Moonshine festival 2024, il racconto

Moonshine festival 2024, il racconto

Andata in scena la seconda edizione del Moonshine Festival: in dirittura d’arrivo il whisky 100% farro del Mulino di Sassello

Tra musica, giochi per bambini, dram e cocktail, la seconda edizione del Moonshine Festival di Sassello, andata in scena lo scorso 15 settembre, si è confermata un appuntamento piacevole non solo per gli appassionati ma anche per i curiosi. Una giornata da vivere in famiglia, in totale tranquillità, gustando i prodotti unici del Mulino di Sassello.

 

 

Questo antico mulino del 1830, si trova immerso nel verde del primo entroterra savonese, nel cuore del parco naturale del Beigua. A 400 metri di altitudine e a una manciata di chilometri in linea d’aria dal mare, la zona è sempre stata un luogo ideale dove far crescere cereali di grande qualità.

Da cinque generazioni la famiglia Assandri macina e produce farine esclusivamente con cereali coltivati localmente. Il mulino ancora oggi è alimentato a ruota, con la forza dell’acqua; i chicchi di cereali vengono lavorati con macine a pietra.

 

 

Negli ultimi anni il Mulino di Sassello si sta facendo conoscere a livello internazionale, anche tra gli amanti del whisky, grazie ai riconoscimenti ottenuti: due anni consecutivi medaglia d’oro ai World Whiskies Awards nella categoria New Make & Young Spirit, e medaglia di bronzo agli International Wine & Spirit Competition.

La produzione si concentra attualmente sul moonshine dei monti liguri: ‘Il Signor Camillo’, un distillato di chiara tradizione americana ma che, in questo caso, affonda le proprie radici nei prodotti e nella cultura di Sassello. Viene infatti distillato utilizzando esclusivamente mais locale. Le lunghe fermentazioni durano dai 3 ai 6 giorni, il wash viene poi distillato con alambicco pot still a bagnomaria. La seconda distillazione avviene con alambicco a colonna. È infine imbottigliato alla gradazione di 40%.

 

 

Molti sono stati i curiosi che, dopo averlo assaggiato e averne apprezzato il sapore, si sono fatti guidare alla scoperta del moonshine e della distilleria. A fare gli onori di casa, Diego Assandri, Master Distiller e titolare del mulino, che è riuscito a trasmettere con semplicità e genuinità la sua grande passione.

A caratterizzare la produzione del Mulino di Sassello è sicuramente l’attenzione alle materie prime e alla nozione di terroir, che sempre di più si sta facendo strada nel mondo del whisky. “Lo stesso seme – ha confermato Diego – piantato a Sassello, nel Tennesse o in un’altra zona d’Italia, ha un sapore diverso. La nostra polenta è sapida e molto gustosa. Per questo il nostro moonshine ha caratteristiche uniche.”

 

 

E proprio la polenta di mais è stata regina dell’offerta gastronomica durante il Moonshine Festival. Tra un dram e l’altro è stato possibile infatti gustare alcuni prodotti culinari realizzati con le farine del mulino. Il tutto è stato condito dalla musica dei Vlad Tanase and Friends; dei PoguestrA (Pogues Tribute Band); e della band di Alberto Morselli, fondatore e voce dei Modena City Ramblers. Sul palco siamo saliti anche noi, SimonS Whisky LoverS (io Simone Sarchi e Simone Parisi, sommelier AIS e degustatore), per dedicare alcuni momenti alla degustazione del distillato.

Durante la visita è stato inoltre possibile ammirare le botti vergini di rovere francese, nelle quali riposa il whisky firmato Mulino di Sassello. Nel 2025 raggiungerà i fatidici tre anni di maturazione e dai presupposti si preannuncia un whisky unico nel suo genere. Il primo whisky della distilleria sarà infatti prodotto al 100% da farro coltivato localmente. Un cereale decisamente inusuale e di cui si hanno pochissimi esempi a livello internazionale.

