Dal diario di viaggio di Claudio Riva, whisky e dintorni
Il sud dell’Inghilterra è zona turistica, per i Britannici, per i vicini Francesi e per il resto del mondo. Turismo distratto da sale gioco, casinò, locali notturni e facili escursioni in barca.
E da tante gin school.
Che a Londra venga offerta la possibilità di infilarsi in una stanza piena di mini alambicchi, non crea stupore. Vengono date sommarie indicazioni sul gin, i suoi stili e gli ingredienti. Vengono presentate le botaniche e proposta una ricetta da personalizzare. Si butta in pentola l’alcol neutro, si aggiungono le essenze e si produce una bottiglia di 20cl con il proprio nome in etichetta. Figo.
Una cosa per nerd? Assolutamente no, molte distillerie nei luoghi turistici hanno iniziato ad organizzare semplici “gin school” ed il riscontro è stato esplosivo. I mini alambicchi sono diventati 4, poi 10, 20 …. Gruppi di amici, coppie di fidanzati, alla ricerca di qualcosa di diverso, affrontano le 2 ore in distilleria con gioia e interesse. Tutto soldout per settimane.
Il livello tecnico è chiaramente basso, ma il solo aver masticato una bacca di ginepro accresce di molto il livello di conoscenza del consumatore.
Veloci appunti e qualche fotografia, importati da Facebook
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