Non di solo Sherry vive l’uomo. Approfittiamo della crescente disponibilità di single malt affinati in botti di Port Ruby e Port Tawny per chiarire cosa è il vino Porto e quali sono le sue categorie.
Il vino Porto
Il vino Porto è un vino fortificato protetto da una IG europea. Viene prodotto nel nord del Portogallo, nella regione del Douro che si estende per un centinaio di chilometri ad est di Porto, che – grazie al clima mite apportato dell’oceano- è città ideale per la maturazione.
Le procedure di vinificazione, basate su metodi tradizionali, comprendono l’arresto della fermentazione del mosto con l’aggiunta di acquavite d’uva (un brandy chiamato benefício), ed il suo invecchiamento.
Più di cento varietà di uva (castas) sono autorizzate per la produzione del Porto, anche se solo cinque (Tinta Barroca, Tinto Cão, Tinta Roriz – Tempranillo, Touriga Francesa e Touriga Nacional) sono ampiamente coltivate e utilizzate.
Il vino Porto si distingue dai vini comuni per le sue caratteristiche uniche: un’enorme varietà di tipi che sorprendono per la ricchezza e l’intensità dei loro aromi, un’alta gradazione alcolica (tra 19 e 22% vol.), una vasta gamma di gradi di dolcezza e di colori.
I diversi tipi di Porto rosso variano di colore dal viola intenso dei giovani all’oro chiaro degli invecchiati, con una gamma di tonalità intermedie (fulvo – tawny in inglese, fulvo dorato, dorato e oro chiaro). Il Porto bianco si presenta in varie tonalità (giallo pallido, paglierino e bianco dorato), tutte legate alla tecnica di vinificazione utilizzata. Se invecchiati in botte per molti anni, i vini bianchi acquisiscono, attraverso la naturale ossidazione, una tonalità dorata molto simile a quella di un vino Tawny molto vecchio.
In termini di dolcezza, il Porto può essere very sweet (zucchero > 130 gr/litro), sweet (90-130 gr/litro), semi-dry (65-90 gr/litro), dry (40-65 gr/litro) o extra dry (<40 gr/litro). La dolcezza di un vino è una scelta fatta durante la produzione: dipende dal momento in cui viene aggiunto il brandy per fermare la fermentazione del vino.
La storia, in breve
Nel corso di quasi due millenni, sui pendii scistosi della valle del Douro ha preso vita un paesaggio viticolo unico.
La storia dei vigneti dell’Alto Douro è molto antica, tracce di torchi e recipienti per il vino possono essere fatte risalire almeno al III-IV secolo. Tuttavia, il nome vino di Porto compare solo nella seconda metà del XVII secolo, in un momento in cui la viticoltura del Douro si espande e le esportazioni di vino crescono rapidamente.
Verso la fine del XVII secolo, in un periodo di rivalità tra gli imperi marittimi del Nord, i fiamminghi e gli inglesi aumentarono la loro domanda di vini iberici, a scapito di quelli di Bordeaux e di altre regioni francesi. In modo simile a quanto stava accadendo con lo sherry, l’Inghilterra importò quantità crescenti di Porto e ad avviare cantine di affinamento, come la Taylor’s (EstD 1692).
La produzione del Douro, stimolata dalla crescente domanda inglese e dai prezzi alle stelle, cercò di adattarsi alle nuove esigenze del mercato. Ma, come per tutti i grandi vini, gli affari rivaleggiavano con gli interessi, portando a frodi e abusi. I prezzi crollarono e gli inglesi decisero di non acquistarlo più , accusando le Quintas di promuovere l’adulterazione.
Questa crisi commerciale portò alla creazione della Companhia Geral da Agricultura das Vinhas do Alto Douro. L’obiettivo era garantire la qualità del prodotto, evitare le adulterazioni, equilibrare la produzione e il commercio, e stabilizzare i prezzi.
Dopo le distruzioni causate a metà 1800 dall’oidio, fu la fillossera che, nei decenni successivi, ridusse gran parte dei vigneti della zona delimitata a un mortorio. L’area di produzione venne estesa ai vigneti nell’Alto Douro, dove l’attacco della fillossera fu più tardivo e meno violento.
All’inizio della sua dittatura, il 10 maggio 1907, João Franco firmò un decreto che regolava la produzione e che riservava la denominazione di Porto ai soli vini fortificati della regione del Douro.
Le esportazioni aumentarono a un ritmo senza precedenti, raggiungendo più di 100.000 barili nel 1924/1925, un livello che sarebbe stato superato solo alla fine degli anni Settanta.
Fino al 1986 poteva essere esportato dal Portogallo solo da Vila Nova de Gaia, vicino a Porto, la seconda città del Paese. Tradizionalmente, il vino veniva portato a valle su barche a fondo piatto chiamate “barcos rabelos“, per essere lavorato e conservato. Barche ancora oggi ormeggiate lungo il fiume Douro, davanti alle principali cantine di Porto.
Nel 1991 è stata presentata la richiesta di Identificazione Geografica europea, entrata in vigore con l’articolo 104 del Regolamento EU no. 1308/2013.
Le classificazioni del vino Porto
La gradazione del vino Porto deve essere obbligatoriamente compresa tra il 19 e il 22% vol. Questo comporta l’impossibilità dello sviluppo della flor, e la naturale ossidazione del vino.
Unica eccezione il White Port Dry, che può svendere sino al 16.5% Vol ed acquisire le note fruttate tipiche dello Sherry Fino.
Stile Ruby
Sono vini in cui l’enologo cerca di frenare l’evoluzione del colore rosso intenso e di mantenere il frutto e la forza di un vino giovane. Questo è il tipo di vino che si trova nelle seguenti categorie, in ordine crescente di qualità: Ruby, Reserve, Late Bottled Vintage (LBV) e Vintage. I vini delle categorie più pregiate, in particolare il Vintage, seguito dal LBV, sono ottimi da conservare perché invecchiano bene in bottiglia.
