Fonte Laphroaig.it
Iniziamo a raccontare la bella gita organizzata con Slow Food, The Spirit of Scotland III.
Le prime parole non potevano che essere spese per una distilleria di whisky, ne abbiamo visitata una decisamente fuori dagli schemi.
Siamo su Lewis, la più settentrionale delle Ebridi Esterne.
Siamo sulla costa Ovest di Lewis, per arrivarci da Stornoway (la capitale di Lewis) ci vogliono circa 90 minuti, da Edimburgo quasi una giornata.
Di fronte a noi una immensa spiaggia bianca e l’Oceano Atlantico, alle spalle le colline, tutto attorno il nulla.
Per chi parte da qui in direzione Ovest, la prima fermata è il Canada.
E’ in questo contesto che Marko ha pensato di aprire una distilleria di whisky, l’unica presente sulle Ebridi Esterne, dando fondo a tutto l’estro che solo una persona che vive in un posto così remoto può avere.
L’insegna della distilleria Abhainn Dearg (significa ‘Il fiume rosso’ in Gaelico, si pronuncia circa avina-geargh)
Clicca qui per vedere la mappa.
Ci troviamo nella comunità di Uig, considerata – prima che si scoprissero le Americhe – il Wild Wild West.
Era considerato il punto Occidentale più difficile da raggiungere dal cuore dell’Europa, e come tale aveva un suo carattere, una sua economia indipendente e sorprendentemente era molto attivo – soprattutto grazie alla pesca alle aringhe.
Marko, fondatore della distilleria,
orgoglioso di vestire la nostra bella t-shirt
Una volta entrata in crisi la pesca, complici anche i mutamenti climatici che hanno trasformato la terra da fertile a sterile, queste aree si sono pian piano spopolate.
Comunità che contavano migliaia di abitanti sono andate spegnendosi, sino a ridursi a zone di eremitaggio di poche decine di pensionati desiderosi di vivere serenamente ed in costante contatto con la natura.
Per assurdo l’economia locale è più in crisi oggi che per colpa dei trasporti veloci è sottoposta alla concorrenza del “mondo civile”, rispetto a quanto lo era due secoli fa.
Ma l’orgoglio dei “sopravvissuti” è enorme, non ci si vuole arrendere anche perchè ci si è resi conto che non esiste futuro vivendo solo di aiuti governativi o di proventi di lotterie.
E’ quindi da incentivare e premiare ogni iniziativa che tenga attivo l’interesse e che porti posti di lavoro – seppur pochi – alle piccole comunità sopravvissute.
E’ in questo contesto che Marko (Mark Tayburn) ha avuto un idea decisamente folle: preservare la tradizione delle Ebridi della distillazione illecita.
Così come da noi si faceva la grappa in casa, altrettanto sulle Ebridi Esterne si produceva il whisky in casa.
L’alambicco era studiato per essere facilmente trasportato, per sfuggire ai pressanti esattori delle tasse.
Praticamente era una pentola con un insieme di tubi per l’estrazione dei vapori.
Era piccolo (poche centinaia di litri), poteva essere utilizzato ovunque, era montanto in pochi minuti ed immediatamente operativo accendendovi sotto un piccolo fuoco.
L’originale alambicco delle Ebridi Esterne, un po’ “maggiorato”
Costruire una distilleria di whisky tradizionale su Lewis non avrebbe avuto alcun significato.
Mettersi in concorrenza con le multinazionali facendo lo stesso prodotto avrebbe richiesto un investimento iniziale cospicuo, una capacità finanziaria immensa e – anche nel caso più fortunato – avrebbe avuto poca possibilità di successo.
Marko – che si fa chiamare così perchè a scuola si era innamorato delle avventure dell’esploratore Marco Polo – aveva conservato un alambicco usato dai suoi avi per la produzione del whisky delle Ebridi (e si dice che lo abbia usato più volte per la felicità degli amici).
Ha chiesto alla Guardia di Finanzia la possibilità di usare questo alambicco per una distillazione ad uso commerciale, ma la capacità di questo pentolone era troppo bassa.
Per poter distillare lo Scotch Whisky è richiesto un alambicco della capacità minima di 1000 Galloni (4500 Litri), ma sfruttando una speciale deroga, è riuscito a patteggiare una capacità intermedia di circa 2000 Litri.
Questa deroga è prevista solo per le aree depresse dove la nascita di una micro-distilleria possa portare occupazione e turismo (noi abbiamo dato il nostro piccolo contributo!!!).
E’ così nata Abhainn Dearg, una nuova distilleria in un paesaggio molto antico.
The Spirit of Lewis (2010)
L’obbiettivo di Marko è quello di non disperdere la tradizione della distillazione sulle Ebridi Esterne, che in passato ha visto la presenza della distilleria lecita di Shoeburn (circa 1830-1844) oltre alla produzione “per uso personale”.
La produzione di whisky ad Abhainn Dearg è iniziata nel 2008, nel 2009 è stato rilasciato un imbottigliamento del New Make Spirit e quest’anno è stato rilasciato un imbottigliamento di spirito chiamato The Spirit of Lewis, maturato per soli 2 mesi in botti ex-Sherry.
Molto giovane per noi appassionati, ma era così che veniva tradizionalmente consumato dai locali.
Marko conta di rilasciare il suo primo Scotch Whisky (che deve maturare almeno 3 anni) durante il festival della canzone Gaelica del 2011, che si terrà a Stornoway.
Se a tutto questo uniamo la passione, la determinazione e un pizzico di fortuna e di follia, il successo è garantito.
Dopo queste informazioni di background, non dobbiamo dimenticare la particolarità dello spirito di Abhainn Dearg.
L’acqua utilizzata per la produzione del whisky è prelevata dal fiume rosso (il Red River, Abhainn Dearg in Gaelico), così chiamato perchè teatro di un massacro, di una grande battaglia tra clan, e divenuto rosso per il sangue dei feriti.
E il fiume rosso è alimentato direttamente dall’Atlantico.
Infatti le perturbazioni Atlantiche, che si spostano da Ovest verso Est, incontrano le prime colline (disabitate e senza allevamenti di bestiame) proprio nella costa Ovest di Lewis e qui rovesciano la loro acqua incontaminata, che più pura di così non si riesce ad immaginare.
Marko ha anche chiesto ed ottenuto su Lewis un piccolo campo coltivato ad orzo biologico, per cui in futuro avremo anche un whisky 100% prodotto sulle Ebridi.
Noi saremo sempre pronti a supportare il progetto di Marko, perfettamente compatibile con gli ideali di Slow Food.
Maggiori informazioni su www.abhainndearg.co.uk.
Il gruppo di Slow Food Monza Brianza in visita alla distilleria Abhainn Dearg (17 Giugno 2010)