Dal diario di viaggio di Claudio Riva, whisky e dintorni
Affascinante visita a Janneau Armagnac. Avevo rubato un’ora al tempo del direttore Jean-Noël Dollet, premiato distillatore con esperienza internazionale. Arrivo puntuale di prima mattina, trovo la distilleria in completo black-out per un danno alla fornitura elettrica (situazione very scottish), morale anziché levare subito il disturbo … ci sono rimasto per una buona mezza giornata.
Molto interessanti le unicità della distilleria.
Distillazione prevalente in Charentais. Nonostante la tradizione preferisca per l’Armagnac la distillazione in continuo, una petizione degli anni ’70 ha introdotto nel disciplinare l’uso anche della distillazione a ripasso. Unico vincolo: la presenza comunque dell’Armagnacais e il suo utilizzo per almeno un batch di distillazione l’anno. Questo offre a Janneuau la possibilità di presentare anche Armagnac solo Double distilled, una serie di imbottigliamenti con età o vintage, massima espressione di eleganza e complessità.
Metodico poi l’utilizzo dell’ouillage in versione “estesa”. Non è solo il tenere colme le botti per limitare il prelievo degli angeli, ma ogni 6 mesi tutti i fût di ogni singolo lotto (individuato per vintage, provenienza e vitigno) vengono svuotati allo scopo di ossigenare il distillato per una sua maturazione più complessa. L’Armagnac di tutte queste botti viene quindi trasferito in un enorme tino di acciaio per armonizzarne il carattere, qui ci resta per qualche settimana e poi viene messo nuovamente nelle botti di origine. Un lavoro immane che garantisce uniformità e un controllo costante della qualità del distillato.
Ringrazio Jean-Noël per il tempo che mi ha dedicato e per le tante dritte che mi ha dato e che mi hanno consentito di vivere l’esperienza Armagnac nella sua completezza.
Esperienza TOP!
Whisky Club Italia
Veloci appunti e qualche fotografia, importati da Facebook
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