Weekly Dram 24.30
Del blended con l’uomo dal cilindro che passeggia c’è poco da aggiungere a quanto ampiamente raccontato un po’ ovunque, è certamente uno dei marchi di whisky più riconoscibili al mondo, scolpito com’è nell’immaginario collettivo anche di chi questo distillato non lo beve.
La supremazia di Johnnie Walker nelle vendite di scotch whisky è schiacciante (vi rimando a un recente pezzo sui blended pubblicato nel Daily Dram), e se a farla da padrone sono le due bottiglie più diffuse, il Red e il Black che si trovano praticamente in qualunque bar, tante sono le diverse espressioni rilasciate sotto lo stesso marchio, tra quelle fisse e quelle speciali fino ad arrivare a edizioni pregiate e limitatissime.
Se andate in un supermercato ben fornito, troverete sicuramente ancora le bottiglie realizzate in onore de Il Trono di Spade ormai qualche anno fa, con un po’ di fortuna scoverete anche un Green Label (una delle versioni migliori tra quelle ancora economiche), e magari anche le edizioni in fiaschetta PET da 20cl.
Insomma, è impossibile non imbattersi prima o poi in un Johnnie Walker, di qualunque forma o colore, e oggi vi voglio parlare di quella che mi è sempre piaciuta di più tra le edizioni ultra-economiche.
Se il Black è la versione (leggermente) torbata del Red, messi spesso uno accanto all’altro anche nelle bottigliere dei Bar Sport, il Double Black è quella più decisa e forse per questo meno diffusa, ma che credo possa incontrare il favore anche di chi nelle “paludi” della torba sta muovendo i primi passi.
JOHNNIE WALKER DOUBLE BLACK
Blended Scotch Whisky
40% abv, botti ex bourbon carbonizzate
Prezzo intorno ai 30 euro
Dalla bottiglia nera (devo dire più gradevole delle sorelle) verso il contenuto, scoprendo un whisky dal colore ambrato scuro con riflessi rossastri (ciao caramello!).
Il profumo è quello che un po’ ci si aspetta viste le botti usate: forte presenza di legno bruciato, vaniglia, prugne secche e… caffè. Tanto, tanto caffè. Per chi lo ama, il naso di questo whisky è davvero gustoso.
E il caffè si ritrova al palato, accompagnato da nocciola, ancora prugne secche, miele, vaniglia, il tutto sempre avvolto dal legno bruciato (pure troppo). Non particolarmente complesso ed evoluto, i sapori si fanno sentire con scarsa convinzione, sommersi da un’idea di Islay (e qualcosina del Caol Ila si sente) che quasi ti fa sorridere.
A bevuta terminata, non resta molto: fumo, un tocco di caffè… il tutto poco duraturo e fugace.
Si capisce l’intenzione di creare una versione più aggressiva e sporca del Black Label, ma buttarci dentro un po’ di carbonella non basta: se voglio bere un whisky torbato, esistono scelte ben migliori e (quasi) altrettanto economiche. Qualche grado in più avrebbe forse giovato, ma così resta una bevuta poco incisiva.
Se volete fare un regalo maschio e non volete proprio essere banali, questo potete tranquillamente regalarlo: nel caffè espresso è davvero la morte sua!
Link a tutti gli articoli su Johnnie Walker: https://whiskyart.blog/it/category/scozia/blended-scozzesi/johnnie-walker-blended-scotch-2/