I Ruby Reserve Port sono vini corposi, ricchi e di colore rosso rubino intenso, questi vini sono spesso il prodotto di una selezione dei migliori vini di Porto, assemblati insieme per creare un vino giovane, potente, fruttato e intenso, ma anche rotondo e versatile.
I Late Bottled Vintage Port (LBV) sono Port Ruby di una sola annata, scelti per la loro altissima qualità e imbottigliati dopo un invecchiamento in legno da quattro a sei anni. La maggior parte di questi Porto è pronta per essere bevuta al momento dell’acquisto, ma possono continuare a invecchiare in bottiglia. Il Porto LBV è di colore rosso rubino intenso, estremamente corposo e ricco in bocca e possiede lo stile e la personalità univoche di un vino proveniente da un’unica vendemmia.
Temperatura di servizio: 12-16°C. Conservazione bottiglia aperta: 8-10 giorni.
Stile Tawny
Si ottengono da molti vini diversi, invecchiati per diversi periodi di tempo in botte o in tino. Con l’invecchiamento, il colore dei vini si sviluppa lentamente in fulvo, fulvo medio o fulvo chiaro, con un bouquet di frutta secca e legno; più il vino è vecchio, più questi aromi sono forti. Le attuali categorie di questo stile sono: Tawny, Tawny Reserve, Tawny con indicazione dell’età (10, 20, 30 e 40 anni) e Colheita. Si tratta di assemblaggi di vini di diverse annate, ad eccezione delle Colheitas, vini di una sola annata. Questi vini sono pronti da bere quando vengono imbottigliati.
Il Tawny Reserve Port è invecchiato in rovere, questo vino vanta sapori estremamente eleganti, la perfetta combinazione tra il fruttato della giovinezza e la maturità dell’affidamento, evidente anche nell’attraente colore marrone dorato.
I Colheita Port sono Tawny di una singola annata, invecchiati in botte per un minimo di sette anni e presentano un’ampia gamma di colori, dal rosso dorato al fulvo, a seconda dell’età. Anche il bouquet e il sapore si sviluppano nel tempo per creare Tawny di stile diverso.
Temperatura di servizio: 10-14°C. Conservazione bottiglia aperta: 3-4 settimane per i Tawny giovani, 1-4 mesi per i Tawny invecchiati 10+ anni.
White Port
Esistono diversi stili di Porto bianco in base alla durata dell’invecchiamento e ai diversi gradi di dolcezza (extra dry, dry, semi-sweet, sweet, very sweet e Lágrima), risultato del modo in cui ciascuno di essi viene prodotto.
Nel caso dei Porto White, oltre alla dolcezza, vi sono variazioni nei metodi di vinificazione che si riflettono sul profilo del vino. Abbiamo vini con aromi freschi e vigorosi e altri più tradizionali, con aromi di miele e frutta secca.
Oltre ai tradizionali Porto White, esistono oggi altri vini dall’aroma floreale e complesso e con una gradazione alcolica minima di 16,5% (Porto White dry light) in grado di soddisfare la domanda di Porto meno alcolici. Vini sublimi, durante i caldi mesi estivi, se serviti in un Port & Tonic.
Temperatura di servizio: 6-10°C. Conservazione bottiglia aperta: 8-10 giorni per i giovani, 1-4 mesi per White invecchiati 10+ anni.
Rosé
Il Rosé è un vino di colore rosa ottenuto da una leggera macerazione di uve rosse, senza ossidazione, durante la conservazione. Sono vini da bere giovani, molto aromatici con note di ciliegia, lampone e fragola. Al palato sono morbidi e piacevoli. Si bevono preferibilmente freschi o con ghiaccio e possono essere serviti anche in diversi cocktail.
Temperatura di servizio: 4°C. Conservazione bottiglia aperta: 8-10 giorni.
La botte, il Port Pipe
Le Port Pipe (circa 550-650 litri) sono le botti standard per la maturazione e la commercializzazione del vino Porto. Pur avendo circa lo stesso volume, le Port Pipe sono più lunghe e affusolate rispetto alle botti Butt di sherry.
In passato avevano un volume fissato in 534 litri, corrispondenti a 720 bottiglie di vino (garrafas de vinho). Oltre che con il rovere, potevano essere fabbricate con il legno di castagno.
Le Port Pipe sono difficili da reperire al giorno d’oggi, più di quelle di sherry, e bisogna pagarle a prezzo maggiorato.
Nel mondo del whisky sono ricercate perché apportano un profilo aromatico unico, diverso rispetto a quello delle botti di sherry: meno legno e tanta frutta a bacca rossa, marmellata di prugna, cioccolato fondente e pepe nero. Il Porto conferisce al whisky un caratteristico stile di agrumi secchi dolci. Il colore del dram acquisisce una tonalità rosata, rossastra, unica nel panorama dei single malt. Tutti indizi che portano verso un’unica direzione: l’industria del whisky preferisce il giovane Port Ruby rispetto agli invecchiati Tawny.
Vista la difficoltà di reperimento delle Pipes, la maggioranza delle botti di Vino Porto presenti nelle warehouse scozzesi sono barrique seasoned da 225 litri. Le poche vecchie originali Pipes disponibili sono spesso ammuffite e sulfuree, ed è bene evitare quegli aromi.
L’apporto aromatico è “potente”, solitamente limitato a finishing di pochi mesi. Nonostante il rigido clima scozzese, le botti di Porto devono essere monitorate attentamente, e – dopo i cinque mesi iniziali di maturazione – è bene prelevare un campione una o due volte al mese.