Bushmills 16 anni #WeeklyDram

Bushmills 16 anni #WeeklyDram

Weekly Dram 23.41

Nella corsa per mettere il cappello sul podio della più vecchia distilleria di whisky al mondo, l’irlandese Bushmills ha scelto di giocarsi la carta di una licenza per la distillazione rilasciata a un proprietario terriero del luogo nel 1608, anche se la distilleria nasce concretamente quasi due secoli più tardi.

Al di là dei primati discutibili (e del tutto ininfluenti), è sicuro come la distilleria di Antrim, nell’Irlanda del Nord, sia uno dei pilastri nel panorama del whiskey irlandese, essendo una delle poche sopravvissute alla mattanza degli anni ’80, salvata dalla Irish Distillers che cede l’attività dapprima a Diageo e infine, nel 2014, agli attuali proprietari di Casa Cuervo.

 

bushmills

 

Non sono molti gli imbottigliamenti base sul mercato, che arrivano fino a un invecchiamento trentennale, mentre numerosissime sono le serie limitate, tra affinamenti, maturazioni lunghe e single cask.

 

 

Come tante altre etichette dall’ampia platea internazionale, la riduzione alla gradazione base è diffusa anche nelle edizioni più importanti, scegliendo di sacrificare la complessità in favore di un maggiore appeal sul pubblico, come accade per questo 16 anni di cui ho deciso di parlarvi oggi, che secondo me ben rappresenta la contraddizione di questa e altre distillerie simili: grandissime potenzialità ammutolite per il grande pubblico.

 


BUSHMILLS 16 ANNI

Single Malt Irish Whiskey
40% abv, botti ex bourbon, ex sherry oloroso ed ex porto

Prezzo: intorno ai 90 euro

 

Su un tappeto floreale ed erbaceo gli aromi faticano a emergere, diluiti oltremodo in un corpo leggero, ma concedendogli tempo si fanno man mano più spessi e caldi, adagiando note di fichi secchi, albicocca, arancia, toffee, cioccolato al latte, cosparsi da una spolverata di spezie (cannella, noce moscata). Trucioli di matita.

 

 

Anche al palato si conferma leggerino, con un impalpabile soffio pepato su un’anima di legno antico su cui prosperano prugne secche, uvetta, arancia, mandorle, caramello. Liquirizia e cioccolato fondente. C’è anche una persistente nota dolce/amara di fondo, tipo Campari.

Finale piuttosto breve e secco di legno, frutti rossi, mandorle, uvetta.

 

La cura e l’attenzione ci sono e si sentono: il gioco delle botti, l’equilibrio difficile tra le varie influenze… ma tutto viene smorzato da una gradazione sciagurata che vanifica buona parte del lavoro. Resta una bevuta gradevole, che pare sempre pronta al salto verso l’eccellenza, ma prosegue con il freno a mano tirato, lasciandoti solo supporre quale ottimo whiskey avresti potuto bere invece di uno soltanto buono.

 

Link a tutti gli assaggi di Bushmills: https://whiskyart.blog/it/category/irlanda/bushmills-irlanda/

 

 

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