Chorlton Whisky Glen Elgin #WeeklyDram

Chorlton Whisky Glen Elgin #WeeklyDram

Weekly Dram 23.33

In questa rubrica settimanale cerco di parlare sempre di bottiglie facilmente reperibili, escludendo quindi edizioni limitate che possano divenire introvabili o troppo costose con il passare del tempo.

Ma spero mi perdonerete una piccola violazione di questo principio per parlarvi di un imbottigliatore indipendente che mi sta particolarmente a cuore, per la qualità sempre molto alta delle sue produzioni: Chorlton Whisky.

 

 

David Bennett fa tutto da solo, da Manchester e più precisamente da Chorlton-cum-Hardy, scegliendo personalmente le botti fin dal 2017, dopo un’esperienza maturata prima nell’organizzare degustazioni e poi per un paio d’anni nel settore. Lo spirito che lo guida è quello dell’appassionato, che insegue il proprio gusto e che, cosa non da poco, cerca di mantenere un prezzo finale proporzionato al valore dell’imbottigliamento.

Non c’è un filo conduttore nelle sue bottiglie se non quello degli stili delle etichette, raggruppati per periodi: 34 bottiglie della serie L’Ancien Régime, tra il 2017 e il 2020, e la serie in corso al momento in cui scrivo, Nouvelle Vague, arrivata a 45 bottiglie.

 

 

Sono principalmente scotch, con un solo whisky extra-Scozia (dalla Svezia, un Mackmyra, tra i primissimi imbottigliamenti realizzati) e due rum usciti di recente, quasi sempre abbastanza giovani (cosa che consente di mantenere dei prezzi ragionevoli) con alcuni invecchiamenti d’eccezione (come uno straordinario Orkney di 22 anni).

Oggi vi parlo di un imbottigliamento del 2021, ancora facilmente reperibile, parte della Nuovelle Vague le cui illustrazioni sono tratte da un volume d’epoca medievale dedicato alla “vita sana”, il Tacuinum Sanitatis, che in tempo di pandemia era decisamente sul pezzo!

 


CHORLTON WHISKY GLEN ELGIN 12 ANNI

56.6% abv, botti ex bourbon refill

Prezzo: intorno ai 100 euro

 

Naso esplosivo, di intense note erbacee e frutta bianca, con tanta mela multiforme: verde, in caramella, in sidro, in aceto. Pungente e fresco, presto esprime un lato più morbido e caldo, a tratti ceroso, di Alpenliebe, miele e crema pasticcera. Le due anime, in apparente discrasia, si intrecciano e inseguono in una danza poliedrica, dove si passa dall’erba appena tagliata alla lemon tart senza soluzione di continuità. Affascinante.

 

 

Più burroso in bocca, con accenti peperini ancora su mela e miele, con il lato erbaceo sommesso che lascia spazio a tonalità più accomodanti e grassocce, come il liquido che scorre nel palato. Mandorle, zenzero, un accenno di liquirizia dolce e persino di caffè si uniscono al coro, più coerente che all’olfatto ma non per questo meno coinvolgente: ricco, energico e strutturato. Molto secco in lunghezza.

E nel finale ritroviamo proprio la secchezza, assieme alle note dominanti del distillato che proseguono a lungo.

 

Un olfatto davvero straordinario che si traduce in un palato meno dirompente ma che resta di alto livello, con un carico di energia e vigore che sa esaltare le caratteristiche e la personalità della distilleria.

 

Link a tutti gli assaggi di Chorlton Whisky: https://whiskyart.blog/it/category/imbottigliatori-indipendenti/chorlton-whisky-indipendenti-imbottigliatori/

 

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