Ardbeg ha perso la testa

Ardbeg ha perso la testa

Eccoci con l’annuncio della release autunnale, ottenuta con botti che hanno “perso la testa”. Nell’anno in cui verrà probabilmente battuto il record di rilasci della distilleria Ardbeg, vogliamo ripercorrere il susseguirsi degli imbottigliamenti della distilleria dal 1997, anno in cui ha ripreso le attività grazie al nuovo proprietario Glenmorangie. Uno dei primi segnali della ripresa del whisky di Islay, spinto dal successo internazionale dei single malt.

Dai primi timidi anni in cui la priorità era ricostruire muri, brand e stock, oggi la distilleria – divenuta di proprietà del gruppo francese del lusso LVMH – sembra avere acquisito una impavida fiducia nelle proprie capacità. Riportiamo di seguito la lunga lista degli imbottigliamenti rilasciati dalla distilleria, trascurando volutamente la miriade di single cask o di release super-esclusive, irraggiungibili per i poveri consumatori italiani di single malt. L’orizzonte rimane comunque particolarmente affollato, e il gioco delle figurine – ce l’ho, non ce l’ho – rischia di provocare qualche mal di stomaco.

Elenchiamo gli imbottigliamenti per “anno di comparsa”, molti sono una tantum, alcuni sono rimasti di serie, altri sono comparsi in più rilasci negli anni successivi, in questo caso evidenziamo eventuali differenze.

 

1997

Con la distilleria in stato di abbandono, la necessaria quasi completa ricostruzione ha trovato finanziamenti nello stock presente nei magazzini. Roba vecchia che ha saputo dare lustro ai primi imbottigliamenti in era Glenmorangie, e che ha dato visibilità ad un periodo – quello degli anni ’70 e ’80 – in cui la distilleria produceva whisky a singhiozzo con lotti non così torbati come quelli attuali.

Il 17 anni, presente già prima dell’arrivo dei nuovi proprietari nella bottiglia di 75cl al 43%, è stato riproposto in 70cl al 40% abv. È stato in commercio sino al 2004, anno in cui probabilmente conteneva whisky più vecchi visto che la distilleria è rimasta prevalentemente chiusa durante gli anni ’80.

Tre invece i rilasci del Vintage 1978, nel ’97 e ’98 imbottigliato al 43% e nel ’99, quando era disponibile solo presso la distilleria, al 42.4% abv.

Il 30 anni, rilasciato solo nel 1997, nonostante l’interesse da parte dei collezionisti era segnato dalla gradazione troppo bassa, al 40% abv.

Di diversa sostanza il Provenance 1974, rilasciato in quattro occasioni (1997, 1998, 2000 e nuovamente 2000) con una gradazione attorno al 55% abv. Un whisky molto desiderato da appassionati e collezionisti.

1998

Il 1998 è stato anno di transizione ed ha visto i nuovi rilasci del vintage 1978, del 17 anni e del 1974 Provenance 2nd Edition. A questi si è aggiunto il Vintage 1975 al 43% abv.

Il 1998 è anche l’anno in cui Bill Lumsden, dopo tre anni di gavetta come distillery manager di Glenmorangie, diventa whisky creator del gruppo. È sua la firma di tutti gli imbottigliamenti sperimentali di Ardbeg sino ai nostri giorni.

1999

Nessuna novità nel 1999, con i nuovi rilasci del 17 anni, e dei vintage 1976 e 1978.

 

2000

Il 2000 ha segnato il ritorno del Ten imbottigliato al 46% abv. Dopo gli imbottigliamenti di 10 anni degli anni ’70 e ’80, quelli con etichetta nera e tappo a vite, la distilleria decide di puntare su questa età per il suo prodotto più rappresentativo. Il primo rilascio è contraddistinto dalla banda bianca “Introducing Ten Years Old”.

Nello stesso anno anche il 3° e il 4° rilascio del 1974 Provenance, oltre a nuove edizioni del 17 anni, del 1975 e due Vintage 1976 per l’Ardbeg Committee (sherry Butt, 55% e 53.2%, firmati da Stuart Thompson).

 

 

2001

Il 2001 vede la comparsa dell’apprezzato Vintage 1977 al 46% abv, proposto annualmente sino al 2004. Il 21 anni Vintage 1980 per il Committee (56.3%) è stato eclissato dal primo rilascio del Lord of the Isles (25 anni, 46%), proposto annualmente sino al 2007.

2002

Nel 2002 si cambia marcia, gli imbottigliamenti diventano decine. Confermati il 17 anni, i Vintage 1975 e 1977, viene rilasciato il primo imbottigliamento per il Feis Ile (un single cask Vintage 1976).

L’imbottigliamento per l’Ardbeg Committee è un vat a gradazione piena di botti provenienti dagli anni ’70, ’80 e ’90.

