Fonte Laphroaig.it
Come da noi precedentemente anticipato, venerdì 25 Settembre è stata trasmessa su Internet l’edizione 2009 di
Laphroaig Distillery Live, questa volta in diretta dalla distilleria USA Maker’s Mark.
La ricerca della perfezione nel mondo dello Scotch può manifestarsi in modi inaspettati e meravigliosi, come il legame tra il Bourbon di Maker’s Mark e Laphroaig.
Dalle montagne Ozark, da cui Maker’s Mark ottiene il suo rovere, alla speciale tecnica di essicazione utilizzata nella preparazione delle doghe, le botti utilizzate per la maturazione del Bourbon Maker’s Mark vengono quindi spedite oltre 6.000km ad Est di Loretto (Kentucky), alla distilleria Laphroaig, dove hanno una seconda vita e contribuiscono a creare il gusto unico per cui le espressioni di Laphroaig sono così famose in tutto il mondo.
Quest’anno sono stati riuniti alcuni dei maggiori esperti del mondo del whisky.
John Hansell, uno tra i principali scrittori Statunitensi di Whisky. Scrive su molte testate giornalistiche ed è l’editore di Malt Advocate, la principale rivista Statunitense per gli appassionati di Whisky e Whiskey.
Kevin Smith, Vice Presidente e Master Distiller di Maker’s Mark.
E infine il nostro John Campbell, Distillery Manager di Laphroaig.
Il risultato è un piacevole filmato di 41 minuti, forse un po’ più ingessato rispetto al Laphroaig Distillery Live 2008 trasmesso dalla distilleria Laphroaig, ma sicuramente ben lontano dal chiassoso show americano a cui temevo di dover assistere.
Un altra ottima occasione per conoscere i reali protagonisti che stanno dietro gli eccezionali prodotti che abbiamo la fortuna di apprezzare.
Durante la trasmissione sono stati degustati il Laphroaig 10 anni standard, il 18 anni, il 25 anni seconda edizione (quello a gradazione di botte di 50.9% ABV) ed il Bourbon Maker’s Mark.
A seguire sono stati proposti due cocktail (Manhattan e Rob Roy) e due piatti a base rispettivamente di Maker’s Mark e Laphroaig.
Personalmente sono molto favorevole all’utilizzo del Whisky nei cocktail e in abbinamento a cibo, non giudico il Single Malt un monumento storico da proteggere, ma un prodotto di estrema qualità che deve essere usato come necessario ingrediente per produrre composti di altrettanta qualità.
E’ ovvio come un cocktail o un dolce a base di whisky di bassa qualità (per esempio un blend da supermercato da 6€ a bottiglia) non potrà mai garantire un risultato valido.
Chi come me ha avuto la fortuna di partecipare alle numerose cene proposte dal GluGlu 2000 Whisky Club – www.gluglu2000.it – sa quanto emozionante possa essere l’abbinamento cibo-whisky.
Buona visione, clicca sul Play al centro del riquadro per iniziare la riproduzione. Il video è ovviamente in lingua Inglese, e richiede la presenza di Adobe Flash, scaricabile qui.
Per maggiori informazioni visitate www.laphroaig.com/live o www.distillerylive.us.com .