Weekly Dram 23.46
Laphroaig è una distilleria che si può definire divisiva, sotto diversi aspetti.
Divisiva per la sua torba, così medicinale e aggressiva fino alla repulsione o all’innamoramento totale.
Divisiva per la sua produzione, che in molti percepiscono come degradata nella qualità specie nel suo imbottigliamento principale, il dieci anni.
Divisiva per gli imbottigliamenti speciali che vengono visti sempre meno speciali (cosa che vale anche per tutte le distillerie dai grandi volumi).
Qualunque sia il vostro schieramento, è indubbio che Laphroaig non lasci indifferenti, e se negli imbottigliamenti a grande distribuzione è difficile negare come l’identità si sia un po’ persa per strada, è proprio in quelli speciali che si può riuscire a trovare ancora il carattere originale e spiccato della distilleria.
Laphroaig Lore (“passaggio” in gaelico) venne creato in occasione del bicentenario della distilleria, nel 2013, e successivamente è entrato a far parte del loro core range: frutto dell’unione di botti diverse con un invecchiamento oscillante tra i 7 e i 21 anni (la cui parte più stagionata è presumibilmente la meno presente), nasce proprio con l’intento di rappresentare appieno il gusto di Laphroaig, con quel “passaggio” generazionale che crea continuità.
Ed è proprio così?
LAPHROAIG LORE
Islay Single Malt Scotch Whisky
48% abv, ex bourbon first fill, ex sherry oloroso e Quarter Cask
Prezzo intorno ai 100 euro
Una torba potente e carnosa esplode nelle narici, con un carico di legna bruciata e scoppiettante. Sotto questa coltre di fumo pungente affiorano nettamente liquirizia, banana, noci e disinfettante a fiumi. Spruzzate di salinità marina. Un naso travolgente ed emozionante, come stare davanti al camino masticando liquirizia mentre ti disinfetti una ferita facendo l’aerosol di acqua di mare (okay, forse non è esattamente l’immagine che volevo evocare).
Al palato è carnoso, intensamente bruciato, quasi a infilarsi in bocca del bacon avvolto su un tizzone ardente. Ma come all’olfatto, non c’è solo fumo ma anche note più dolci di caramello, ancora liquirizia (molta), burro salato, frutta secca (noci e anche mandorle) e disidratata (datteri, albicocche e mettiamoci pure del cocco). La nota medicinale resta presente ma più in sottofondo, mentre la salinità marina è un flusso continuo che si insinua tra gli aromi. Il tutto è una musica armonica e seducente, con un pizzicore di spezie che titilla i sensi.
Il finale è lungo, lunghissimo, cinereo e medicinale, con sale e spezie che ti accompagnano e vorresti non salutare mai.
Paragonato all’altro imbottigliamento celebrativo, il 1815 Legacy Edition, non c’è proprio storia: questa bottiglia incarna davvero il cuore della distilleria, con una passione raramente percepita in altre espressioni di Laphroaig.
E a un prezzo che la rende imperdibile.
Link a tutti gli assaggi di Laphroaig: https://whiskyart.blog/it/category/scozia/islay-whisky/laphroaig-islay/
Scheda della distilleria: https://whiskyclub.it/distilleria/laphroaig/