Weekly Dram 24.19
Chi non conosce il Jack Daniel’s? Che sia in purezza (pochi) o in miscelazione (tanti), più o meno tutti ci siamo imbattuti in quello che è uno dei più famosi whiskey americani, uno dei pochi a poter godere della specialissima definizione di Tennessee Whiskey.
Per capire cosa renda questa categoria diversa dal classico bourbon, vi rimando al pezzo scritto da Claudio non molto tempo fa, oggi invece vi parlo di un signore che sicuramente avrete notato nell’edizione dell’anno scorso del Milano Whisky Festival, impossibile da mancare.
J. Arthur Rackham ha una stazza decisamente imponente, che non passa inosservata almeno quanto i suoi lunghi capelli chiari, il volto rubizzo e soprattutto l’aria molto allegra e socievole, un londinese che dopo anni di lavoro nel settore degli spiriti in tutto il mondo (e in particolare nella zona del cognac) ha deciso nel 2020 di lanciarsi nella propria versione del Tennessee Whiskey, aggiungendoci un tocco personale.
Non ancora distillatore, si fornisce da produttori locali che realizzano il distillato secondo i suoi dettami a partire da un sour mash con alta percentuale di mais accompagnato da segale e l’immancabile orzo maltato, con un invecchiamento di circa 4 anni nelle classiche botti di legno americano vergine leggermente carbonizzate.
Il tocco personale? Un secondo mellowing prima dell’imbottigliamento, andando quindi ad ammorbidire ulteriormente il proprio whiskey.
Ho già avuto modo di rivelare la mia non particolare passione per i bourbon, ma l’assaggio di questo imbottigliamento da botte singola (ogni anno ne escono 10 diversi) e a grado pieno è stato uno di quelli che mi ha fatto davvero innamorare.
DADDY RACK SINGLE BARREL 2022
Tennessee Straight Whiskey
57.8% abv, botti vergini americane leggermente carbonizzate
Prezzo intorno agli 85 euro
Al naso il primo pensiero è proprio quello della morbidezza, con la gradazione pienamente integrata negli aromi di caramello, sciroppo d’acero, datteri, toffee e una marcata nota speziata (noce moscata, cannella). Intenso e pieno, mostra venature vegetali e minerali che smorzano l’ondata di dolcezza, portandola nel tempo a farsi più delicata ed elegante con una lieve nota di legno. Mellifluo.
In bocca la speziatura pizzica con decisione grazie a zenzero, noce moscata, cannella e una punta di anice, ma presto arriva tutto il calore del distillato esordendo con cioccolato e caffè, seguiti a ruota dalla compagnia dell’olfatto seppur con minore incidenza. I toni sono infatti declinati più sull’amarotico, la parte vegetale lascia un’impronta netta sui sapori portando con sé frutta secca (arachidi tostate, macadamia) e una fresca nota balsamica dai tratti mentolati, specie in lunghezza.
Finale abbastanza lungo e fresco, dove prosegue il balsamico soffiando su spezie, caffè, cioccolato e caramello.
Un gioiello di equilibrio ed eleganza, con gradazione e lavorazione che smussano gli angoli rendendolo una bevuta pericolosamente piacevole, sicuramente eccellente in miscelazione ma con grandi soddisfazioni in purezza.