Dentro Rosebank, Rosebank vive

Dentro Rosebank, Rosebank vive

Ieri, venerdì 7 giugno 2024, la nuova distilleria Rosebank ha aperto per la prima volte le porte al pubblico.

Da appassionato di torbato e di whisky di mare, ho sempre ricercato l’assaggio di Rosebank, il malto Re delle Lowlands. Se le bottiglie, ottenute dalle ultime scorte della produzione interrotta nel 1993, erano e restano inavvicinabili per il costo elevato, ogni volta che ho trovato un dram in una qualche whisky list non ho mancato l’occasione per metterci sopra il naso. Rimanendo sempre sorpreso per la perfetta armonia tra lo stile fruttato-floreale delle Lowlands e una masticabilità da Speyside. E scovando talvolta un filo di torba, probabilmente derivato dall’utilizzo di botti ex-Islay.

Last but not the least, diversamente da molte altre distillerie iconiche, anche gli imbottigliamenti indipendenti di Rosebank seguivano la linea di ottima qualità degli originali. Simpatica la varietà di stili nei vari rilasci per la linea Flora & Fauna del precedente proprietario, Diageo.

Potevo mancare l’occasione di scoprire i segreti della rinascita di Rosebank e i piani per il suo immediato futuro?

Eccomi nel cuore di Camelon (Falkirk), in compagnia degli amici croati, di due giovani ragazze cinesi, del global ambassador Gordon Dundas e della guida Alex (già guida in altre distillerie del gruppo). Abbiamo inaugurato un nuovo capitolo della distilleria, partecipando al primo Revered Tour nella storia di Rosebank.

 

 

L’esperienza e il nuovo Visitor Centre

Poche settimane fa avevamo annunciato il ricco menù di esperienze di Rosebank e confermato la maestosa architettura della distilleria, un ottimo connubio tra gli antichi edifici affacciati sul canale (che non hanno potuto abbattere) e le moderne vetrate della still house.

Durante la mia visita al cantiere, nel novembre 2021, Gordon e il distillery manager Malcolm Rennie mi avevano anticipato i piani per il nuovo accogliente Visitor Centre, tutti confermati dalla mia visita. Quello che non mi avevano detto era il brivido e l’emozione che avrei provato varcando il cancello d’ingresso ricavato attorno alla grande vecchia ciminiera.

Elegante e accogliente lo shop, così come le intime sale di degustazione, uno status quasi scontato. Mi ha sorpreso riscontrare la stessa attenzione ai dettagli nella parte produttiva, rinnovo i complimenti all’architetto.

L’esperienza, sicuramente non regalata, dura 3 ore ed è divisa in quattro parti:

  • L’accoglienza nel lounge, calda e informale, con un racconto della storia della distilleria, un drink e piccoli spuntini.
  • La visita alle sale produttive, con la distilleria in funzione.
  • L’assaggio di due differenti new make.
  • La importante degustazione finale.

 

 

The King of the Lowlands

Rosebank prese vita nel 1840 sulle rive del canale Forth & Clyde, appena a ovest di Falkirk, nel cuore delle Lowlands. La distilleria fu fondata da James Rankine, un commerciante di vini locale, e nel giro di pochi decenni il loro whisky era disponibile in mezzo mondo, Australia inclusa.

Il canale Forth & Clyde è considerato la vera culla del whisky scozzese come lo conosciamo. Il canale fu inaugurato nel 1790, collegando Edimburgo e Glasgow e consentendo il passaggio sicuro di merci e persone da costa a costa. Lungo le sue sponde sorsero diverse distillerie, tra cui Rosebank nel villaggio di Camelon, a ovest di Falkirk.

 

 

Il fatto che Rosebank sia l’unica sopravvissuta tra tutte le distillerie lungo il canale la dice lunga sulla qualità del suo whisky. Esiste un riferimento precedente a una distilleria con lo stesso nome, ma la sua ubicazione non è chiara. Quello che sappiamo è che James Rankine acquistò le malterie della vecchia distilleria Camelon nel 1840 e le trasformò in Rosebank. Suo figlio Robert acquistò la Camelon, che demolì, per poi ricostruire la distilleria Rosebank nel 1868, a cavallo del canale.

Il suo destino è sempre stato legato a quello dei grandi Blended, che forniva, un mercato diventato negli anni ’80 saturo e troppo competitivo.

Alla fine, i proprietari di Rosebank si decisero a rilasciare un proprio single malt, ma era troppo tardi per salvare la distilleria.

Rosebank chiuse nel 1993, nonostante il suo originale processo di distillazione e la sua fama di “Re delle Lowlands”. Per il guru del whisky Michael Jackson, che non ha mai dubitato che Rosebank fosse uno dei grandi, fu “una grave perdita”.

Le speranze di una sua rinascita si sono affievolite ogni anno che passava, e quando i ladri di rame sono entrati e hanno distrutto gli alambicchi nel 2008, la distilleria era sicuramente destinata alla demolizione.

Contro ogni previsione, Rosebank è stata invece salvata da Ian Macleod Distillers nel 2017.

 

 

Una ricostruzione storica fotografica, accompagnata da un assaggio di un “new fashioned“, drink bianco che ha visto il whisky sostituito con il new make al 63.5%. New make che è anche disponibile all’acquisto nello shop.

