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Domaine de Poutëou, ultima tappa in Armagnac. Avevo chiesto di poter conoscere una distilleria rurale, la visita ha superato ampiamente le mie aspettative.
Vignerons indépendant del Bas Armagnac, navigatore di nessun aiuto, realtà immersa nelle vigne. Ci arrivo nel primo pomeriggio, il parcheggio inaspettatamente stracolmo di auto, varco il cancello d’ingresso e vengo accolto da un gruppo di persone intente a grigliare un po’ di costine.
Entro in distilleria, Armagnacais che fu mobile lasciato acceso e incustodito in un angolo. Grande vociare, lunghe tavolate tutte occupate da persone che stanno pranzando. La mia domanda è stata spontanea … “ma fate anche da ristorante?”. Marc mi risponde in modo perentorio “noi qui sappiamo fare Armagnac, il cibo se lo portano loro da casa!”.
Meraviglia. Bbq sempre accesso, poche migliaia di bottiglie di distillato prodotte ogni anno, un centinaio di posti a sedere per i clienti. Che si fermano per mangiare, per bere i vini della casa, il floc, gli armagnac, e per fare qualche acquisto. Chiedo se sono distribuiti in Italia e mi rispondono sorridendo che vendono tutto lì, la clientela è molto fidelizzata.
Armagnac grasso, si stacca decisamente dagli assaggi che avevo fatto nei giorni precedenti. Piacevolissimo, profondo, faccio capire cosa gradisco e appaiono magicamente nuove bottiglie o campioni di botte. 2000, 1987, 1976 … il tavolo si riempie in fretta. Per ogni vintage disponibile tengono sempre un po’ di bottiglie pronte per l’acquisto, quando stanno per finire vanno direttamente in magazzino e ne riempiono un’altra dozzina, prelevando l’Armagnac direttamente dalla botte.
La prossima volta mi presento con un salame e un po’ di parmigiano. Il resto, convivialità inclusa, è già tutto lì.
Whisky Club Italia
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