Hegura-jima, l’isola delle donne pescatrici

Hegura-jima, l’isola delle donne pescatrici

Dal diario di viaggio di Claudio Riva, whisky e dintorni


Gran parte del cibo giapponese è di origine marina e così, mentre gli uomini erano impegnati nelle lunghe battute di pesca alle donne non restava che occuparsi della casa e della raccolta del riso. Non a Hegura-jima, l’isola delle donne pescatrici, al largo della penisola di Noto. La vicenda è narrata in un libro fotografico da Fosco Maraini (L’isola delle pescatrici, Leonardo Da Vinci Editore, 1964) e da una successione di mostre fotografiche che qualche anno compaiono in giro per l’Italia.

Maraini racconta la vita delle “Ama” (letteralmente le “donne del mare”) che durante i mesi estivi si immergevano nude nelle acque dell’isola di Hèkura (penisola di Noto) per la pesca di crostacei, molluschi e perle. Oggi le “ama” rimaste sono poche, l’età media avanza, il perizoma è stato sostituito da una tunica o dalla più tecnica muta. Il lavoro di Maraini è una importante testimonianza storica, le foto in bianco e nero aggiungono ancora più fascino.

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Veloci appunti e qualche fotografia, importati da Facebook

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