Dal diario di viaggio di Claudio Riva, whisky e dintorni
Freeland Spirits, Portland, Oregon.
Distilleria giovane (2017) a completa gestione femminile, elegante tasting room con vista. Alambicchi che stanno al momento producendo gin e lentamente accumulando botti di whiskey. Il loro primo bourbon è stato messo in vendita a novembre 2018 e chiaramente non può essere una loro produzione. La base è un bourbon di 3 anni di provenienza industriale (Indiana, sempre loro) ad alto contenuto di segale (70% corn, 20% rye), passato per 5 mesi in barili di pinot nero dell’Oregon e ulteriormente affinato grazie al blending con un bourbon di 12 anni. Sulla possibilità di rimarchiare e sul finishing nel mondo del bourbon credo di avere già detto tutto in passato.
Servito nel glencairn, assaggio il batch #2 a testimonianza che le 800 bottiglie del primo rilascio sono andate tutte vendute in poche settimane. 92 proof.
Vellutato, davvero molto morbido, la nota di caramello ingentilita da un sorta di crostata di mirtilli, crema pasticcera, spezia gentile (pepe rosa) e leggerissima spolverata di cacao. Col tempo arancia candita e una leggera nota di nocciola affumicata. Piacevole acidità sul finale, che è medio e rimane sempre gradevole. Nel complesso un bourbon molto elegante, da bere liscio e in buona compagnia.
Whisky Club Italia #hipstertour19
Veloci appunti e qualche fotografia, importati da Facebook
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