Weekly Dram 23.42
Quando si parla di Stati Uniti e della loro storia, il primo pensiero va al Far West e a tutto l’immaginario costruito tra film e fumetti, in cui cavalli, cowboy, pistole e saloon sono al centro di ogni ricostruzione scenica.
Ed è a questo immaginario che hanno deciso di rifarsi David Perkins e la moglie Jane quando nel 2006 riportano la distillazione di whiskey nello Utah, assente fin dal 1870, aprendo allo stesso tempo un saloon in pur stile Far West che in breve tempo acquisisce grande fama, venendo nominata la prima distilleria gastronomica al mondo.
Dopo Park City, aprono un’altra attività a Wanship, sempre nello Utah, circa nove anni più tardi, con la produzione diversificata tra bourbon, single malt e rye, oltre a una serie di cocktail già pronti per il consumo.
In realtà la componente autoctona è molto limitata, date le dimensioni estremamente ridotte degli alambicchi, e gli imbottigliamenti distribuiti sono per lo più blended di whiskey provenienti da altre distillerie americane, soprattutto la Midwest Grain Products dell’Indiana, uniti in alcuni casi al proprio distillato, per creare un’offerta molto variegata tra prodotti fissi (realizzati in batch limitati) ed edizioni speciali.
Oggi apro uno degli imbottigliamenti forse più rappresentativi del marchio, blend tra rye whiskey invecchiati da un minimo di tre anni a un massimo di sette, in parte provenienti da MGP e in parte prodotti in loco, realizzati in lotti.
HIGH WEST DOUBLE RYE!
American Rye Whiskey
46%abv, botti vergini tostate
Prezzo intorno ai 60 euro
Biscotti alla cannella e zenzero (tipo quelli Ikea), melassa, fieno e un tocco di liquirizia arrivano subito al naso, in un insieme caldo e speziato molto piacevole. Il substrato degli aromi è molto erbaceo, quasi balsamico, ma con quell’anima da dolce natalizio nordico che gli dona sostanza. Scavando, si trova anche frutta come prugne, mele cotogne cotte, mango e un tocco di arancia rossa. Nel tempo, gli aromi si arricchiscono e ispessiscono.
E le componenti speziate ed erbacee dominano al palato, con la cannella a guidare la carica di anice, aneto, aghi di pino, fieno. Complice la gradazione che, pur non particolarmente alta, si fa sentire, gli aromi spiccano e scaldano scivolando oleosi e compatti, con liquirizia, mele cotte, arancia, scorzetta di limone, goccia di miele. Leggero sentore di legno appena tagliato sullo sfondo.
Finale abbastanza lungo, di liquirizia, cannella, bustina da tè usata, anice e un pizzico di cioccolato.
Questo whiskey va giù che è un piacere: ricco, caldo, morbido, speziato… bevuta piena e soddisfacente, pericolosamente invitante a far seguire bicchiere su bicchiere, perfetto per le serate fredde che iniziano (finalmente) a segnare le nostre giornate.
Link a tutti gli assaggi di High West: https://whiskyart.blog/it/category/usa-2/high-west-usa