Back to the Future

Back to the Future

Fonte Laphroaig.it


Ieri sera ho preso parte alla degustazione Ardbeg organizzata dal Milano Whisky Festival.
Gli Ardbeg li conoscevo tutti molto bene, ma avevo una concreta motivazione per presentarmi un paio d’ore in anticipo.


Giuseppe del Milano Whisky Festival mi aveva parlato di un mitico Laphroaig 1908 aperto, credo di aver capito, da Franco Di Lillo durante una cena privata (io in genere mi presento con una bottiglia di prosecco … sigh!).
Si tratta di un rarissimo imbottigliamento privato di Berry Brothers che è stato fatto sottoporre a test in un laboratorio Scozzese da Di Lillo per avere certezza della sua reale provenienza; i risultati hanno confermato origine ed età del malto.

Ebbene di questa preziosa bottiglia Giuseppe ne ha conservato un campione, una decina di centilitri, che ha deciso di condividere con me nel pre-serata dell’Ardbeg Day 3.
Ok, non ho partecipato alla cerimonia dell’apertura della bottiglia, alla rimozione della ceralacca nera, alla estrazione del tappo ed alla mescita del prezioso spirito.
Il mio rapporto è stato con una bottiglietta di vetro da 20cl, ma ho potuto rivivere in pieno le stesse emozioni.

L’aspettativa era ovviamente elevata, per cui anche versandomi del Red Label ne avrei probabilmente parlato bene … scherzo, potrei scriverne per pagine, ma mi limito ad elencarvi le impressioni che ho avuto a caldo.
Mi è risultato impossibile assaggiare questo dram senza confrontarlo con gli attuali Laphroaig, parenti molto molto lontani.
Ok ammetto che è un errore, ma fare continui ed inutili paragoni è nella natura umana…



Il rarissimo campione di Laphroaig 1908 assaggiato grazie a Giuseppe del Milano Whisky Festival


Il Laphroaig 1908 di Berry Brothers,
foto da www.collectingwhisky.com


Laphroaig Vintage 1908, 70 UK Proof (40% ABV)
Maturazione non dichiarata
Selezionato da Berry Brothers
Etichetta con la Croce Celtica

Colore

Oro con leggeri riflessi argentati

Olfatto

Sorprendente, non è un Laphroaig, neanche un parente.
Non è intenso, la torba che percepisco è debole ma soprattutto è diversa, è un po’ tipo carbonella.
Ma ancora più sorprendente è la totale assenza di medicinale e di marino.

All’inizio colgo note di caramello bruciato che coprono un cesto di frutta gialla.
Poi emerge una chiara nota di pannocchia bruciata, tanto per intenderci quella buttata sul barbecue, con sullo sfondo un profumo floreale molto complesso.
Poi ritorna la creme brulè e una puzzetta di piume bruciate – come quando si fiammeggia un pollo.

Passa il tempo ed emerge una leggera nota agrumata di arancia candita.
L’atteggiamento è quello di un prodotto penetrante, sicuramente non intenso ma intrigante.

L’alcool è assolutamente morbido, difficilmente percepibile, è possibile che un po’ se ne sia andato con il passare del tempo.

Gusto

Senza corpo se confrontato con gli attuali Laphroaig, abbastanza secco, con evidenti note di biscotto di malto e con della spezia (pepe nero) e radice di liquirizia.
Buccia di fave di cacao.
Per il resto ripropone l’olfatto con niente tracce marine.
E’ molto diverso da quello che ci si poteva aspettare (come se assaggiassi un Laphroaig 1908 tutti i giorni…).

Finale

Caramella mou, poi aroma molto leggero di bruciato ed infine gira sull’erbaceo (filo d’erba), infine un po’ di after eight.
Non è lunghissimo ma è molto interessante perché è alternativamente secco e dolce.

Bicchiere vuoto

Dopo mezzora nel bicchiere vuoto rimangono solo note dolci di caramello e di after eight.


Sono stato magicamente teletrasportato al 1908, quando tutto in distilleria Laphroaig era diverso rispetto ad oggi.
Immagino che la bottiglia originale e la successiva bottiglietta da campione abbiano pian piano fatto spegnere questo prezioso malto, ma dire che è un prodotto morto è assolutamente una eresia.

La serata è continuata con la degustazione di 5 Ardbeg e – per un gruppo ristretto – di 2 single malt Svizzeri (sì, avete capito bene quelli del cioccolato e degli orologi).
Diciamo che non è stato un crescendo

 

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