Scozia, i bicentenari del 2024

La produzione di whisky in Scozia fu tassata per la prima volta nel 1644; questo portò ad un immediato aumento della distillazione illegale in tutto il Paese. Nel 1780 si contavano solo 8 distillerie autorizzate, localizzate principalmente nella Central Belt scozzese (le Lowlands) e 400 illegali sparse per le Highlands. Nel secondo decennio del 1800, ogni anno venivano confiscati ben 14.000 alambicchi illegali e più della metà del whisky consumato in Scozia veniva gustato senza che il fisco prendesse la sua parte.

Grazie all’intervento del V Duca di Gordon, e volendo favorire l’ingresso nella legalità, nel 1823 il Parlamento con l’Excise Act alleggerì le restrizioni sulle distillerie autorizzate, rendendo più difficile l’attività delle distillerie illegali e inaugurando l’era moderna della produzione di Scotch.

Seguì nel 1824 una proliferazione di richieste di nuove licenze, distillerie che compiono oggi 200 anni di attività.

L’Excise Act del 1823

Fonte Scotch Whisky Association

Il 18 luglio 1823 venne approvato l’Excise Act, una legge che ha plasmato in modo fondamentale il futuro dell’industria del whisky scozzese come la conosciamo oggi. L’Excise Act fissava una tassa di 10 sterline per la licenza di un alambicco, stabiliva i livelli di dazio per i distillati, consentiva lo stoccaggio in sospensione di accisa nei magazzini controllati dallo stato e riduceva le possibilità di evadere le tasse.

La legge, che consta di 52 pagine, contiene i dettagli relativi alla creazione e alla regolamentazione di una distilleria di whisky: il suo scopo era quello di creare condizioni di parità per i distillatori, generare una fonte di reddito per i coltivatori di cereali in Scozia e, in ultima analisi, garantire ai consumatori una fornitura di acquavite di qualità.

La qualità dello Scotch Whisky, il suo successo e la sua fama mondiale sono stati fortemente influenzati da questo documento. Nel mondo si vende oggi più Scotch Whisky di quello irlandese, statunitense, canadese e giapponese messi insieme.

Anniversari importanti per lo Scotch Whisky

Sei distillerie scozzesi fondate nel 1824 sono sopravvissute fino ad oggi e quest’anno festeggeranno il loro bicentenario. Tre distillerie – Macallan, Glenlivet e Cardhu – hanno nomi importanti e, siamo sicuri, coglieranno l’occasione per rilasciare imbottigliamenti in edizione limitata.

Il 1824 è anche la data di fondazione della prima distilleria scozzese di grano, Cameronbridge. Un anno davvero importante per la storia dello Scotch Whisky.

Dopo il centenario un po’ sottotono del whisky giapponese, dove si è parlato solo di bottiglie vergognosamente care senza veri momenti di festa, cosa dobbiamo aspettarci dalla Scozia?

Macallan (1824)

Non abbiamo dovuto attendere molto per cogliere le intenzioni di Macallan, visto che già il 3 gennaio è stata lanciata la campagna “The Macallan, 200 years young”.

La distilleria venne fondata nel 1824 da Alexander Reid e inizialmente si chiamava “Distilleria Elchies”. Il nome fu cambiato in Macallan-Glenlivet nel 1892 dall’allora proprietario Roderick Kemp. Dal 1999, il Gruppo Edrington detiene la quota di maggioranza della distilleria (52,5%), mentre Suntory possiede il 25% e William Grant & Sons il 22,5%.

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Macallan ha rivelato il suo nuovo logo del bicentenario già nel 2023, ispirandosi all’idea della continuità, dell’infinito.

Nell’ambito della celebrazione, il nuovo marchio promette di esplorare la sua eredità e di viaggiare nel tempo con la frase “Incomparabile, Creatività, Artigianato, Eredità e Sostenibilità”. Sebbene non siano ancora stati rilasciati imbottigliamenti celebrativi, ci aspettiamo che un’ampia gamma sia disponibile entro la fine del 2024.

Glenlivet (1824)

Per Glenlivet si è dovuto attendere qualche giorno in più. Il 15 gennaio ha preso il via la campagna “The Glenlivet, here’s to the next 200 years!”

Glenlivet è stata la prima licenza rilasciata dopo l’Excise Act del 1823. È diventato un nome talmente importante che molte delle distillerie della zona hanno aggiunto il suffisso -Glenlivet per sfruttarne la fama (ricordiamo Macallan-Glenlivet e Longmorn-Glenlivet, ad esempio). Proprio per distinguersi dalle altre la distilleria mise l’articolo davanti e diventò The Glenlivet.

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Avendo ottenuto per prima la licenza di distillazione, Glenlivet è stata anche la prima a rilasciare un imbottigliamento commemorativo. Glenlivet, di proprietà di Pernod Ricard, ha lanciato un concorso mondiale alla ricerca di disegni audaci e originali da rappresentare in etichetta. Tra gli oltre 400 progetti ricevuti, il vincitore, proveniente da Bogotà (Colombia), ha proposto uno stile illustrativo unico con un disegno che ha tracciato i 200 anni di storia della distilleria.

Il The Glenlivet 12 anni 200 Year Anniversary Edition è una edizione speciale maturata al 100% in rovere americano ed è imbottigliata al 43% abv. È disponibile solo attraverso il loro Online Store fino ad aprile 2024.

Cardhu (1824)

Tutto tace ancora in casa Diageo, ma la distilleria maggiormente legata alla storia di Johnnie Walker non perderà sicuramente l’occasione per fare festa.

La distilleria Cardhu, nota anche come “la casa nello Speyside di Johnnie Walker“, fu fondata nel 1824 da John e Helen Cummings. Inizialmente denominata distilleria Cardow, Helen ha registrato il marchio Car Dhu nel 1872, dopo la scomparsa del marito.

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La fondazione delle distillerie di Scozia