 

 

L’originale processo di produzione

Il whisky Rosebank è un elegante Single Malt delle Lowland frutto di una combinazione unica: non torbato, tripla distillazione e utilizzo dei worm tub. Dopo il furto degli alambicchi e il rifiuto da parte di Diageo di tirar fuori dagli archivi vecchi campioni di New Make, Malcolm Rennie non ha avuto vita facile.

La sorgente d’acqua è la Carron Valley Reservoir, una dozzina di miglia ad ovest.

Il malto è della varietà Laureate, 100% scozzese, maltato da Crisp. L’ammostamento è effettuato in un mashtun che a prima vista appare piccolo e che produce un wort clear, perfetto per valorizzare il profilo fruttato e floreale di Rosebank. La fermentazione, effettuata in 8 washback di legno, usa distiller yeast Mauri e dura le classiche 60 ore.

In merito alla distillazione scriverò un approfondimento, i tre alambicchi (Wash, Intermediate e Spirit Still) producono un new make con una gradazione attorno al 78%. La prima distillazione disalcola completamente, la seconda taglia una parte delle code, la terza taglia teste e code.

La presenza dei Worm Tub su tutti e tre gli alambicchi condiziona, chiaramente, lo stile del new make. Il maggiore contatto con il rame indotto dalla tripla distillazione è contrastato dal poco rame della condensazione. Il risultato? A mio parere un naso da irlandese e un corpo più ricco, masticabile.

Rosebank è l’unica distilleria al mondo (per quanto ne possa sapere) a possedere l’intrigante combinazione tripla distillazione + worm tub.

La distilleria, trovandosi in centro città, mai otterrà il permesso di costruire magazzini sul posto, ma a Ian Macleod non mancano spazi per le nuove botti.

Quanto stock è rimasto del vecchio Rosebank? Poco, pochissimo, ma nessuno in realtà lo rende noto. Gli ultimi imbottigliamenti sono stati fatti con liquido proveniente anche da Gordon & MacPhail.

La distilleria ha un elevato livello di automazione ed è operata 24×7 da un team di 5 persone, un solo uomo per turno. La produzione – e adesso lo si può dire, avendo alle spalle un anno giusto di attività – si attesta su 1 milione di litri di alcol puro all’anno.

 

 

La degustazione

Come anticipato, la degustazione è iniziata con l’assaggio di due campioni di New Make Spirit.

Il primo – proveniente dalle prime distillazioni di prova (è datato 13 giugno 2023, la prima botte è stata riempita il 18 luglio 2023) – è molto grezzo, speziato e con una nota importante di cereale e liquirizia. Si stavano ancora mettendo a punto gli impianti e il rame era ancora “vergine” e poco propenso a pulire.

Il secondo, distillato pochi giorni fa (24 maggio 2024), ha invece messo in gioco tutte le qualità della distilleria. Il naso, classico, è dominato da note di pera vanigliata. Al palato è supermasticabile, per nulla disturbato dalla elevata gradazione, ricco e profondo.

 

 

Dalla bottiglia abbiamo potuto assaggiare:

  • Rosebank 12 anni Flora & Fauna, 43% abv
    Il super attento Tom non ha potuto non far notare che quello che avevamo sotto il naso era il primo rilascio (1991) di Rosebank mai imbottigliato da Diageo nella serie Flora & Fauna (wooden box e black cap). Una rarità che ha messo in gioco uno dei migliori imbottigliamenti dell’intera serie.
    .
  • Rosebank 31 anni Legacy secondo rilascio (2022), 48.1% abv
    Speravo di poter assaggiare il 32 anni, il terzo e ultimo rilascio della serie Legacy, e invece mi è toccato rimettere il naso su quel mostro di complessità che è il 31 anni. Deluso? Certo che no!
    .
  • Rosebank 33 anni, Vintage 1989, distillery only, 47.6% abv
    Il più vecchio imbottigliamento originale mai rilasciato da Rosebank, è un 33 anni disponibile solo presso il Visitor Centre della distilleria. Solo 650 bottiglie, offerte al costo di £ 3.200 (Quasi economico. Ditemi che non ho scritto che costa poco, please, ditemelo!)
    Grandi aspettative, giudizio da parte di tutti con una presenza troppo invasiva del legno. Insomma, assaggiato per i fatti suoi avrebbe potuto dire la sua, ma messo a confronto con il F&F e il 31 anni è risultato sicuramente perdente.

Le preferenze si sono divise tra il più facile da bere Flora & Fauna e il mostro di complessità del 31 anni.

In conclusione, tutto bene? La distilleria è fantastica, l’accoglienza top, non c’è stato l’effetto “prima”; per chi è corso alla corte di Rosebank, rispondendo subito alla chiamata, era lecito aspettarsi due parole da parte di Gordon o di Malcolm. Niente. È stato un buon test per Alex, bravissima, messa sotto stress dalle continue domande nerd di Tom, ahahaah. Infine, quel maledetto vizio di Ian Macleod di proibire fotografie nelle proprie still house va definitivamente estirpato!

 

 

ALTRI ARTICOLI

Comments

Leave a comment