Ce ne siamo accorti da un po’, il mondo del whisky è in “fermento”, e i continui annunci di nuovi rilasci e di nuove aperture indicano in modo chiaro che l’ondata di crescita dello Scotch Whisky sembra non avere termine. E siamo solo all’inizio, visto che molte distillerie nate negli ultimi 5 anni devono ancora annunciare il loro primo imbottigliamento.
Mi sono divertito a contare il numero di distillerie attive di Scotch (malt & grain) dal 1941 ad oggi. Dopo la profezia dell’Architetto Charles C.Doig, che ha condannato la Scozia a zero aperture nella prima metà del XX secolo, la situazione inizia timidamente a rimettersi in moto nel 1949, con l’apertura di Tullibardine, la 109° della lista. All’euforia da metà anni ’60, che ha portato il numero totale delle distillerie da 115 a 134 (1975), è seguito il ben famoso Whisky Loch che ha condannato alla chiusura oltre la metà delle distillerie di Scozia. Riapriranno in molte, ma a fine secolo il numero sarà molto più basso, solo 105 distillerie rimangono attive.
Dopo il primo decennio di grande interesse per il mondo del whisky, con le distillerie che tornavano velocemente alla massima capacità produttiva, i litri di alcol sembravano non bastare più e allora via agli ampliamenti e alla apertura di nuovi impianti. Dalle 109 distillerie del 2010 si è passati alle 139 del 2017 e alle attuali 156, numero che include la Stirling Distillery che settimana scorsa ha acceso per la prima volta gli alambicchi.
Una nuova incredibile ondata che oscura completamente quella di fine anni ’60. Liberi tutti di trarre le proprie considerazioni.
Nell’elaborare questo grafico ho preso in considerazione le distillerie attive e quelle messe in naftalina per pochi anni, vedi le tante che hanno sospeso la produzione per 4 o 5 anni durante il Whisky Loch, per poi ripartire semplicemente riaccendendo gli impianti. Le distillerie che hanno chiuso definitivamente e che sono state destinate ad altri usi o smantellate sono state ovviamente depennate. Così come le distillerie chiuse per lunghi periodi e che, alla riapertura, hanno subito sostanzialmente una ricostruzione di impianti e/o strutture. Quindi, ad esempio, Port Ellen, Brora, Rosebank sono state conteggiate come attive solo sino all’anno di loro chiusura negli anni ’80-’90, per ricomparire in elenco solo recentemente, alla loro riapertura.