Roseisle
Nel 2007 Diageo annuncia i piani di costruzione di una nuova super distilleria da realizzarsi nel Morayshire (la costa a Nord dello Speyside). L’annuncio è da fare tremare le gambe ai concorrenti perché veniva delineato il profilo di una distilleria con decine di alambicchi ed una capacità annua di oltre 10 milioni di litri di alcol.
Non solo, Diageo da subi dichiarò di voler realizzare una distilleria eco-compatibile grazie ad un uso più razionale dell’energia, ed alla installazione di un bruciatore di biomasse che utilizzasse i residui della distillazione per produrre il 72% del calore necessario alla distilleria. Insomma un progetto avveniristico … dal costo di 40 milioni di sterline.
Tornando a quegli anni, l’annuncio di una nuova distilleria con oltre 10 milioni di litri di capacità e con la possibilità di essere facilmente espansa sino a 20 milioni, non lasciò in pace gli appassionati. Oggi sappiamo che il mercato sarebbe stato in forte costante crescita e che altre distillerie avrebbero seguito questo fenomeno di gigantismo (si pensi a Glenlivet, Macallan), ma allora il messaggio che ne usciva lasciava temere la chiusura di altre distillerie meno efficienti nel gruppo Diageo a vantaggio del “nuovo”.
Il luogo prescelto fu Roseisle, qualche miglio a ovest di Elgin, nello stesso sito dove Diageo già ha uno delle sue grandi malterie. I lavori terminarono nel 2009 e la distilleria inizio i suoi run di test. Infatti gli impianti realizzati avevano qualcosa di innovativo che necessitava una fase di prova. Una lunga fermentazione (oltre 90 ore), l’uso di condensatori sia tradizionali di rame che sperimentali di acciaio, e soprattutto la possibilità di dirigere l’output di ogni alambicco verso una o l’altra tipologia di condensatore, rendeva la Roseisle potenzialmente in grado di produrre qualsiasi tipologia di whisky dello Speyside, dallo spirito più leggero a quello più pesante.
Questa fase di test terminò nel 2010. E’ l’11 Ottobre 2010 quando viene ufficialmente inaugurata da Paul Walsh, chief executive di Diageo. L’obbiettivo dichiarato è sempre quello: produrre malto per la crescente domanda mondiale dei blended del gruppo, Johnnie Walker per primo.
E’ del 2013 l’annuncio di Michael Alexander, responsabile ambientale di Diageo, di avere raggiunto il primo target della riduzione del 26% delle emissioni di carbonio. Contestualmente veniva confermato l’obbiettivo di raggiungere il 50% entro fine 2015.
STORIA
Diageo svela i piani di una super distilleria nel Morayshire
La costruzione viene completata e si iniziano le distillazioni di test
Ad Ottobre la distilleria viene ufficialmente presentata
Diageo rivela che grazie al progetto eco-sostenibile della distilleria le emissioni sono ridotte del 26%
Il primo rilascio di Roseisle, il 12 anni The Origami Kite, compare nelle Special Releases Diageo 2023