2003

Al primo imbottigliamento di Uigeadail, dal nome di una delle due sorgenti di Ardbeg e caratterizzato da una maturazione mista in Bourbon e Sherry cask (senza età dichiarata, imbottigliato al 54.2%), è stato affiancato il primo “For Discussion” della storia della distilleria, un Very Young Ardbeg offerto ai membri del Committee per valutare l’efficacia della nuova distilleria. Era un work in progress di soli 6 anni (1997-2003) imbottigliato alla gradazione piena del 58.9%.

2004

È l’anno in cui Glenmorangie viene rilevata dal gruppo francese del lusso LVMH Louis Vuitton Moët Hennessy.

Al For Discussion segue il primo capitolo della trilogia distillata nel 1998 e che, crescendo di età, avrebbe poi portato al primo dieci anni distillato completamente sotto la gestione Glenmorangie. Il Very Young è sempre un 6 anni (1998-2004) imbottigliato a gradazione piena.

Il primo dei tre Kildalton è invece un Vintage 1980 imbottigliato al 57.6%, storico anche perché ottenuto da lotti di whisky non torbato e leggermente torbato.

2005

Il 2005 ha visto due single cask rilasciate per il Feis Ile, oltre ad una miriade di single cask e di preziose selezioni limitate.

Il Kildalton 1981 è stato presentato in mignon da 5cl.

 

2006

Nel 2006 la trilogia prosegue con lo Still Young, un 8 anni (1998-2006) imbottigliato al 56.2%. Il rilascio del primo mitico Airigh Nam Beist, dal nome dell’altra sorgente, è distillato nel 1990 e imbottigliato al 46% abv; verrà riproposto nel 2007 e nel 2008 (sempre Vintage 1990).

Lo Young Uigeadail è proposto al Committee come vat di tre botti ex-Bourbon con una ex-Sherry del 2002, tutte prodotte sotto la nuova gestione.

2007

Il 2007 segna l’ultimo rilascio della trilogia prima del ritorno del “nuovo” Ten. L’Almost There è sempre un 1998 imbottigliato al 54.1%. Il primo dei due Ardbeg Mòr (Mòr significa grande) è un 10 anni alla gradazione del 57.3% imbottigliato nella ingombrante bottiglia da 4.5 litri.

2008

È il vero anno della rinascita di Ardbeg. Dopo il Very Young, lo Still Young e l’Almost There, viene finalmente imbottigliato il primo 10 anni della gestione Glenmorangie. Distillato nel 1998 e imbottigliato al 55.9%, l’Ardbeg Renaissance è seguito dal ritorno del Ten alla sua età vera, dopo che per anni è stato probabilmente realizzato con malti molto più vecchi, cosa facilmente riscontrabile all’assaggio.

Annata gloriosa, accompagnata dal rilascio del primo Corryvreckan Committee Release, sostituto dell’amato Airigh Nam Beist, ma affinato in ex-Bourbon e French Oak. La sfida lanciata dal supertorbato Octomore di Bruichladdich trova un debole avversario nel primo Ardbeg Supernova per il Committee, realizzato con malto a circa 100 ppm. Il Blasda, con basso livello di torba e una gradazione ridotta al 40%, smorza ulteriormente l’entusiasmo degli appassionati della super torba di Ardbeg.

2009

Nel 2009 il Corryvreckan entra nel core range con la gradazione del 57.1%. Il Supernova Stellar Release viene presentato con il primo rilascio ufficiale di 18.000 bottiglie, a cui seguirà il SN2010, il SN2014, il SN2015 e l’ultimo SN2019.

2010

Il decimo anniversario del Committee viene festeggiato con l’Ardbeg Rollercoaster, un mix di botti distillate in 10 differenti anni, dal 1997 al 2006.

2011

Al rilascio per il Committee segue immediatamente la versione commerciale alla stessa identica gradazione dell’Ardbeg Alligator, ottenuto da botti super carbonizzate.

2012

L’Ardbeg Day, rilasciato per il Feis Ile 2012, è maturato in sherry e imbottigliato al 56.7%. Il Galileo vede il ritorno ad un Vintage, il 1999, e la comparsa della prima maturazione in Marsala.

2013

L’Ardbog è invece un NAS affinato in ex-Bourbon Barrels & ex-Manzanilla Sherry Butt. Il secondo rilascio dell’Ardbeg Mòr di grande mantiene solo il formato, essendo uno standard 10 anni imbottigliato alla classica gradazione del 46%.

2014

L’Ardbeg Auriverdes viene rilasciato durante il Feis Ile 2014 nella luminosa bottiglia dorata per i giornalisti & i blogger e nella classica bottiglia scura per gli appassionati. Riprende i colori della bandiera brasiliana, nazione organizzatrice dei Mondiali di Calcio 2014.

Il Kildalton 2014 al 46% è un lontano parente di quello che è stato in passato, per qualità e per carattere, essendo questo torbato. Parte dei ricavi sono stati destinati a beneficenza.

