Dal diario di viaggio di Claudio Riva, whisky e dintorni
Un territorio straordinariamente fertile con abbondante produzione di cereali, acqua buona, il principale porto commerciale verso le Americhe. Poi a fine 1800 arriva la ferrovia nello Speyside, il whisky cambia nello stile e nelle rotte commerciali. Il Proibizionismo mette definitivamente ko la città di Campbeltown che da allora non si è più ripresa. E dei 10 milioni di litri di whisky annui che si producevano nel XIX secolo, una quantità esagerata per i tempi e per la piccola città, oggi resta molto poco. Poco ma buono.
Siamo al Campbeltown Malts Festival, il prequel del Feis Ile ;). Ieri il primo giorno, l’open day di Glen Scotia, distilleria che da cinque anni ci accoglie con un convincente restyling che sembra aver cancellato la nomea di un whisky poco interessante. Cosa confermata dagli assaggi, ma ne parliamo più tardi.
Il colpo di genio? Mettere delle arnie fuori dalle warehouse, ottenere un miele “di distilleria” a cui, non bastasse, è stato aggiunto un 5% di Glen Scotia 15 anni. Ecco il Campbeltown single malt scotch whisky honey, dalle indubbie qualità antiossidanti ed energizzanti. Le api gradiscono. #happybees
Giornata strepitosa, senza una nuvola. Oggi Springbank.
Whisky Club Italia #feisile19 #sedicesimofeis
Veloci appunti e qualche fotografia, importati da Facebook
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