Glenfiddich Project XX #WeeklyDram

Glenfiddich Project XX #WeeklyDram

Weekly Dram 23.36

Quando si parla di scotch whisky, uno dei marchi più conosciuti è sicuramente Glenfiddich, grazie anche alla forma molto riconoscibile delle loro bottiglie, sebbene un recente restyling ne abbia modificato radicalmente l’aspetto portandolo a un look decisamente più consueto.

 

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Non starò qui a farvi la storia della distilleria, in fondo a questo articolo trovate la scheda più che esaustiva creata dal Club, mi interessava invece parlarvi di un lato forse meno conosciuto della loro produzione, quello più sperimentale e fuori dalla “comfort zone” degli appassionati del cervo dello Speyside, che in particolare nel 2016 prese forma con la Experimental Series.

 

 

Brian Kinsman, da 23 anni Master Blender per William Grant & Sons e dal 2009 Malt Master di Glenfiddich, decise di giocare un po’ con il classico profilo della distilleria, dando vita a quattro imbottigliamenti che giocano su maturazioni e affinamenti inusuali per il marchio.

Per me, il più interessante dei quattro è il secondo, uscito nel 2017, che ha visto coinvolgere venti brand ambassador da tutto il mondo a cui Kinsman ha chiesto di scegliere una botte a testa dall’immensa collezione di Glenfiddich, per poi dare vita a un imbottigliamento davvero unico.

 

 

La scelta è ricaduta su diciassette barrel ex bourbon, due butt ex sherry e una pipe ex porto, che Kinsman ha poi dovuto unire trovando il perfetto equilibrio tra tutte le botti in un vatting che ha sicuramente messo a dura prova le sue straordinarie abilità di blender.

E devo dire che il risultato finale, almeno per me, è stato vincente.

 


GLENFIDDICH PROJECT XX

47% abv, botti ex bourbon, ex sherry ed ex porto

Prezzo: intorno ai 70 euro

 

Al naso è molto fresco e frizzantino, con note vegetali e fruttate che si inseguono tra le narici: frutta bianca e tropicale (pera, pesca, susine, albicocca, ananas), ribes, succo di limone, una spolverata di cannella e noce moscata, mandorle. In lunghezza, meringa, succo di mirtilli, legno e una spiccata vena minerale. Vivace e sbarazzino.

 

 

Al palato si fa più caldo e scuro, facendo emergere maggiormente i frutti rossi (lamponi, ribes, mirtilli, uva sultanina) e arancia rossa, con tonalità vinose più accese e vibranti. Non mancano le componenti morbide, sebbene poste in secondo piano, di miele, cioccolato al latte, biscotti al burro, e torna la vena minerale sempre piuttosto vivida. Chiudono il cerchio spezie del legno e note vegetali.

Finale di media lunghezza con i tannini a guidare tonalità fruttate, mandorle, spezie e afflati minerali e vegetali.

 

Curioso come alla fine a dominare siano le botti percentualmente meno presenti nel vatting, l’insieme è più interessante al naso di quanto poi si riveli alla degustazione, con un livello che resta comunque alto e piacevole, dimostrando cosa possa fare Glenfiddich quando flette i propri muscoli (senza cadere nel vuoto).

 

Link a tutti gli assaggi di Glenfiddich: https://whiskyart.blog/it/category/scozia/speyside-scozia-2/glenfiddich-speyside-whisky/

 

Maggiori informazioni sulla distilleria: https://whiskyclub.it/distilleria/glenfiddich/

 

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