“Perché il farro? Perché rappresenta veramente l’Italia. È il cereale dell’Antica Roma, quello che ha caratterizzato e sfamato le nostre comunità per secoli. Se parliamo di whisky italiano, secondo la mia personalissima opinione, dobbiamo parlare di territorio e tradizioni,” ci ha spiegato Diego.

 

 

Presente durante il festival anche Mauro Gamba, mastro bottaio della storica Fabbrica Botti Gamba di Castell’Alfero in provincia di Asti. Maestri del legno da sette generazioni, la famiglia Gamba si tramanda da secoli quest’arte. All’inizio degli anni ’80 furono i primi produttori di barrique in Italia e oggi vantano collaborazioni quali Gaja, Oddero, Berlucchi, Marchesi Antinori e molti altri. Quella nel mondo del whisky è per loro una nuova avventura: “A noi piacciono le sfide. Abbiamo iniziato questa collaborazione con grande entusiasmo e con la professionalità che ci contraddistingue. Le premesse sono buone e presto potremo assaporare i risultati,” ha confermato Mauro.

L’edizione 2025 del Moonshine Festival potrebbe essere l’occasione per assaggiare finalmente il primo whisky del Mulino di Sassello.

Per chi non ha potuto partecipare al festival, ma è comunque interessato a saperne di più, abbiamo recentemente pubblicato un episodio del format SimonS Whisky LoverS sulla distilleria. Di seguito il video integrale:

 

 

I moonshine ‘Il Signor Camillo’: Classico, Cuor di Legno, Chinotto e Miele

Sono due i moonshine principali prodotti dalla distilleria: il Classico e il Cuor di Legno. A questi, in occasione del Festival, si è aggiunto il moonshine aromatizzato al chinotto e miele.

 

 

Il Moonshine Classico (100% mais coltivato localmente) è un distillato elegante e morbido, ma allo stesso tempo gustoso e di una certa complessita (ricordandosi sempre che si tratta di uno spirito giovane e come tale va valutato). Molto piacevole da bere liscio e altrettanto interessante in miscelazione. Da segnalare il Moon Tonic e il Mule Shine (le versioni a base moonshine dei classici Gin Tonic e del Moscow Mule).

Al naso ha una buona sapidità con note di polenta di mais in cottura, ancora umida e ricca. È fruttato con note di pera e mela. Inoltre è caratterizzato da un buon apporto floreale con fiori primaverili che ricordano gli sprazzi di petali sui muri a secco della Liguria.

In bocca è coerente con il naso: mais tostato leggermente imburrato e salato, a cui si aggiungono belle note di pera. Il finish, per essere un new make, più lungo di quanto ci si possa aspettare.

Nel Moonshine Cuor di Legno la veemenza dello spirito giovane si quieta per effetto dell’infusione di chips di rovere francese. Non cambia il suo carattere, ma aggiunge una sottile tannicità, che lo rende molto più docile e speziato. Gli aromi lasciati dalle chips non vanno a coprire completamente le caratteristiche del moonshine originale, ma rimangono comunque predominanti. Piacevole; ma se siete interessati a capire e assaggiare il vero spirito del Mulino di Sassello, vi consigliamo di rimanere sul Signor Camillo Classico. In miscelazione potrebbe rivelarsi una buona base per un Old Fashion.

La novità di quest’anno è ‘Il Signor Camillo – Chinotto e Miele’. Le scorze di chinotto dell’azienda Parodi, presidio slow food a Finale Ligure, vengono lasciate in infusione nel moonshine Cuor di Legno. Viene poi aggiunto il miele millefiori di Sassello, prodotto a poca distanza dal mulino. La gradazione rimane 40%. Al naso sono predominanti le note di scorza di arancia candita. Ottimo bilanciamento al palato tra l’amaro del chinotto e la viscosità dolce del miele. Era una frontiera delicata da esplorare, ma il sorso rende davvero le caratteristiche peculiari delle infusioni. Per nulla anonimo, è un piacevole digestivo da gustare dopo cena; oppure in miscelazione con semplice acqua tonica.

 

Articolo di Simone Sarchi – Note di degustazione a cura di Simone Parisi

Canale Youtube @simonthewhiskylover

 

 

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