La lunga vita di una botte di whisky

La lunga vita di una botte di whisky

Fonte Laphroaig.it


Sappiamo quale sia l’importanza della botte per la maturazione di un Single Malt.
Qui vogliamo concentrarci sulla vita della botte, dalla sua nascita alla sua dismissione.


Tutto nasce da una piccola ghianda, ma la storia è molto molto lunga.

Ci sono oltre 50 specie di quercia in tutto il Mondo, ma solo alcune sono adatte per fare le botti.
La differenza è tutta nella elevata concentrazione di vanillina, nella scarsa presenza di tannini e nel fusto lungo, dritto e privo di nodi – adatto a produrre doghe perfette.



Cataste di legna di quercia (rovere)

Le querce indubbiamente migliori sono quelle Americane del Missouri, Kentucky e Tennessee.
E’ la quercia bianca (Quercus Alba), caratterizzata da un legno a venatura fine e robusta che risulta ideale per l’industria del whisky: permette allo spirito di respirare senza perdere, senza regalare troppi vapori agli angeli.
Ci posso volere 100-150 anni prima che la quercia sia pronta, come in tutte le cose più la crescita è lenta e più la botte è di elevata qualità.

Gli alberi vengono quindi selezionati e tagliati in queste immense wood farm (fabbriche di legno).
Il legno non è immediatamente utilizzabile ma deve essere tagliato in assi e lasciato a stagionare all’aria, procedimento che se fatto in modo naturale può durare oltre 2 anni.
E’ quindi giunto il momento di ricavare le doghe e di produrre le nostre botti.



Botti appena arrivate allo Speyside Cooperage, pronte per essere convertite a botti di whisky

Anzi, in realtà le botti non sono ancora “nostre”, visto che – come sappiamo – il primo utilizzo viene fatto presso uno degli enormi magazzini di Bourbon Whiskey.
Qui ci resta almeno 2 anni, per le botti di maggiore qualità almeno 4-5 anni, il Bourbon viene estratto, la botte smontata e le sue doghe spedite in Scozia.
Qui la botte viene riassemblata – magari con una capacità diversa – e viene sottoposta ad una tostatura di circa un’ora e ad una carbonizzazione mediante l’esposizione ad una fiamma viva per pochi secondi – variabili a secondo del livello richiesto dalla distilleria cliente.



La carbonizzazione delle botti di whisky

La botte arriva in distilleria dove viene per la prima volta riempita di spirito Scozzese e viene dimenticata per parecchi anni in una warehouse.
Una botte viene normalmente usata tre volte, magari con la testa dipinta di colore diverso a seconda del numero di cicli fatti.

Una volta esauste, le botti di qualità possono vivere una seconda vita.
Viene rimosso lo strato interno di carbone per riportare il legno vivo a vista, vengono riparati eventuali difetti, viene nuovamente carbonizzata ed è pronta a tre nuovi cicli.
Così facendo, una botte può lavorare sino a 50-60 anni.



Tavoli e sedie ricavate da botti riciclate

La botte è quindi giunta alla fine del suo ciclo attivo, ma può riservare ancora qualche sorpresa.
Il legno è ancora di ottima qualità e la botte può essere trasformata in accessori per il giardino, come sedie o portavasi, oppure ridotta in trucioli per affumicare il salmone.

Fate i conti, l’umile ghianda ha girato il mondo per oltre due secoli.
La botte di whisky è un vero e proprio contenitore di storia!

 

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