume Livenza, motivo per cui oggi ci sono i corsi d’acqua che scorrono fragorosamente nel suo centro pedonale.

E’ stata soprannominata Giardino della Serenissima perchè era storicamente il luogo di villeggiatura dei nobili Veneziani … forse per la presenza dei canali …
Abbiamo anche scoperto che Sacile era al centro di un’importante area di fornitura di materie prime per Venezia: prodotti dell’agricoltura, legna, manufatti in ferro e manodopera edile.



Il gruppo di sabato mattina in visita all’Oleificio Casagrande “Olio dei Dogi” di Caneva



L’Annunciata, la prima sorgente del fiume Livenza che abbiamo visitato



Il Gorgazzo (nome che si è prestato a tante storpiature), la bella sorgente del Livenza


Gemellaggio tra il Laphroaig 10 (43%) ed il vino Friulano!

Come prima tappa del nostro tour siamo andati a visitare l’azienda agricola Casagrande Bruno di Caneva, famosa per l’Olio dei Dogi perché durante il periodo di massimo splendore della Serenissima Repubblica Veneta i Dogi si approvigionavano regolarmente qui per la loro tavola.
Dopo aver visitato l’uliveto (multicultivar con alcune tipologie autoctone) abbiamo degustato il loro unico olio ottenuto dal blending delle varie tipologie; è un olio extravergine di oliva prodotto con spremitura a freddo, molto delicato – sicuramente più adatto ad un piatto di pesce che non ad una fiorentina.

Abbiamo quindi visitato le due principali sorgenti del fiume Livenza, quella dell’Annunciata (ai piedi della montagna, da sotto la strada compare improvvisamente un “fiume” con una notevole portata d’acqua) ed il Gorgazzo (che come dice lo stesso nome nasce da un pozzo che si è tentato di esplorare più volte).
Entrambe le località sono molto affascinanti, l’acqua ha un colore davvero unico – quasi “tropicale” (anche se la temperatura era probabilmente diversa … ma non lo sapremo mai visto che nessuno ha avuto il coraggio di tuffarsi).

Presso il Gorgazzo ci siamo fermati per pranzo e abbiamo degustato un piatto di Risotto con il Grisol (una erba di campo molto usata in cucina da queste parti).
Il nome è nella eccezione Veneta (in realtà in Friuli vengono chiamati Sclopit e non Grisol, in Italiano è il Silene), il che ci fa capire come Sacile si sente più Veneto che Friulano (è proprio sul confine).

Qui è partita la prima sfida tra un vino Friulano (l’ex Tocai) ed il nostro Laphroaig, qui rappresentato da un’eccellente imbottigliamento di 15-20 anni fà – un 10 anni alla gradazione del 43%, ben più complesso e piacevole rispetto all’attuale 10 anni 40%.

Dopo pranzo abbiamo visitato il Birrificio Valscura (Sarone di Caneva), un recente e premiato microbirrificio che tra le tante birre produce la Fich (con fico caramellato) e la incredibile Caniva, una birra di stile Medievale preparata con cereali antichi e con una sapiente miscela di erbe e spezie officinali ed imbottigliata per il locale famoso festival Medievale del castello di Caneva.



Le birre del birrificio Valscura di Sarone di Caneva



I dram in degustazione: Bunnahabhain 18, Bruichladdich Sassicaia finish, Bowmore 13 (imbottigliamento di High Spirits), Ardbeg Airigh Nam Beist, Lagavulin Cask Strength 12 e Laphroaig Cask Strength Batch #002



Il Bowmore 13 anni
di Nadi Fiori

Abbiamo quindi fatto due passi per la bella Sacile prima di invadere il ristorante “La Piola” per la degustazione: 6 dram di Islay (non poteva essere altrimenti visto che ci siamo conosciuti lassù) alle 18:30 per “aperitivo” – tanto per farci capire subito la confidenza dei locali con l’alcool…

Abbiamo degustato:

  • Bunnahabhain 18 anni, 43%
  • Bruichladdich 14 anni “Italian Collection” Sassicaia finish, 46%
  • Bowmore 13 anni 1991-2004, 46% (selezionato da High Spirits, della serie Lochs and Castles of Scotland)
  • Ardbeg Airigh Nam Beist 1990-2008, 46%
  • Lagavulin 12 anni Cask Strength 1992-2004, 58,2%
  • Laphroaig 10 anni Cask Strength Batch #002, 58,3%

Tutti dram conosciuti tranne il Bruichladdich 14 anni finito in botti ex-Sassicaia (che nonostante il buon equilibrio tra il whisky ed il vino non ha convinto nessuno per la sua persistente acidità vinosa sul finale) ed il Bowmore 13 anni selezionato dal nostro amico Nadi Fiori (High Spirits di Rimini) che è stato sicuramente il dram più affascinante della serata, molto più fresco, fruttato e marino rispetto ai soliti Bowmore.
Un ottimo equilibrio di tutti gli ingredienti di Islay.

La serata si è conclusa con la cena sempre presso La Piola, ottimo cibo (le puntine di Pata Negra resteranno nella nostra memoria per sempre) ed eccellente servizio.
Un ambiente molto accogliente che ha ben “tollerato” la vivacità del nostro gruppo.
Tutti noi abbiamo gradito tutte le tappe della giornata, ma sicuramente la parte migliore è stata la convivialità, il desiderio di trascorrere la serata con amiche e amici che condividono le nostre stesse passioni.

Un grazie a tutti, Riccardo e Andrea che hanno organizzato la giornata, Michele per averci offerto la possibilità di usare la sala del ristorante e tutti i presenti.
Anche questa è fatta!

Ma non tutto era finito … leggi anche il resoconto della domenica.



Il tavolo dei Sacilesi all’inizio della degustazione (poi sono stati un poco più “caldi”…)



Il tavolo dei Lombardi, provenienti da Lecco, Como, Erba, Milano, Mantova e Brescia



Brindisi by night, l’ultimo “rumoroso” dram in piazza a Sacile dopo la degustazione



Poi tutti a cena, queste sono le costine di Pata Negra ben cucinate dal ristorante ‘La Piola’
 

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