2015

L’anno del Bicentenario di Ardbeg avrebbe meritato qualcosa di meglio di un NAS con poco spessore. L’Ardbeg Perpetuum è un affinamento in Bourbon & Sherry Casks imbottigliato al 47.4% e per il Committee al 49.2%. Presentato al pubblico come edizione limitata, è stato disponibile sugli scaffali della distilleria per parecchi anni, troppo ottimismo.

2016

I festeggiamenti sembrano essere arrivati in ritardo. Dopo una serie interminabile di NAS, nel 2016 viene rilasciato l’Ardbeg Twenty One. Per il festival l’affinamento è affidato a botti Ex-Bourbon & Dark Sherry; l’Ardbeg Dark Cove è presentato a marzo per il Committee (55%) e a maggio per il pubblico (46.5%).

2017

La linea dei Twenty Something prosegue con un 23 anni (46.3%), seguito nel 2018 dal 22 anni (46.4%). Viene introdotto l’Ardbeg An Oa (Charred New Oak, PX Sherry & 1st Fill Bourbon, 46.6%), che poi assumerà un ruolo ridimensionato di dram entry level della distilleria. L’Ardbeg Kelpie (Virgin Casks, Russian Oak) è stato imbottigliato per il Committee al 51.7% e per il pubblico al 46%. A novembre viene presentato in anteprima per il Committee anche l’imbottigliamento pensato per il 2018: l’Ardbeg Grooves (Ex-Wine Casks), il primo Ardbeg con un’etichetta davvero brutta, che contrasta con la classica eleganza degli imbottigliamenti precedenti.

2018

L’Ardbeg Drum (Ex-Bourbon Cask e Ex-Rum Cask Finish) è presentato in anteprima per il Committee a novembre.

2019

Il 2019 vede l’esordio del 19 anni nella gamma base della distilleria. L’Ardbeg Traigh Bhan Batch TB/01 è distillato nel 2000 e affinato in American Oak e Oloroso Sherry e ancora oggi è presente con il rilascio TB/05.

2020

Coraggiosamente introdotto nel 2020 con la giovane età di 5 anni ben visibile in etichetta, l’Ardbeg Wee Beastie è una riuscitissima combinazione di botti Ex-Bourbon e Oloroso Sherry. Fa da spalla al più vecchio imbottigliamento della gestione Glenmorangie. L’Ardbeg 25 anni è stato rilasciato alla gradazione del 46% nel 2020, 2021 e 2022.

La Committee Release 2020 segna con la peggiore etichetta della storia dello Scotch whisky il pensionamento del manager Mickey Heads. L’Ardbeg Arrrrrrrdbeg! è maturato in botti ex-rye e imbottigliato al 51.8% abv. Il Blaaack, affinato in barili di Pinot Noir della Nuova Zelanda, è presentato al Committee alla gradazione del 50.7% e al pubblico al 46%.

2021

All’Ardbeg 8 For Discussion, presentato al Committee al 50.8%, non è seguito un imbottigliamento per il pubblico, anche se non ci risultano bocciature. Al Fermutation (13 anni, 49.4%), che ha subito una fermentazione molto lunga, si è aggiunto il poco entusiasmante Ardbeg Scorch, affinato in botti super carbonizzate.

2022

L’Ardbeg Ardcore, rilasciato al 50.1% per il Committee e al 46% per il pubblico, è stato realizzato con malto scuro Dark Chocolate. Sospesa la serie dei Supernova, è rimasto spazio per l’Hypernova (170 ppm, tre volte la torba classica di Ardbeg) e per lo Smoketrails (Traveller’s Exclusive maturato in American oak e Manzanilla sherry casks).

2023

L’anno è iniziato con il rilascio dell’Ardbeg BizarreBQ, affinato in botti di rovere, PX e sperimentali BBQ. L’Heavy Vapours ha invece rappresentato il primo tentativo da parte di Ardbeg di distillare senza l’uso del purifier. L’annuncio della nuova serie sperimentale (ma dai!) Anthology, ha visto il rilascio dell’Ardbeg 13 anni The Harpy’s Tale, affinato in Ex-Bourbon e Sauternes. Mentre sembrava noiosamente avvicinarsi la fine del 2023, è di pochi giorni fa l’annuncio di una nuova edizione limitata per il Committee. L’Ardbeg Anamorphic anticipa tutto in etichetta: “Rimuovendo le teste delle botti per esporre più legno durante la tostatura, abbiamo capovolto e rovesciato il whisky Ardbeg… attenuando le note salmastre, aumentando la dolcezza cioccolatosa nascosta e amplificando le sensazioni di moka. Il risultato? Un dram multidimensionale che passa da quattro elementi chiave – dolce, affumicato, erbaceo e speziato – che si fondono senza soluzione di continuità in un’esperienza gustativa ipnotica”.

La testa non la hanno persa solo le botti, come ammettono loro stessi ;).


 

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Comments

  1. E io ci caso sempre! Nel mio piccolo sto diventando un ardbeg embassy non riconosciuta 💸😅

    Speravo che al decimo acquisto nell’anno una bottiglia fosse gratis!
    Chissa se arriveranno a fare la raccolta punti come col latte?!

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