I suggerimenti della nonna parte seconda.
Se vi sentite un po’ malaticci – niente di cui preoccuparsi, un semplice raffreddore – la medicina può essere solo una. Alla sera una bella tisana con dentro un cucchiaio di Cognac, e se la mattina successiva avete ancora qualche sintomo, non vi resta che ripetere la cura … invertendo le dosi!
È da questo tradizione che nasce l’Hot Toddy? Un drink servito bollente, un ottimo ristoro per le fredde serate invernali, una bevuta obbligatoria durante le feste di fine anno.
Un classico Irlandese – dove è anche chiamato Hot Whiskey – con origini internazionali.
Buon Natale!
Hot Toddy
Nonostante la temperatura elevata, la bevuta dell’Hot Toddy è incredibilmente rinfrescante.
Ingredienti:
- 50 ml di whisky
- 200 ml di acqua bollente
- 3 cucchiaini di miele millefiori
- 1 limone
Preparazione molto semplice, che non richiede l’uso di strumenti professionali.
- Portare a bollore l’acqua
- In una tazza mescolare molto bene il miele con il whisky
- Tagliare il limone in due. Spremerne una metà, filtrarla e aggiungerne il succo al whisky
- Per una dose vigorosa versare il composto in un bicchiere termico o un mug trasparente, altrimenti dividere il risultato in due tazze più piccole
- Coprire con acqua bollente
- Ricavare dall’altro mezzo limone un paio di fettine, adagiarle nel bicchiere come garnish
- Sorseggiare rigorosamente in pigiama, davanti al camino, con entrambe le mani strette attorno alla tazza.
La storia
Nessuna intenzione di fare un trattato storico, come tutte le cose buone e semplici l’Hot Toddy fa perdere traccia delle sue reali origini.
Tre le possibili origini.
La prima è attribuita alle colonie inglesi, forse i Caraibi, sicuramente l’India. La parola hindi “taddy” si riferisce a una “bevanda a base di linfa di palma fermentata”. Si ritiene che la ricetta scritta ufficiale sia del 1786, e che sia stata definita come una “bevanda a base di liquore alcolico con acqua calda, zucchero e spezie”. Ricetta popolare arrivata nel Regno Unito e divenuta posh.
Altri affermano che la bevanda deve il merito ai medici scozzesi del XVIII secolo, che la prescrivevano come medicina. Il miele e le spezie venivano aggiunte per mascherare il gusto duro dello scotch che veniva dato a chi soffriva di sintomi del raffreddore.
Infine abbiamo il dottor professore Robert Bentley Todd, un medico irlandese operativo a Londra nella metà del XIX secolo, che prescriveva ai suoi pazienti una miscela “curativa” di “brandy, cannella, zucchero e acqua calda”.
Il twist natalizio
Sembra che l’aggiunta di qualsiasi altro ingrediente rompa l’armonia del drink. Tutte le aggiunte tranne una, le spezie, che hanno un chiaro riferimento storico. E le spezie urlano tanto Natale!
Obbligatori cannella e chiodo di garofano infilati nella fetta di limone. Poi una qualche erba, da provare sicuramente il tè. Metteteci una bustina di tè verde in infusione nella tazza, così sarete più credibili quando qualcuno vi chiederà se quella è davvero una medicina.
Quale whisky?
Siete sempre voi gli esperti. Evitate di usare il whisky che vi hanno regalato a Natale e che non riscontra i vostri gusti, le cose non si aggiustano con un po’ di acqua calda e di miele. 😉
Ogni whisky ha il suo perché, se siete un gruppetto di persone, che ognuno scelga il proprio whisky preferito. In era post pandemia si può tornare a condividere i bicchieri!
Dallo shop
Qualche consiglio? Irlanda di sicuro, ma anche un po’ di brezza di mare non è male. L’affinamento in Sherry rafforza sicuramente le spezie.