Con l’avvio delle attività a Port Ellen e l’inaugurazione dell’elegante Visitor Centre, è nata la necessità di aggiungere un nuovo open day al Feis Ile e – visto che la settimana non si può allungare – di decidere quale giorno occupare e con quale distilleria entrare in “competizione”. La scelta è andata verso il martedì, storicamente la giornata dedicata a Laphroaig.
A spuntare le armi di Suntory e di Diageo ci ha pensato il meteo, con una pioggerellina costante che si è trasformata in un vero e proprio diluvio durante le ore centrali della giornata, quelle di maggiore festa.
Laphroaig open day
Solita calorosa accoglienza, bicchiere e un dram omaggio, ma poi c’era sempre qualcuno che girava con una bottiglia per offrire ulteriori occasioni di assaggio. Avevamo già messo alla prova il Cairdeas 2024 appena sbarcati sull’isola, non potendo non notare che il Cairdeas 2023 era ancora abbondantemente disponibile nello shop (e questo nonostante che sia venduto online ai Friends of Laphroaig e che sia storicamente l’imbottigliamento più economico della settimana). Distilleria che è da qualche mese in una sorta di limbo; all’annuncio dell’abbandono del distillery manager Barry MacAffer (che venerdì di questa settimana farà l’ultimo giorno di lavoro su Islay per probabilmente – voci di corridoio – imbarcarsi nel progetto di una nuova distilleria in Corea del Sud), non è ancora stato identificato il successore e delineato un futuro certo per quella che è la seconda distilleria per volume di Islay, con i piani già approvati da anni ma che non stanno prendendo forma per il proprio raddoppio.
Cairdeas 2024, 10 anni, 52.4%
Come avevamo annunciato, il Cairdeas di quest’anno è un mix dei due stili “sherrosi” triple aged di Laphroaig, il Triple Wood (2019) e il PX (2021) – il primo passato in Bourbon, Quarter Cask e Oloroso, il secondo in Bourbon, Quarter Cask e Pedro Ximenez sherry, entrambi portati alla maturazione minima di 10 anni. Il risultato è un raro Cairdeas con dichiarazione di età (o non NAS, se preferite), imbottigliato alla gradazione del 52.4% (non piena, come solito è chiaro il riferimento all’anno di rilascio).
Essendo che i due stili Triple Wood e PX non sono sicuramente i miei due Laphroaig preferiti, anche se riscontrano un notevole gradimento nella nuova generazione di bevitori, cosa potevamo aspettarci da questo Cairdeas?
Colore scuro e con riflessi rossastri e ramati.
Al naso inizialmente tanta frutta secca su una base di crema pasticcera speziata, poi uvetta, cioccolato, agrumi, cannella. Leggermente vinoso e balsamico. Bacon. Torba molto controllata, alcol ben bilanciato.
In bocca è ricco, dolce, non tannico, con note di caramella mou e di buccia di arancia bruciata. Torna la frutta secca, arricchita da note tostate di polvere di cacao e di caffè. La liquirizia di Laphroaig qui è meno radice e più liquirizia nera dura. La torba e un bello splash di acqua marina arrivano solo sul finale, e aggiungono profondità ad una bevuta che non è mai banale.
Il finale, che ha una lunghezza media, propone anche un interessante scontro tra la ricca torba oleosa e una sensazione di fumo decisamente più secco.
Un Laphroaig ben fatto, non un mostro di complessità, proposto all’interessante prezzo di £80. Bello facile da bere. Un imbottigliamento pensato per festeggiare i 30 anni dei Friends of Laphroaig.
La principale attrazione dell’Open Day di Laphroaig è stata la possibilità di assaggiare l’intero set di imbottigliamenti 10 anni Cask Strength, a partire dall’Original Cask Strength Red Stripe (rilasciato a partire dal 2004 e imbottigliato a piena forza al 55.7%), per poi passare attraverso tutti i batch – dal numero 001 del febbraio 2009 (57.8%), sino allo 016 del dicembre 2022 (58.5%). Una rara occasione per mettere il naso sul Laphroaig as it should be e per apprezzare la variabilità dei diversi batch, molto più marcata nelle prime edizioni e un poco più addomesticata nelle ultime. I migliori Laphroaig per qualità / prezzo, offerti in distilleria a £5 al dram.
Evidenzio il mancato rilascio delle edizioni 2023 e 2024, qualcosa sembra essersi inceppato nella progressione numerica. Sicuramente la presenza nello shop dei batch 12, 13, 15 e 16 sembra delineare un eccesso di produzione dei gradazione piena negli ultimi anni.
Port Ellen open day
La grande festa per il primo Feis Ile della distilleria Port Ellen è stata guastata dal meteo. I numerosi banchi previsti da Diageo per accomodare un oceano di curiosi hanno potuto accogliere qualche decina di appassionati solo nel tardo pomeriggio, quando la giornata ha regalato anche qualche raggio di sole.
Nessuna possibilità di varcare la porta della still house, i vari tour offerti a prezzi ridicoli non sono andati sold out. Molto mainstream l’approccio di Diageo; mentre tutte le altre distillerie hanno offerto spazio ad artisti locali, dando valore alle tradizioni dell’isola, a Port Ellen è suonata per tutta la giornata la musica internazionale proposta da un DJ strategicamente posizionato sul posto di comando della terrazza del nuovo visitor centre.
Nel bar sono stati offerti alcuni drink e l’assaggio al dram di Port Ellen 40 anni (Nine Rogue Casks, 1979-2020, 50.9%), 32 anni (15th Release, 1983-2015, 53.9%) e 35 anni (14th Release, 1978-2014, 56.5%). I prezzi, chiaramente molto elevati, li vedete qui sotto.
Fallimentare il servizio. Non è stato previsto il bicchiere di vetro che le altre distillerie hanno offerto gratuitamente all’ingresso dei loro Open Day, problemi di licenza hanno detto. Tutti i presenti avevano ancora al collo il mini Glencairn di Laphroaig perché da lì si arrivava, ma i ragazzi dietro il banco si sono categoricamente rifiutati di servire un Port Ellen in un bicchiere con il logo della concorrenza, visto che in quello di Whisky Club Italia poi non si sono rifiutati.
Risultato? I dram da £225 sono stati versati in un bicchierino di carta, licenza o no il risultato è davvero squallido. Cose che accadono solo quando la linea di comando di una grande azienda è accecata dal brand e perde completamente il contatto con il consumatore. Ridicolo.