Dal diario di viaggio di Claudio Riva, whisky e dintorni
Proseguo il tour della Distillery Row di Portland facendo tappa alla Rolling River Spirits Tasting Room. Distilleria a gestione familiare. Rick, un passato nell’industria dei semiconduttori, con la moglie Joan e i due figli. Alambicchi autocostruiti partendo dal foglio di rame 💪👍, ne ho contati 5, tutti piccoli, ognuno con un uso specifico. Whisky in maturazione, per il momento bisogna consolarsi con il white dog (orzo, frumento, segale e farro), al naso il carattere ruvido dello spirito di zio Jesse, in bocca piacevolmente morbido (mi viene detto che il merito è tutto del farro).
Ma colpisce l’imponente offerta di Aquavit, lo spirito di origine scandinava, una sorta di cugino del gin che rimpiazza il ginepro con il comino (il cumino dei prati nulla a che vedere con il cumino che si usa in cucina, il suo aroma è simile all’anice) e/o l’aneto. Sinceramente in Italia non ne ho mai vista una bottiglia, figurati averlo assaggiato, Negli Stati Uniti è invece prodotto da circa un quarto delle distillerie artigianali che ho visitato, tipicamente in due stili, quello bianco e quello aged. Ma qui alla Rolling River tra versioni standard e edizioni limitate ne ho contate quasi 10. Troppe? Il progetto è quello di creare una linea di acquavit da pasto, e come se fossero diversi tipi di vino ogni singola aquavit ha i suoi abbinamenti preferiti. Funziona maledettamente bene, sono tutte molto bevibili … e dopo qualche bicchiere acquisisci pure la capacità di pronunciare la Ø! 😂
Whisky Club Italia #hipstertour19
Veloci appunti e qualche fotografia, importati da Facebook
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