L’incontro con la stampa organizzato da Rinaldi 1957 per presentare il single malt della Isle of Raasay distillery è stata per me e per Davide l’occasione per parlare di un progetto differente rispetto a quelli delle tante altre distillerie che sono nate nell’ultimo decennio in Scozia.
La whisky dinner presso l’accogliente Cellar Bar Oblio sui Navigli a Milano, ha visto una successione di dram e di drink in abbinamento a piatti molto curati.
L’isola di Raasay
Raasay è un’isola delle Ebridi Esterne scozzesi, quasi appoggiata alle coste orientali di Skye.
Con una dimensione di sole 14 miglia per 3 di larghezza, e con soli 161 abitanti, l’isola dei cerbiatti e oggi metà turistica per chi cerca pace ed escursioni nella natura selvaggia.
Il controllo dei Vichinghi prima e del Clan Macleod poi, ha lasciato sull’isola poche tracce di una comunità sicuramente più vivace rispetto a quella odierna.
Le uniche strutture? Due negozi che fanno anche da post office, la Raasay House – che da casa del Clan è stata convertita in un hotel – tre B&B, una scuola elementare e un community centre. Distillazione che è sempre prosperata nell’illegalità, l’isola non ha mai ospitato una distilleria regolare.
Sino al 2017.
Isle of Raasay distillery
I co-fondatori Bill Dobbie e Alasdair Day si sono incontrati per la prima volta nel 2013 e hanno costituito la R&B Distillers con l’obiettivo comune di diventare importanti distillatori artigianali di Scozia.
Nel 2015 hanno individuato nell’isola di Raasay gli ingredienti per il dram perfetto e nel 2016 hanno ottenuto il permesso per iniziare i lavori per far rivivere la Borodale House, risalente al XIX secolo, e trasformarla in una distilleria all’avanguardia, in un centro visitatori e in alloggi di lusso.
L’obiettivo dichiarato è stato da subito quello di creare un single malt con un forte legame con le Ebridi. Legame con il territorio, ben espresso anche dal gin che usa botaniche locali. Legame con lo stile di un whisky ancestrale, un aroma leggermente torbato bilanciato con ricchi sapori di frutta rossa.
Installata una coppia di alambicchi toscani della Frilli, il new make ha iniziato a scorrere il 14 settembre 2017. La prima distillazione legale sull’isola aveva finalmente avuto luogo.
Fin dalla sua fondazione, la distilleria dell’Isola di Raasay ha portato opportunità di lavoro ed è diventata parte integrante della comunità dell’isola. È infatti volontà della distilleria il produrre, maturare, imbottigliare e commercializzare ogni goccia di spirito direttamente dall’isola.
Sono state anche fatte prove di maltaggio di orzo coltivato attorno alla distilleria, ne scopriremo in futuro l’efficacia.
La distilleria impiega oggi circa la metà della forza lavoro dell’isola, più di 25 persone, con una età media di circa 30 anni.
A completare il quadro, la R&B è una delle tre aziende che hanno ottenuto i permessi per una nuova distilleria a Campbeltown, dove convertiranno la fattoria Machrihanish alla produzione di Scotch.
Il Single Malt di Raasay
L’Isle of Raasay Single Malt Inaugural Release, il primo Scotch legale prodotto sull’isola, è stato rilasciato a fine 2020, imbottigliato al 52% abv.
Dopo una serie di imbottigliamenti sperimentali che hanno consentito di esplorare tutte le anime della distilleria, nel maggio 2021 è stato rilasciato il primo Single Malt di serie, imbottigliato al 46.4% abv.
La produzione “di serie” non è da Ikea: volendo lasciare spazio all’animo artigianale, ogni batch ha delle caratteristiche uniche. A questo primo batch denominato R-01 ne sono seguiti altri quattro (R-02 a settembre 2021, R-01.1 a maggio 2022, R-02.1 a settembre 2022 e R-01.2 a maggio 2023). Tutti rilasci documentati da una dettagliata carta d’identità pubblicata sul loro sito web.
Ho parlato di differenti anime, cioè? Le anime sono esattamente sei.
La produzione si divide in malto non torbato e malto torbato a circa 50 ppm con torba delle Highlands, per un aroma ricco e fragrante. I due stili vengono entrambi fatti maturare separatamente in tre differenti legni: in botti di Rye whiskey di primo riempimento, in botti di rovere Chinkapin vergine e in botti di vino rosso Bordeaux di primo riempimento. Sei ingredienti che vengono sapientemente assemblati nella ricetta del loro Single Malt e che danno vita ad un dram elegante, complesso e con molto carattere. Niente ricorso a finishing per quello che è per il momento il loro imbottigliamento più rappresentativo.
Abbiamo assaggiato il Raasay Single Malt R-01.2, questa la ricetta:
- Data di uscita: maggio 2023
- ABV: 46,4%
- Livello di torba: Malto 48-52ppm | Residuo in bottiglia stimato 6 ppm
- Presentazione: Colore naturale, non filtrato
- Tipi di botte: Whisky di segale di primo riempimento (65%), rovere vergine di Chinkapin (25%) e vino rosso di Bordeaux di primo riempimento (10%).
- Tipi di spirito: Spirito dell’Isola di Raasay con e senza torbatura
- Varietà di orzo: Laureate
- Tipo di lievito: Lievito di distilleria
- Fonte dell’acqua: Pozzo di 60 metri in loco della distilleria Isle of Raasay – Tobar na Bà Baine
- Tempo di fermentazione: fermentazioni di 3 e 5 giorni
- Punto di taglio dello spirito: 75-67% abv (non torbato) e 75-65% abv (torbato)
- Capacità di riempimento della botte: 63,5% abv
- Distillato: 16/01/2019 – 27/11/2019
- Vatting: 14/02/2023 – 13/03/2023
- Imbottigliamento: 05/04/2023 – giugno 2023
- Maturazione e imbottigliamento: Distilleria Isle of Raasay
Il risultato? Il commento di Davide è più efficace di qualsiasi nota di degustazione e non lascia spazio a dubbi: “Un dram giovane, un sorprendente whisky di quattro anni che ha la complessità e l’armonia di un giapponese”.
Armonia che ha dato tanta profondità al Rob Roy firmato dalle sapienti mani del Bar Manager Leonardo Viviani.