Io mi ricordo. Si mi ricordo.
Andavo a letto dopo Carosello nei primi anni Ottanta del secolo scorso.
Non avevo telefonini, tablet, canali televisivi a pagamento ed altre diavolerie.
Eppure già sapevo quello che sarebbe avvenuto.
Grazie ad uno spot.
Io lo chiamavo lo spot del carciofo.
C’era questo simpatico attore, Ernesto Calindri, che in pratica, ininterrottamente dal 1966 al 1984, credo, si poneva in una rotatoria, in mezzo al traffico di inquinanti auto Euro-1, sfogliava il quotidiano e beveva l’Amaro al carciofo e lo faceva annunciando al mondo intero, e a me bambino, che beveva questo Amaro “contro il logorio della vita moderna”.
Cioè Lui già sapeva che la vita moderna ci avrebbe logorato, mi avrebbe logorato.
Nostradamus Calindri.
Non pensate che avesse ragione il buon Ernesto?
Ecco, io poi andavo a dormire traumatizzato, ancora bambino, accendevo la radio che mi avrebbe addormentato e sognavo i modi per affrontare la vita successiva.
Claudio avrebbe reagito bevendo whisky per il resto della sua vita, io bevendo e studiando vino e distillati e la loro storia.
Insomma, Ernesto Calindri, la vita moderna e l’Amaro al Carciofo…
Si ma di cosa stiamo parlando?
Ma del Cynar, of course.
C’era una volta, nel 1948, l’azienda Pezziol di Padova, di cui erano titolari Amedeo, Angelo e Mario Dalle Molle, che erano già rinomati per la produzione del VOV, ebbene l’azienda crea quell’anno un prototipo di liquore dal nome spaziale di CaB1.
In particolare Angelo Dalle Molle, sostanzialmente il padre del Cynar, scomparso nel 2001, ebbe una storia singolare. Geniale, poliedrico, aveva compreso già con più di cinquant’anni di anticipo che le auto del futuro avrebbero avuto successo in quanto elettriche. Angelo era convinto di poter e di dover sfruttare al meglio le qualità benefiche del carciofo. Inoltre fu uno dei primi imprenditori a credere nella necessità di reinvestire il denaro risultante dai profitti delle vendite dei prodotti realizzati in straordinarie ed efficaci campagne di marketing. Non sarà inutile dire che le sue qualità variegate lo avevano reso membro del Comitato d’Onore del Museo Dalì di Figueres. Probabilmente grazie anche al suo liquore aveva resistito bene allo stress della vita contemporanea!
Al tramonto del 1949, dopo molti esperimenti e molte bevute, questo liquore assume la denominazione che lo renderà famoso a me e a molti altri spettatori della tv degli Ottanta: Cynar! Nome derivante dalla cynara scolymus, nome botanico del carciofo e componente fondamentale del liquore. Nel 1952 comincia ad essere commercializzato in maniera importante grazie all’etichetta, anch’essa destinata ad essere nella storia del marketing liquoristico. Gia nel 1955 è tra i più apprezzati liquori italiani, secondo la Doxa, la sede legale viene spostata a Milano, nonostante la produzione avvenga a Padova. Dal 1957 al 1976 il successo del prodotto è notevole ed in crescendo grazie soprattutto alla sinergia con Ernesto Calindri e al citato spot durante il seguitissimo Carosello televisivo. Ernesto regalerà ulteriore notorietà al liquore fino al 1984, mentre l’ambientazione dello spot già alla fine dei Settanta è mutata dalla rotatoria trafficata al campo di carciofi.
Nei Novanta poi a Ernesto subentrerà come testimonial Ernesto Lionello, poi Natalia Estrada e nuovi momenti pubblicitari musicati dal grande Enzo Jannacci. Dal 2007 in poi l’azienda chiamerà negli spot pubblicitari Elio e le Storie Tese, che riproporranno in chiave ironica lo spot originario di Ernesto Calindri, con una bottiglia di Cynar che diventerà una navicella spaziale.
Dal 1995 il Gruppo Campari diventa proprietario del Cynar.
Come si produce?
Il liquore si realizza attraverso un’essenza alle foglie di carciofo ed un infuso che vanta ben tredici tra erbe e piante, ha un caratteristico sapore che gioca sull’equilibrio della componente dolce con la componente amara data dalla cynara. Commercializzato come aperitivo viene poi impiegato anche nella ristorazione come digestivo, data la proprietà agevolante la digestione della stessa cynara.
Ha una gradazione alcolica di 16,5 gradi ed inizialmente prevedeva nella sua composizione anche la vitamina B1 poi eliminata.
L’uso in miscelazione
In Estate soprattutto è comune il consumo on the rocks ed in mixology , mixato con seltz, spesso con una fettina di limone o arancia, accompagna numerosi cocktail, oltre ad essere degustato puro o con coca cola, tonica o soda. In alcune parti d’Italia spesso è addizionato a vino bianco o diventa componente dello spritz.
Io l’ho assaggiato nel Drunk Uncle, o Zio Ubriaco, ed è risultato un ottimo cocktail ben strutturato, dalla componente dolce ed erbacea allo stesso tempo.
Ingredienti:
- Single Islay Malt Whisky 45 ml
- Vermouth bianco 22 ml
- Cynar 22 ml
- Scorzetta di Pompelmo 1 pezzo
- Cubetti di ghiaccio 300 g.
Ovviamente, imperdibile è lo Spritz Cynar, cocktail raffinato e trendy, con pochi qualitativi ingredienti:
- 6 cl di Prosecco
- 3 cl di Cynar
- Acqua frizzante q.b.
- 1 fetta di lime
I Mercati più importanti del Cynar attualmente Brasile, Italia e Svizzera.
Certo oggi, dal punto di vista culturale e pubblicitario il Cynar non ha per le attuali generazioni l’impatto culturale che aveva sulla mia. Spesso è stato partecipe anche di film, come nell’opera cinematografica neorealista di Maurizio Nichetti, Ladri di Saponette, in cui il tavolino di Calindri finisce per essere investito, nel traffico, da un motorino.
Chissa oggi, non più gestito da tempo dal genio di Dalle Molle, se il suo futuro sarà altrettanto importante, però a me piace degustare il Cynar in un cocktail, The Formidable, unito all’altrettanto geniale Amaro Formidabile, nato da quell’altro straordinario personaggio che è Armando Bomba e di cui abbiamo scritto recentemente.
La ricetta:
- Amaro Formidabile
- Cynar
- Succo fresco di lime
- acqua tonica,
Il tutto shakerato e servito in un highball, con guarnizione di tre spicchi di lime.
Mi sa che lo spot del grandissimo Ernesto Calindri è terapeutico.
Mentre lo citavo, qui nel Salento ha cominciato a piovere.
Lo stress della siccità e della vita contemporanea si è per qualche momento allontanato, mentre bevevo il cocktail.
Ah come dite “Contro il logorio della vita moderna?”
Si esattamente.
Sensazioni di calma, finalmente. Il mondo qui sembra essersi fermato con il suo calore insopportabile e le migliaia di cose da fare.
Almeno per un attimo.