British Columbia, Canada

British Columbia, Canada

Dal diario di viaggio di Claudio Riva, whisky e dintorni


Durante la mia visita di un paio d’anni fa il Canada mi aveva lasciato con il ricordo di una terra attiva nella distillazione artigianale, con sicuramente qualche anno di ritardo rispetto agli Stati Uniti, e con un approccio un po’ più classico, più europeo. Le distillerie che avevo visitato a Nord dei Grandi Laghi stavano lavorando bene senza però avere quel briciolo di follia che l’artigianato può stimolare.

La situazione nel British Columbia, BC, la provincia di Vancouver, è ancora più “legata”. Tutto è conseguenza del proibizionismo che in Canada è stato lampo (1917-1920) ma che ha lasciato una coda dura a scomparire. La cancellazione del proibizionismo ha lasciato immediatamente il posto al controllo statale sugli alcolici, demandando ad ogni provincia la scelta delle modalità. Nel BC l’applicazione è stata tanto severa da imporre la vendita diretta in negozi di proprietà dello Stato, andando ad instaurare quello che è diventato un vero e proprio regime di monopolio.

Solo nel 1988 le prime crepe, con le prime licenze concesse a privati, ma la situazione si è parecchio ingarbugliata. Oggi, 2019, solo i privati possono acquistare presso le enoteche private, molto fornite come vedete nelle foto. I professionisti – bar, ristoranti, ecc – devono obbligatoriamente continuare ad acquistare direttamente dal monopolio in uno dei numerosi BC Liquor Store. Monopolio che è un organismo pigro e con scarsa capacità imprenditoriale, d’altronde nasceva per limitare il consumo di alcol non sicuramente per stimolarlo. Questo si è tradotto in prezzi elevati sui distillati a fronte di in un listino decisamente povero. L’offerta nei luoghi di somministrazione si è omologata verso il basso. Impossibile trovare whisky bar con migliaia di bottiglie, tutti hanno le stesse poche selezioni. La scappatoia esiste, è sufficiente chiedere al Monopolio di procurare un nuovo prodotto non a listino, ma nella pratica si dimostra inefficace per i lentissimi tempi di reazione e per l’obbligatorietà di doverne acquistare almeno una cassa da 6 bottiglie – immaginatevi il voler mettere in mescita un Pappy Van Winkle o anche solo una discreta selezione delle distillerie artigianali, nessun bar si porterebbe in casa 6 bottiglie per tipo. Tutto questo ha portato a mettere il monopolio sotto inchiesta e le richieste di una sua soppressione sono sempre più insistenti.

La distillazione artigianale nel BC è stata regolamentata solo nel 2013 ed ha imposto il limite produttivo massimo annuale di 50.000 litri di spirito, la stessa quantità prodotta in poche ore da una distilleria commerciale. Il ritardo ed il limite psicologico alla imprenditorialità non hanno sicuramente aiutato. Oggi nella provincia si contano quasi 30 distillerie, non poche, tutte molto giovani. È ancora presto per poter trovare del buon rye whiskey artigianale, l’offerta è principalmente focalizzata su gin, vodka e liquori. Ma gli stock stanno arrivando a maturazione, vediamo cosa riesco a trovare. ❤️🥃

Whisky Club Italia #hipstertour19






Veloci appunti e qualche fotografia, importati da Facebook

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